Mortal Shell – Recensione del nuovo titolo targato Playstack

Mortal Shell è il nuovo titolo Souls Like sviluppato da Cold Symmetry e prodotto da PlayStack, eccovi la nostra recensione completa del gioco.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 9 minuti
6
Mortal Shell

Cold Symmetry è lo sviluppatore di Mortal Shell, titolo che mira a replicare gli stilemi della serie Souls, rinfrescando la dinamica di gioco con interessanti elementi. Non è affatto facile inserirsi in questa nicchia di mercato ma a quanto pare il pubblico aveva talmente tanta voglia di un titolo del genere che il produttore Playstack ha deciso di rilasciare anche una copia fisica del gioco, prevista per il prossimo 2 ottobre ad un prezzo molto simile rispetto alla copia digitale disponibile già dal 18 agosto per PC, Sony PlayStation 4 e Microsoft Xbox One (qualsiasi modello abbiate della verde X). Ci siamo presi il nostro tempo per sviscerare un titolo che dapprima può sembrare semplice ma che rivela una complessità di fondo da non sottovalutare.

Un corpo morto, di nuovo

Miti e leggende si dipanano in queste terre: il protagonista del gioco è un corpo vuoto, anzi forse più che un corpo, davanti a noi c’è un insieme di muscoli, nervi, organi ed ossa privi di un Involucro (Shell appunto). Lo scopo del nostro “eroe” è quello di trovare un anima per se stesso e tornare completo. Mentre si districa nella palude trova il corpo di un cavaliere morto, se ne impossessa e può utilizzarlo a suo piacere. Nel corso della sua avventura, il nostro ammasso di muscoli potrà prendere possesso di diversi Involucri, questi saranno di volta in volta dotati di diverse caratteristiche. Come in quasi tutti i Souls Like, la storia è narrata mentre si gioca e le informazioni che il giocatore riceve sono poche all’inizio, a patto di toccare ogni singola statuetta e raccogliere ogni singolo bardello di informazione dai numerosi NPC che si incontrano nel corso del proprio viaggio. Non che sia una necessità ma il comparto storia è davvero pretestuale, non aspettatevi minimamente la profondità e la complessità di trama che può avere Dark Souls o Bloodborne, qui siamo in un mondo creato ad hoc per massacrare orde di nemici e boss.

Involucri diversi, diverso gioco

In Mortal Shell sono disponibili quattro diversi Involucri, ciascuno dei quali volto a privilegiare diversi stili di gioco. Potrete arrivare alla fine del titolo senza mai cambiare Involucro sia chiaro, potenziando il primo che riceverete ma vi perdereste una parte importante dell’avventura. Iniziamo dal primo e proseguiamo con le caratteristiche intrinseche di ogni Involucro:

  • Harros, Il Vassallo:
    Il cavaliere base ha le caratteristiche più equilibrate del gioco, diciamo che è una tela bianca e sta al giocatore indirizzarlo dove preferisce. Probabilmente è tra i più complicati da utilizzare in quanto l’eccessivo bilanciamento non lo rende bravissimo in nulla e questo può essere penalizzante sopratutto all’inizio del gioco.
    Durability 5/10
    Stamina 5/10
    Resolve 5/10
  • Solomon, Lo Studioso
    Versione più potente dell’Involucro precedente, questo guerriero vanta una resistenza maggiore al suo predecessore e un alto valore di Resolve, utile in situazioni critiche. La stamina resta tuttavia base il che lo rende abbastanza bilanciato. Indicato se avere avuto già a che fare con i Souls Like.
    Durability 7/10
    Stamina 5/10
    Resolve 10/10
  • Eredrim, Il Venerabile
    Probabilmente l’Involucro più indicato per i neofiti dei Souls forte della salute più alta del gioco e del resto abbastanza bilanciato.
    Durability 10/10
    Stamina 3/10
    Resolve 3/10
  • Tiel, L’Accolito
    Questo Involucro è il più complesso dei quattro: fragile e poco risoluto ma di una flessibilità disarmante. Questo personaggio è dedicato a chi ha dominato i Souls, nelle mani giuste è la Ferrari dei quattro Involucri presenti in Mortal Shell, nelle mani sbagliate, è uno scolapasta di disperazione e odio perché si rischia di morire ad ogni incontro.
    Durability 3/10
    Stamina 10/10
    Resolve 2/10

Ogni Involucro presente in Mortal Shell vi costringerà ad un diverso approccio nel gioco, mentre vi destreggiate nella ricerca della vostra strada e nella conquista dei punti Tar (la valuta del gioco). A livello di progressione, non potrete aumentare direttamente le caratteristiche degli Involucri, potrete però sbloccare della abilità passive che vi daranno man forte: ad esempio spendendo sia la valuta Tar che la valuta Visioni (nel gioco le otterrete mediante l’uccisione di mostri o come ricompense sparse nella mappa) potrete aumentare il drop rate delle Visioni stesse o sbloccare un calcio potenziato che sbilancia i nemici oppure, non ultimo, aumentare capacità concatenate ad esempio Tiel, L’Accolito può emettere una nube venefica ogni volta che uccide un nemico. Per aumentare direttamente il danno delle vostre armi, vi occorrerà l’accesso ad un Piano di Lavoro ed aver reperito diversi oggetti nel gioco, alcuni unici che si usano una sola volta mentre altri come l’Olio Venefico (comprabile anche dal mercante) potrà essere preso più volte per aumentare la potenza delle vostre armi. Oltre alla stamina, c’è un altro valore che può essere cumulato nel tempo: la Determinazione, questa vi permetterà di eseguire delle parate perfette dandovi accesso a dei contrattacchi critici; non è tutto, la Determinazione può essere usata anche per sprigionare attacchi speciali con le armi potenziate, sempre spendendo dei punti in quel caso.

Meccanica interessante in Mortal Shell è quella dell’Ultima Chance: quando subirete un colpo mortale, il vostro ammasso di muscoli e organi verrà rigettato fuori dal suo involucro attuale e qui avrete due opzioni; potrete riprendere il corpo e tornare appieno della salute per continuare a combattere oppure evocare un altro corpo e combattere sotto altre spoglie. L’Ultima Chance si può usare una sola volta e si resetta ogni volta che parlate con l’NPC che vi ripristina la salute o vi farà salire di livello. Infine, è possibile entrare in qualsiasi momento in uno stato di pietrificazione, che vi permetterà di bloccare gli attacchi in arrivo, subendo pochissimi danni oppure di effettuare delle combo specifiche una volta sbloccate delle abilità passive.

Involucri e Situazioni

Mortal Shell è un buon titolo tutto sommato, ma siamo lungi dal gridare al miracolo: soffre di difetti banali, piccole rifiniture che potevano essere curate meglio. Iniziamo dicendo che il gioco è troppo punitivo, specialmente all’inizio dell’avventura, quando abbiamo il primo Involucro che sembra non essere in grado di fronteggiare nessuno. La schivata è abbastanza legnosa, inoltre prima di effettuare una roll action, il personaggio è costretto ad una breve schivata il che rende complesso gestire gli spazi di gioco talvolta oltre a farci corree il rischio di finire addosso a degli oggetti che ci bloccheranno la fuga. La quantità di Tar che si estrae dai nemici è davvero infima, non soddisfacente per capirci: potreste aver ucciso dieci nemici “semplici” ed uno in armatura pesante e ritrovarvi con poco più di 150 Tar (tenete presente che l’upgrade meno costoso, viene 1000 punti di Tar) il che rende il gioco abbastanza frustrante a meno che, non siate degli appassionati del grinding, in questo caso potreste trovare il titolo che fa per voi. Talvolta il gioco non sta “appresso” al giocatore, ovvero l’imput dei comandi ha come una sorta di lag intrinseco su Console, mentre vendendo le azioni su PC questo non succede: potreste ritrovarvi in situazioni scomode perché penserete di aver svolto l’azione correttamente pad alla mano ma il gioco non vi ha seguito e quindi non avrete il risultato sperato. Mortal Shell è interessante ma gli mancano le basi: non c’è possibilità di un multiplayer ne sincrono no asincrono, gli sviluppatori non l’hanno nemmeno presa in considerazione come eventualità sostanzialmente è un avventura single player a tinte Souls.

Mortal Shell
6
Voto 6
Condividi l'articolo
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.