Ci siamo! La massima competizione motociclistica è appena iniziata con la sua 73esima edizione e Milestone è tornata in grande stile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch e PC con MotoGP 21, la nuova stagione del Campionato del mondo di velocità che promette ai fan un’esperienza di gioco ancora più coinvolgente e autentica. Abbiamo avuto modo di testare a fondo il nuovo racing game del team di sviluppo italiano, e nella nostra recensione vi esporremo i pregi (e difetti) dell’ultima fatica di Milestone.
Si torna in pista
Proprio come altri titoli del team di sviluppo italiano, MotoGP 21 permette ai giocatori di ricreare immediatamente il proprio alter ego settando diverse opzioni, tra cui l’età, la nazionalità, il volto, il numero da sfoggiare sulla propria moto e diversi altri elementi che renderanno unico il nostro pilota. Ultimata la creazione del nostro avatar, il gioco si presenta con una dashboard che, sebbene presenza dei punti in comune con quella dei precedenti capitoli della serie, risulta fin da subito intuitiva e graficamente accattivante.
Tra le modalità di gioco disponibili troviamo: Modalità Veloci (articolandosi al suo interno in altre tre categorie; Gran Premio, Prova a Tempo e Nuovo Campionato), Multigiocatore, e la nuovissima Carriera Manageriale. Quest’ultima permetterà ai giocatori non solo di vestire i panni di un pilota professionista e costruire il proprio viaggio verso il titolo di campione del mondo, ma anche di prendere le decisioni più importanti e trovare la strategia vincente per vincere il campionato. Fin dalle prime battute avremo la possibilità di creare il nostro Entourage, selezionando accuratamente il Personal Manager, il Chief Engineer e il Data Analyst (fondamentali per lo sviluppo della moto o per ottenere i migliori contratti) e scegliere se accettare un’offerta proveniente dai team ufficiali o addirittura crearne uno nuovo.
Oltre a gestire tutti gli aspetti che caratterizzano la vita nel paddock, una volta avviata la modalità carriera sarà possibile selezionare la propria classe di debutto, partendo subito dalla MotoGP o decidere di costruire il proprio successo iniziando dalla Moto2 o dalla Moto3. Fatta quest’ardua scelta, il primo passo per iniziare la nostra carriera nel mondo delle corse motociclistiche è non solo trovare un team per cui correre, ma anche un Manager personale che raccoglierà tutte le offerte legate al nostro cammino professionale.
Una volta addentratici in questo nuovo mondo, nel caso non volessimo cimentarci fin da subito nella modalità carriera, Milestone ha ben pensato di aggiungere alla già completissima modalità “Gran Premio” una meccanica di gioco pensata per i fan nostalgici, permettendogli di fare un tuffo nel passato rivivendo la storia della MotoGP, con più di 40 piloti e le loro moto iconiche, attraverso la selezione di ben tre diverse categorie; 800 4-Stroke, 990 4-Stroke e 500 2-Stroke, permettendoci di vivere il brivido del circuito nei panni di Casey Stoner, Marco Simoncelli, Max Biaggi o di un giovanissimo Valentino Rossi.
Sebbene a primo impatto MotoGP 21 presenti diverse congruenze con i precedenti capitoli della serie, il gameplay del nuovo racing game del team italiano presenta diverse novità sotto le livree delle due ruote. Oltre ad una rinnovata gestione degli pneumatici e del consumo del carburante (elementi che analizzeremo più avanti nella nostra recensione), le meccaniche di gioco risultano essere piuttosto collaudate, con un’IA di gioco abbastanza aggressiva anche a livelli di difficoltà più bassi. Non basterà gestire sapientemente il freno e l’acceleratore, ma bisognerà armarsi di pazienza e ripetere più e più volte i tracciati, se si vogliono prendere le curve in maniera perfetta e totalizzare il tempo migliore in assoluto.
Ma non è tutto, a meno che non decidiate di utilizzare l’utilissimo Rewind, Milestone ha deciso di abbandonare il respawn automatico dopo le cadute, costringendo di fatto i piloti a rialzarsi e recuperare la propria moto il più velocemente possibile. Ogni secondo conta. Una delle principali novità che abbiamo potuto apprezzare nelle nostra recensione di MotoGP 21 è sicuramente il Long Lap Penalty: questo consiste nell’aggiunta di alcuni secondi al giro (correndo in una corsia fuori pista), risultando complessivamente un po’ più lenta della normale traiettoria di gara. Si tratta di una regola che porterà i giocatori a ricevere una penalità minore.
La next-gen è la vera marcia in più
Uno degli aspetti che ci ha maggiormente colpito, oltre ai tempi di caricamento ridotti, è l’implementazione delle interessantissime feature del DualSense di PlayStation 5 (feedback aptico e grilletti adattivi), che riescono a dare una marcia in più all’ultima fatica di Milestone. La vibrazione del pad di gioco estende i nostri sensi, permettendoci di avere piena percezione della pista e di reagire in maniera diversa a seconda della superficie che stiamo percorrendo (asfalto, cordoli o terra battuta).
I grilletti adattivi sono i veri protagonisti delle nostre gare, dato che la loro resistenza (sia in fase di frenata, che di accelerazione) varierà a seconda delle condizioni della nostra moto o del nostro stile di guida. Il modo in cui guideremo il nostro bolide non solo avrà un impatto diretto sulla resistenza trasmessa dai trigger, ma anche sull’usura delle gomme (rendendo più difficoltoso il controllo della nostra moto). Inoltre, prima di ogni gara sarà possibile scegliere la mescola più adatta (morbida, media o dura) per approcciarci nel migliore dei modi a ogni gara. Milestone si conferma quindi, dopo quanto abbiamo visto anche con gli altri titoli dedicati alle due ruote, una delle aziende più attive e attente nello sfruttare le peculiarità del controller Sony.
Oltre gli pneumatici, in MotoGP 21 dovremo tenere sotto controllo il consumo del carburante, la temperatura dei freni e il sistema di sospensioni della moto, portando la simulazione motociclistica a un livello ancora più elevato. In fase di recensione abbiamo potuto notare come questi elementi (oltre a creare un’esperienza di guida ancora più autentica e accurata), aumentano notevolmente la difficoltà di gioco, grazie anche all’introduzione di una versione rinnovata dell’intelligenza artificiale neurale A.N.N.A, rendendo il gameplay di MotoGP 21 ancora più avvincente e appagante (soprattutto a livelli di difficoltà più elevati).
Sebbene l’introduzione di tutti questi elementi possa essere apprezzata dai fan della massima competizione motociclistica (e che amano modificare e gestire ogni singolo aspetto del Gran Premio), Milestone ha ben pensato di rendere il gioco accessibile anche a coloro che non hanno intenzione di tenere costantemente sotto controllo l’usura delle ruote e il livello del carburante a disposizione: vi basterà recarvi nelle impostazioni di gioco e disabilitare le rispettive opzioni.
Un comparto grafico altalenante
A differenza degli altri racing game di Milestone, il dettaglio grafico di MotoGP 21 risulta essere leggermente sotto tono, con i volti degli NPC poco ispirati e abbastanza ripetitivi. Discorso analogo per quanto riguarda la realizzazione dei volti dei massimi esponenti del motomondiale. Per quanto i piloti presentino una grandissima somiglianza con la loro controparte reale (Valentino Rossi, Marc Marquez, Andrea Dovizioso e così via), sembrerebbe che il team di sviluppo abbia deciso di trascurare la resa finale del volto, ottenendo un risultato assolutamente rivedibile.
Nonostante questo elemento ci abbia convinto poco, per la maggior parte del tempo ammireremo i piloti indossare il loro outfit ufficiale (casco incluso), quindi il peso avvertito è decisamente minore. Il nuovo racing game della software house italiana una volta scesi in pista riesce a coinvolgere appieno il giocatore, grazie a un’esperienza di gioco davvero appagante e convincente. Le moto dei vari team sono realizzate a regola d’arte, presentando un livello di dettaglio mai visto prima e un estrema fedeltà con la loro controparte reale. MotoGP 21 riesce a far respirare ai fan del motomondiale l’aria del paddock, e la completa gestione della moto lo dimostra. Inoltre, l’esperienza in gara trova un ulteriore elemento di pregio nella presenza di spalti vivi e nel supporto alla risoluzione dinamica del 4K a 60 fps costanti.