Michael Pachter: il realismo nei videogiochi li rende pornografici

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 3 minuti

Il realismo all’interno del mondo dei videogiochi è sempre più vivo ed è certamente uno degli argomenti più amati e odiati di tutti i tempi. Michael Pachter oggi decide di fare una similitudine all’interno di quest’ambito, usando parole forti che non tutti hanno colto. Andiamo a sviscerare quali sono queste dichiarazioni.

Michael Pachter

Non voglio giocare a un titolo in cui se sparo a qualcuno penso davvero di aver ucciso una persona. Voglio solo giocare e eliminare il nemico dalla mia strada per prendere il loot e muovermi verso la prossima missione. Non penso che arriveremo mai al punto, specialmente negli shooter, in cui il gioco sembra così reale da fare star male il giocatore. I giochi sono come il porno, ok? A tutti piace il porno ma volete davvero vedere i brufoli sul sedere degli attori? Non penso proprio. Quindi ci piacciono le star dei film, porno o meno, fino a quando sono truccate e sembrano perfette, bellissime e se inizi ad avvicinarti e vedi tutti i difetti non è così divertente. Quindi no, penso che vogliamo che i videogiochi non abbiano difetti, siano belli e puliti ma non troppo reali perché non è così divertente pensare di aver ucciso davvero qualcuno”

A parlare è qualcuno che ha delle credenziali di tutto rispetto: Pachter è uno dei social manager, video analisti e analista elettronico più famosi al mondo. Ha due lauree in legge ed ha lavorato per alcune della più grandi agenzie del mondo, tra l’altro citiamo la sua analisi di Facebook prima che diventasse il celebre social network che è oggi. Probabilmente le sue parole sono state forti ma se le analizzassimo a mente fredda capiremmo che non è andato troppo lontano dalla verità oggettiva che quelle parole enunciano.

I film, i videogiochi e i libri stessi ci piacciono perché sono a loro modo “imperfettamente perfetti” ossia, troppo perfetti per essere veri. E’ un discorso complesso che può spaziare dal realismo grafico di The Division ad esempio fino alla più totale stranezza di Minecraft (forse uno dei motivi per cui il titolo piace molto).

Le dichiarazioni dell’analista possono sembrare strane a primo impatto ma sollevano molti quesiti interessanti, voi cosa ne pensate?

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.