Sembra esserci un bel cambio di rotta nel pensiero dei piani alti Nintendo, o almeno in quello del maestro Miyamoto. Dopo il non entusiasmante (per usare un eufemismo) successo del Wii U e il sì ottimo successo del 3DS, ma comunque di molto inferiore rispetto al DS, il papà di Mario mostra il suo disappunto verso il comportamento dei cosiddetti casual gamer, affermando che in futuro lui e il suo team torneranno ad occuparsi di chi ama davvero i videogiochi, ovvero gli hardcore gamer.
Ecco le sue parole riguardo questi ultimi:
“[Questo è] il genere di persone che, per esempio, potrebbe voler guardare un film. Essi potrebbero decidere di andare a Disneyland. Il loro atteggiamento è, “va bene, io sono il cliente. Si suppone che tu mi debba far divertire.” E’ una specie di atteggiamento passivo, e per me è una una cosa patetica. Non sono interessati a fare un passo avanti e cercare di sfidare loro stessi [con giochi più avanzati].
Nei giorni dei DS e del Wii, Nintendo ha fatto del suo meglio per espandere la popolazione di gioco. Fortunatamente, a causa della diffusione di dispositivi portatili, la gente prende i giochi come una cosa scontata. E’ una buona cosa per noi, perché noi non dobbiamo preoccuparci di fare giochi che siano rilevanti per la vita quotidiana delle persone in generale.
Naturalmente abbiamo avuto alcuni problemi (con il GamePad). Dopo tutto, siamo esseri umani: i nostri occhi non possono vedere due oggetti allo stesso tempo. Ma eravamo sicuri che, anche con quel tipo di, diciamo, punto debole, saremmo stati in grado di fare qualcosa di inedito e rivoluzionario.”
Parole che qualcuno magari può trovare inopportune, visto che i casual gamer sono gli stessi che hanno portato il Wii e il DS ad avere il successo incredibile di cui tutti sono a conoscenza. A parte questi problemi, sicuramente farà piacere ai vecchi nostalgici sapere che, almeno nelle intenzioni, torneremo ad avere giochi più “seri” e meno party game.