IT: Welcome To Derry 1X01 Recensione: un inizio convincente e grottesco

Abbiamo visto il primo episodio di IT: Welcome To Derry, prequel dei due film di IT di Andy Muschietti e ispirata al romanzo di Stephen King. Ecco la nostra recensione.

Giorgio Maria Aloi
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IT: Welcome To Derry è una serie televisiva statunitense ideata da Jason Fuchs e Brad Caleb Kane. La serie è il prequel dei film IT – Capitolo Uno (2017) e IT – Capitolo Due (2019) ed è tratta dal romanzo del 1986 di Stephen King. Il 27 ottobre ha debuttato su Sky e Now TV con il primo di otto episodi e ne uscirà uno ogni lunedì, per otto settimane.

Derry. Maine. 1962. Matty è un ragazzo problematico a causa della difficile situazione familiare. Vuole lasciare la cittadina e dopo aver fatto l’autostop, un’auto si ferma e una cortese famiglia gli offre un passaggio… ma ben presto Matty scoprirà a proprie spese che si tratta di un piano orchestrato da Pennywise (Bill Skarsgård). Quattro mesi dopo la sua scomparsa, i suoi compagni di classe Lilly, Phil e Teddy decidono di indagare su cosa gli sia accaduto, soprattutto dopo alcune inquietanti e terrificanti apparizioni di quello che potrebbe essere Pennywise.

Si ritorna a Derry, con un prequel che promette bene già dall’inizio

Welcome To Derry riporta lo spettatore a Derry, che viene rappresentata, come in passato, come una città apparentemente idilliaca ma che nasconde dei lati oscuri, così come gli abitanti nascondono le proprie paure e i propri demoni interiori. Già da questo, non si percepisce alcun elemento innovativo, ma non per questo deve essere un difetto. Ci sono illusioni oniriche e macabre, adulti non consapevoli di ciò che sta accadendo ai loro figli, un ragazzino scomparso in circostanze misteriose, un gruppo di giovani studenti “emarginati” che fanno le loro indagini e una misteriosa figura oscura pronta a seminare il panico. Nulla di nuovo e carenza di originalità: cambiano i protagonisti e l’anno di ambientazione, ma i presupposti narrativi sono sempre gli stessi, tra il déjà-vu e il macabro.

Già dal primo episodio, questa serie TV si presenta piuttosto convincente e segna un vero ritorno alle origini e non solo di Pennywise, ma un vero ritorno al passato nel mondo nato dalla mente di Stephen King. Welcome To Derry è una Serie TV che punta a tornare indietro e ad allargare l’universo creato da Stephen King e messo in scena, secondo la visione di Andy Muschietti (regista dei due film di IT usciti nel 2017 e nel 2019). Può essere vista sia dai nostalgici del romanzo di King che dai cinefili amanti del body horror e che si vogliono avvicinare per la prima volta, tra le vie di Derry.

L’atmosfera di King e l’impronta autoriale di Muschietti

Prendendo questa Serie TV come prodotto a sé, sembra di rivedere per certi versi i due film di Muschietti e lo si riconosce dal comparto tecnico utilizzato, che comprende una fotografia paradossalmente coloratissima, vista l’atmosfera cupa, e degli effetti speciali esageratamente macabri ed inquietanti. Ma la qualità della fotografia è stata resa volutamente chiara, come chiara rappresentazione di una città che vuole apparire idilliaca, ma che in realtà è tutta apparenza e serve a far capire allo spettatore che “l’apparenza inganna”. Gli effetti speciali saranno anche esagerati, ma riescono a creare quel giusto senso di angoscia e di terrore che si prova durante la visione.

La serie non ha praticamente una posizione vera e propria e cerca di venire incontro a tutti. Non vuole solo dimostrare di essere collegata ai due film del regista di The Flash, ma anche omaggiare la versione originale e creare le giuste atmosfere del romanzo dell’autore di Shining. In un certo senso, trova un compromesso tra l’operato di King e la visione di Muschietti e riuscendo così ad avvicinare ogni tipo di pubblico.

Tra tematiche sociali e il grottesco

Ogni protagonista ha la sua sottotrama che tratta una propria tematica importante e sociale come il bullismo scolastico, la malattia mentale, i pregiudizi legati alla classe e quelli derivanti dal razzismo, le prevaricazioni del colonialismo e la paranoia della Guerra Fredda. Tutte tematiche importanti, ma non tutte trovano il giusto spazio e non vengono trattate allo stesso modo. Il problema di tutte queste sottotrame è che provano ad intrecciarsi tra loro, ma lo fanno in modo confusionario e rischiano così di non diffondere per bene il messaggio. Si è voluto esagerare con il grottesco, ma si è curato poco il bilanciamento tra i protagonisti e le loro questioni personali, rischiando così di cadere nella superficialità.

Tolti questi difetti, Welcome To Derry è una serie TV da non perdere e per chi cerca una storia di paura e vuole ritornare nel mondo spaventoso di King, è il prodotto giusto. Pennywise è pronto a colpire e anche se non ha ancora fatto la sua apparizione, lui c’è già e fa sentire la sua presenza oscura, nascosto tra le ombre. Lui è la rappresentazione delle paure e dei lati oscuri presenti negli abitanti di Maine ed è pronto a scatenare il panico tra gli abitanti e incutere paura anche agli spettatori. Già dopo la visione del primo episodio, si ha voglia di vedere i prossimi.

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