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MultiVersus sta per tornare alla grande, e lo abbiamo provato

La storia di Multiversus è davvero strana, diciamocelo. Il picchiaduro party di Warner Bros. trapelò online molto prima dell’annuncio ufficiale, per poi passare a un periodo di beta estremamente esteso, con annunci di personaggi, scenari e aggiornamenti che alimentavano l’attesa dei giocatori. Il problema fu che l’opera venne così tanto supportata nei suoi primi mesi di vita che molti rimasero basiti quando venne chiusa fino a data da destinarsi. Dopotutto, era soltanto una beta, no?

Noi eravamo tra quelli che avevano cominciato a credere in Multiversus, anche in qualità di live-service, perché vedevamo un potenziale interessante sul lungo termine che pochi titoli simili potevano vantare. Chiaramente, così come prima, anche adesso troviamo difficile un avvicinamento sul fronte competitivo del titolo alla pari di Super Smash Bros., sia ben chiaro. Tuttavia, stavamo comunque aspettando il ritorno di questo peculiare picchiaduro, e vederlo apparire sulle confezioni degli Happy Meal ci ha fatto chiedere cosa bolliva nella pentola di Warner Bros.

Il Multiverso si (Ri)Prepara!

Come un fulmine a ciel sereno, un paio di mesi fa siamo venuti a sapere che, finalmente, Multiversus stava per essere rilasciato in una versione completa, pronta per essere giocata dagli utenti di tutto il mondo. Inutile dire che in seguito a questo lancio mondiale, free-to-play e simultaneo su tutte le piattaforme – inspiegabilmente non su Switch – ne è conseguita una serie di migliorie che andavano necessariamente testate. Noi abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima e scoprire tutte le novità che attendono i giocatori al day one.

Warner Bros. e Player First Games, sviluppatori del titolo, hanno preso più di un anno di tempo per concentrarsi su vari aspetti del gioco, tra cui la transizione da Unreal Engine 4 a Unreal Engine 5, scelta che ha migliorato esponenzialmente la qualità dei modelli e del comparto grafico in generale. Basta vedere alcuni screenshot della versione di beta con quella di lancio per rendersi conto delle differenze, tanto nei dettagli dei modelli quanto nelle illuminazioni, solo per fare un esempio.

Grandi novità anche per quanto riguarda i personaggi, che in un’opera del genere rappresentano senza dubbio l’elemento più importante e caratterizzante. In primis, siamo rimasti molto sorpresi nel vedere ben due volti inediti nel video introduttivo, ovvero Jason da Venerdì 13 e l’Agente Smith dall’universo di Matrix, scelte decisamente interessanti soprattutto per un pubblico più maturo, ma che purtroppo non siamo riusciti a provare con mano.

Abbiamo giocato moltissimo con il Soldato Banana, che non solo è risultato molto divertente da utilizzare, ma anche da guardare e ascoltare, in quanto gli sviluppatori hanno introdotto moltissimi dettagli che strizzano l’occhio ai fan di Adventure Time e che ci hanno fatto letteralmente scoppiare a ridere mentre combattevamo. Discorso simile per Joker, contro cui abbiamo combattuto in più occasioni e che si è rivelato essere un lottatore dal moveset più che divertente.

Multiversus

Allo stesso modo, molti degli attacchi dei personaggi sono stati rivisitati e migliorati in ogni possibile aspetto, dalle animazioni al bilanciamento. Player First Games si è concentrata così tanto sulla messa a punto di Multiversus che ha addirittura introdotto un nuovo tipo di attacco, ovvero quello in corsa, che offre un ottimo modo per supportare un compagno quando si viene lanciati via dal combattimento.

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Restiamo dubbiosi per quanto riguarda la fisica e la velocità generale del gioco, che appare oggi come in fase di beta, ancora troppo lento, come se i personaggi siano molto più leggeri di quanto dovrebbero. Per rendere l’idea, pensiamo a come sono perfezionati i movimenti di Super Smash Bros. rispetto a quelli di Brawlhalla. Insomma, questo era uno degli elementi su cui speravamo che Player First Games avrebbe messo mano, ma purtroppo non è stato così.

Ci sono state però due grandi sorprese: prima tra queste è l’introduzione del doppiaggio in italiano, molto spesso con gli attori che hanno già dato la loro voce ai personaggi delle rispettive serie. In secondo luogo, facciamo una menzione d’onore alle skin presenti nel gioco, che talvolta modificano le animazioni e gli effetti visivi dei lottatori. Parliamo di due introduzioni che potevano passare in secondo piano, è vero, ma crediamo che sia proprio l’attenzione a questi piccoli dettagli a farci apprezzare maggiormente Multiversus nello stato in cui viene proposto oggi.

Entrando più nel merito del gameplay e delle modalità di gioco, parliamo del comparto PvE, che nella fase di beta non era curato così come lo è adesso, in quanto il team di sviluppo ha pensato bene di introdurre una vera e propria campagna a giocatore singolo dove l’utente potrà vivere delle brevi storie testuali suddivise per episodi. In ognuno di essi, si dovrà combattere contro un personaggio specifico della narrazione, oppure completare dei minigiochi.

Tutto riprende moltissimo quanto fatto da Nintendo con il suo picchiaduro, soprattutto la sfida in cui bisogna saltare sulle piattaforme per rompere dei bersagli, inclusi gli scontri con i boss che sono soltanto rivisitazioni degli stessi minigiochi. Purtroppo, non siamo molto soddisfatti da quanto abbiamo visto, sia perché spesso non è chiaro come si vince o perché dobbiamo prendere parte a queste sfide, sia perché anche se cadiamo o sbagliamo, ci appare la schermata di vittoria.

Multiversus

Per via della scarsità di giocatori in questo breve periodo di prova, non abbiamo approfondito molto il comparto PvP, che però ci pare piuttosto inalterato rispetto alla beta di due anni fa. Ciò che abbiamo notato è che gli scontri risultano particolarmente stabili e non si è mai verificato alcun tipo di lag. Sarà per l’introduzione del rollback netcode, o per mera fortuna, ma le premesse per il comparto online sono decisamente positive, segno che il lungo periodo di beta ha portato i suoi frutti.

Ve lo diciamo in totale sincerità: noi non vediamo l’ora di poter tornare a giocare a Multiversus, anche e soprattutto perché tutti coloro che lo hanno provato l’anno scorso hanno accesso alla versione a pagamento del season pass, completamente gratuito. Questo significa che per un periodo avremo modo di accedere a tutti i personaggi molto più velocemente e senza mai sentire il bisogno di acquistare la valuta in-game. Perché sì, forse Player First Games ci vuole davvero bene.

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