VideogiochiRecensione

Mortal Kombat 11 – Recensione del nuovo picchiaduro NetherRealm

Esisteva un tempo dove i picchiaduro erano una cosa semplice: due gettoni in una sala giochi, due amici pronti a menarsele virtualmente, ed ecco che il gioco era tutto lì. Con l’avanzare delle piattaforme di gioco e delle possibilità di inserire modalità diverse, i picchiaduro sono cambiati molto, ramificandosi in tante tipologie diverse. Per questo motivo ora ci troviamo tra picchiaduro che cercano di portare alla perfezione le meccaniche di gioco (lasciando l’amaro in bocca chi vuole altre esperienze) e titoli che inseriscono una quantità spropositata di modi di gioco diversi a discapito di un gameplay facile e superficiale.

Una delle esperienze che più si è avvicinata a un’equilibrio fino ad ora sembra essere stata quella di Injustice 2, titolo sviluppato da NetherRealm Studios e che vede eroi e villain della DC Comics scontrarsi in stupefacenti battaglie. Mortal Kombat 11, in uscita domani nei negozi, prende spunto da quel titolo adattando il tutto al terrificante e sanguinolento torneo mortale che ormai da anni accompagna i fan in combattimenti pieni di sangue, ossa rotte e budella sparse. Abbiamo potuto combattere queste lotte, ed ecco cosa ne pensiamo.

Mortal Kombat 11

Il kontrollo del tempo

In Mortal Kombat 11, sembrerà strano, ma bisogna iniziare a parlare della storia prima di tutto: collegata direttamente al finale di Mortal Kombat X, stavolta entreranno nel gioco delle parti dei personaggi nuovi, pronti a fare di tutto per sistemare uno squilibrio causato da alcuni personaggi (evitiamo spoiler in quanto è interessante scoprire la trama pezzo per pezzo). Ed ecco che quindi eroi e villain della linea temporale che conosciamo troveranno davanti a loro altri eroi e altri nemici, presi direttamente da un periodo storico precedente: con questo escamotage, oltre che sfruttare deus ex machina già visti funzionare in Injustice (anche se lì si parlava di universi paralleli), i ragazzi di NetherRealm Studios riescono ad inserire aspetti esteriori di vario genere, diversi a seconda dell’età del personaggio e soprattutto interessanti da scoprire in questo nuovo gioco.

La storia di gioco sarà raccontata attraverso delle battaglie divise in capitoli: in ognuno di questi potrete usare uno o due personaggi, e vedrete avanzare la storia tra cutscene girate magistralmente e con un doppiaggio italiano davvero di livello. Le varie cutscene lasceranno spazio poi ai combattimenti, passando da uno all’altro senza nemmeno una differenza grafica. Questo dettaglio extra, visto solamente nei giochi di NetherRealm (mentre in altri picchiaduro le trame vengono limitate a scene statiche e dialoghi ovvi) aggiungono all’offerta di gioco un aggiunta che già da sola vale il prezzo del biglietto, visto che tutto questo servirà come accompagnamento alla modalità vera, il classico picchiaduro 1vs1 in locale o online.

Mortal Kombat 11

Se nel combattimento classico sarà possibile scegliere se giocare con regole standard o da torneo, nella modalità online le cose diventano più particolari: sarà innanzitutto possibile partecipare alla Lega Kombat (in partenza tra meno di un mese) e alle sfide classificate per poter combattere contro giocatori d’alto livello e scalare la vetta. Non tutto però rimane confinato al Pro Gaming: si potranno infatti fare battaglie 1vs1 o Re della Collina, sia randomiche che in delle Lobby personalizzate, rendendo l’offerta online del gioco praticamente personalizzabile al 100%.

La teknica prima di tutto

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Mortal Kombat 11 è il miglior capitolo della serie: dal doppiaggio che già abbiamo elogiato (sia italiano che inglese) alla grafica estremamente dettagliata e curata, la tecnica del gioco non si ferma soltanto a questo. Durante i combattimenti sia le ambientazioni del picchiaduro 2.5D che le variazioni che verranno mostrate sui personaggi sono estremamente realistiche: ogni combattente porterà ferite sul corpo, perderà pezzi di armatura e soprattutto diventerà più lucido sulla pelle (a causa del sudore) avanzando nel combattimento. Tutto questo inoltre trova ulteriore spettacolarità nella violenza: ossa rotte, visioni a raggi-x e scene splatter sono al livello massimo della saga, qualcosa da lasciare veramente senza fiato (decidete voi se per il gore o per la cura dei particolari).

Mortal Kombat 11

Il kombattimento nel dettaglio

Anche se storia e comparto tecnico sono molto importanti, c’è da dire che non esiste un picchiaduro senza un gameplay divertente. Mortal Kombat 11 è a tutti gli effetti il miglior compromesso tra modernità e classicismo della saga: prendendo ispirazione dal precedente capitolo e da Injustice 2, il titolo rimane semplice da maneggiare le prime volte, ma richiede poi di imparare le giuste combinazioni e le giuste mosse dei propri combattenti preferiti per poter vincere con giocatori più allenati. Insomma, il gameplay di Mortal Kombat 11 è decisamente una delle miglior formule di sempre. Tornano le Fatality e le Brutality, mentre fanno il loro ingresso le Fatal Blow, un ibrido tra le mosse finali degli altri giochi e le fatality, utilizzabili soltanto una volta ad incontro e solo dopo aver perso il 70% della vita. Queste mosse possono riuscire o a farvi chiudere l’incontro (nel caso entrambi steste sotto il 30% della vitalità del personaggio) o a portare a pari livello una sfida che magari si stava rivelando estremamente difficile da vincere.

Per il resto, le mosse speciali rimangono identiche al passato (nonostante qualche piccola revisione fatta su delle combo davvero troppo esagerate), mentre le location presentano come nel precedente gioco delle possibilità di interazioni di vario tipo (dal semplice salto all’utilizzo di armi di scena). Alcune di queste armi – insieme a degli attacchi particolari – faranno partire inoltre delle scene x-ray veloci ma allo stesso tempo entusiasmanti, che riescono ad aggiungere dinamicità all’incontro senza spezzare troppo il ritmo.

Mortal Kombat 11

Il giusto equipaggiamento

Le ispirazioni prese da Injustice 2 non si fermano al mero gameplay: torna infatti il Gear System, anche se stavolta è stato rivisitato per adattarsi a questo titolo. Le modifiche stavolta saranno prettamente estetiche, permettendo di modificare tre componenti dell’eroe e scegliere quale costume mettere tra i tanti disponibili (che andranno a mostrare il personaggio scelto nelle sue varianti più famose). Le tre componenti inoltre si potenzieranno giocando con quel personaggio, sbloccando con l’avanzare dell’esperienza degli slot dove inserire potenziamenti (che andranno a cambiare le statistiche solo nella modalità torneo).

Le modifiche però non si fermano solo agli oggetti: potrete quindi modificare a ogni combattente le fatality, le scene d’entrata e di vittoria, le provocazioni e persino le abilità (rendendo davvero il gioco estremamente profondo, visto che potrete portare in Mortal Kombat 11 versioni diverse dello stesso personaggio). I vari slot poi saranno selezionabili una volta che vi troverete nella schermata di gioco.

Mortal Kombat 11

Tanti kollezionabili

Ma come si sbloccano questi oggetti? Le possibilità saranno due principalmente (oltre che la storia, che vi permetterà di trovare qualche oggetto extra). Nella prima dovrete combattere nelle torri, mentre nella seconda potrete utilizzare monete e vari oggetti per sbloccare le casse della Kripta, grande ritorno che vede stavolta la possibilità di esplorare la mappa dell’isola di Shang Tsung in lungo e largo. Proprio in quest’ultima, dovrete trovare nelle varie casse anche delle chiavi per aprire zone particolari, così da sbloccare tutti gli oggetti possibili (che non saranno solo equipaggiamenti, ma anche abilità fatality/brutality e collezionabili come modellini 3D, artwork e tanto altro). Va però detto che controllare il proprio personaggio in questa modalità non sono è sempre facile per via di problematiche della telecamera; dettaglio comunque di poco conto, in quanto non viene richiesta una skill d’esplorazione, bensì semplicemente di girare per aprire queste casse.

Tornando alle Torri, le modalità saranno due, le Klassiche e quelle Del Tempo: nella prima, prendendo l’anima delle stesse torri iconiche di Mortal Kombat, dovrete sfidare svariati nemici scalando queste torri fatte di sfide, così da sbloccare principalmente monete e consumabili, e se completate, vi permettono di sbloccare il finale del personaggio da voi utilizzato. Quelle davvero interessanti sono invece le Torri Del Tempo: ispirate al Multiverso di Injustice 2, queste sfide saranno a tempo limitato e cambieranno di volta in volta, permettendovi di completare degli obiettivi e sbloccare degli oggetti speciali per i vostri personaggi. Forse proprio per quest’ultimi qualcosa in più poteva essere fatta, aggiungendo magari un paio di combattenti (anche se restiamo fiduciosi riguardo i DLC futuri).

Il gioco inserisce sia per i combattimenti online che offline, un’interessante modalità IA: grazie a questa feature il giocatore potrà schierare i propri combattenti preferiti e vederli combattere autonomamente. Il tutto è gestito dal giocatore all’interno della personalizzazione del personaggio: questi potrà infatti scegliere i tratti IA, che stabiliranno quante prese deve fare il personaggio, quanto deve combattere a distanza e via dicendo, e che influenzeranno la percentuale di vittoria dello scontro.

Insomma, abbiamo parlato di Picchiaduro di una volta e Picchiaduro moderni: Mortal Kombat 11 è la ricetta di come un titolo di questo genere dovrebbe essere fatto, tra novità intriganti, aggiunte utili e non obsolete, e un gameplay fondamentale e adatto a tutti, capace di invogliare al gioco sia i neofiti che gli amanti del genere.

Mortal Kombat 11

9

Il connubio tra un gameplay ormai rodato (ma, nonostante tutto, aggiornato con nuovi dettagli al passo col tempo e interessanti) e un insieme di modalità aggiuntive interessanti rende Mortal Kombat 11 una delle migliori formule del genere degli ultimi anni. Il comparto tecnico al passo coi tempo colora ulteriormente il gioco di sfaccettature davvero impressionanti, confezionando un pacchetto adatto non solo agli amanti dei picchiaduro, ma anche a chi ama le storie ben strutturate. Infine, Mortal Kombat 11 eredita l'anima RPG vista in Injustice 2, portando il tutto a un altro livello, senza però cadere nel semplice copia-incolla ma rendendo il sistema confezionato su misura addosso all'anima del gioco.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche