Monster Boy and the Cursed Kingdom – Recensione di un classico moderno

Giacomo Zanoni
Di Giacomo Zanoni Recensioni Lettura da 6 minuti
7.5
Monster Boy and the Cursed Kingdom

Il classico non si batte. Sicuramente l’hanno pensato anche negli studi di FDG Entertainment e di The Game Atelier, quando hanno deciso di sviluppare Monster Boy and the Cursed Kingdom. Erede del videogame cult di SEGA “Wonder Boy”, il gioco platform che abbiamo il piacere di recensire tramite la versione per PlayStation 4 è ambientato nello stesso Monster World del suo predecessore, del quale non condivide il titolo solamente per motivi di copyright. Questo gioco è innanzitutto un omaggio ai vecchi platform molto in voga durante l’era degli 8-bit, e ne ricalca molti aspetti, specialmente per quanto riguarda il gameplay, qui rinnovato grazie alla possibilità di esplorazione libera del mondo di gioco. Monster Boy

What is the secret of your power?

La nostra avventura inizia su un pontile, dove Jin, il ragazzo dai capelli blu”, è intento a pescare quando viene bruscamente interrotto dall’arrivo di suo Zio Nabu. Quest’ultimo, in preda ai fumi dell’alcool e a cavallo di un barile volante, tramuterà tutti gli abitanti di Monster World in animali, protagonista compreso, il quale si ritrova trasformato in un paffuto maialino. Da questo momento comincia per Jin la ricerca delle leggendarie sfere che gli permetteranno di spezzare la maledizione. Raccogliendo le sfere potremo inoltre acquisire il potere di mutare in varie creature: Aspide, Rana, Leone e Drago. Ognuna di queste forme, Maiale compreso, dispone di particolari abilità alle quali dovremo ricorrere a seconda degli ostacoli che troveremo sul nostro cammino.

Lo spirito di avventura è la vera anima di Monster Boy. Dall’inizio alla fine del gioco, potremo esplorare in totale libertà la mappa, che andrà espandendosi man mano che procederemo nel completamento. Da notare il fatto che, a differenza della maggior parte dei platform, nel titolo di The Game Atelier non ci sarà una soluzione univoca per superare gli schemi, ma è possibile approcciarli scegliendo la strategia a noi più congeniale. L’idea degli sviluppatori era appunto quella di offrire un’esperienza fruibile da qualsiasi tipo di giocatore, dal più distratto e occasionale ai maniaci del completamento. La possibilità di esplorare a proprio piacimento l’ambiente ci permette di ritornare (grazie anche ad alcuni comodissimi portali per il teletrasporto) nel punto più vicino alla nostra destinazione, al fine di recuperare oggetti e bonus che avevamo lasciato indietro. Questa caratteristica del gioco lo rende completabile al 100% già alla prima run. Monster Boy

Mutaforma

Scovare i numerosi oggetti bonus e le moltissime stanze segrete coinvolge il giocatore esattamente come la trama, cadenzata dal giusto equilibrio tra action ed esplorazione. Oltre a cercare di spezzare la maledizione di Zio Nabu, nei panni di Jin dovremo affrontare anche diverse quest secondarie. Non mancano degli impegnativi Boss da battere per ottenere ricompense e aumentare i nostri poteri. Per sconfiggerli dovremo fare attenzione alle risorse offerte dall’ambiente circostante, scoprendo così che un attacco diretto non sempre può essere la soluzione migliore. La difficoltà del titolo non può essere scelta, ma Monster Boy non eccede né scadendo nella banalità né mettendoci di fronte a sfide insuperabili. Il gioco è tranquillamente completabile nell’arco di 15/20 ore, durante le quali, comunque, non mancheranno momenti impegnativi che richiederanno qualche tentativo per essere risolti. Anche con un po’ di fatica l’esperienza in game rimane costantemente piacevole e gratificante dando senso ai progressi ottenuti.

Oltre al gameplay coinvolgente e alla possibilità di esplorare in libertà la mappa, un punto di forza di questo titolo è senz’altro la veste grafica. Pur mantenendo la bidimensionalità del genere platform, Monster Boy vanta disegni e animazioni davvero eccezionali, complice lo stile cartoon che apporta quel pizzico di comicità che ci fa affezionare subito ai vari personaggi. A questo va ad affiancarsi una colonna sonora coi fiocchi, realizzata tra gli altri da Motoi Sakuraba, musicista che ha collaborato alla composizioni delle soundtrack della serie di Dark Souls, Super Smash Bros. e Mario Tennis Ace, solo per citarne alcuni. Monster Boy

Come già spiegato, il gioco rimane molto legato ai classici del genere e sostanzialmente non si discosta molto se non per nulla da essi. Volendo trovare dei difetti nella sua realizzazione, si sente la mancanza di un più “moderno” comparto on line o di funzioni di rete (sarebbe bastata un classifica online) che possano aumentarne la longevità. Una volta completato al 100% non rimarrà altro che iniziarlo nuovamente da capo. D’altro canto Monster Boy rimane un titolo leggero e divertente che troverà sicuro apprezzamento tra gli amanti del genere piattaforma alla ricerca di una novità al “sapore” di retrogaming. Nell’insieme, comunque il gioco di The Game Atelier è davvero spassoso e vi consigliamo di provarlo. Monster Boy and the Cursed Kingdom, in uscita il 4 dicembre 2018, è disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al prezzo di 39,99 €.

Monster Boy and the Cursed Kingdom
7.5
Voto 7.5
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Videogiocatore dall'età di cinque anni, passo le giornate a leggere fumetti e libri, a volte mi cimento nella scrittura. Adoro i giochi di ruolo e qualsiasi altra cosa in grado di narrarmi storie e farmi viaggiare stando comodamente seduto.