Miasma Chronicles – Recensione di un tattico che non ti aspetti

Miasma Chronicles è una perla rara nel suo genere, un titolo capace di mettere d'accordo tutti: ecco la nostra recensione in merito.

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 9 minuti
8
Miasma Chronicles

The Bearded Ladies Consulting ci porta in Miasma Chronicles. Dopo i successi ottenuti con Mutant Year Zero: Road to Eden, dove lo studio di sviluppo ha dimostrato di saper dire la sua nei videogiochi tattici, tenta il back to back con questo nuovo progetto, che ad onor del vero sembra essere un ottimo prodotto. Nonostante lo scetticismo generale ed il fatto che il gioco sia passato sufficientemente in sordina rispetto alle grandi produzioni, vi diciamo fin da subito che Miasma Chronicles non è minimamente da prendere sottogamba.

Il Miasma, una madre e… un robot!

L’America (ed il mondo in generale) è flagellata da un immenso male distorcente, il Miasma, un oscuro ed immenso potere maligno del quale il genere umano poco conosce; si sa che il mondo è devastato, e che il miasma cattura e distrugge tutto quello che incontra lasciando dietro di sé solo morte e devastazione oltre a piccoli mulinelli di energia.

Elvis è un ragazzo che non ha superato la ventina e vive in questo mondo: la sua casa è a Sedentary, una delle ultime “città” libere dal Miasma, assieme al suo robot Diggs che gli fa da “fratello maggiore”.

La mamma di Elvis era una ricercatrice del Miasma, un vero genio della robotica e della scienza che ha realizzato uno speciale guanto capace di imbrigliare il potere del Miasma ed utilizzarlo a proprio vantaggio. Sfortunatamente, nel corso di un test su un vortice del Miasma, la donna vi è stata risucchiata dentro, e da quel giorno Elvis e Diggs non fanno altro cercare un modo per liberare la madre del ragazzo.

Nel corso della sua avventura Elvis entrerà in contatto con le più disparate forme di vita, come ad esempio il Sindaco di Sedentary che è una testa umana in un cilindro pieno di liquido connesso ad un braccio meccanico (molto simile a quelle viste in Futurama, di Matt Groening), gli Uomini-rana, ovvero creature generate dal Miasma, e predoni in parte umani ed in parte robot. A livello di trama Miasma Chronicles parte lento ma poi si evolve in un contesto interessante, del resto il motivo che spinge Elvis e compagni in giro per l’America non è solo pretestuale ma appunto coinvolge la madre, il che rende tutto più profondo a livello emotivo.

Combattere contro e con il Miasma

Elvis e compagni saranno chiamati a girovagare per grandi mappe che, sebbene facciano di tutto per metterci sul “giusto binario”, sono anche in grado di lasciaci margine di esplorazione permettendoci di arrivare in maniera diversa e variegata dal punto A verso il punto B. Nelle mappe di gioco ovviamente incontreremo diversi nemici, e sarà una scelta personale decidere come approcciare il combattimento, predisponendo i membri del party come più ci conviene.

Al netto delle prime fasi di gioco in cui il team è composto essenzialmente da Elvis e Diggs, nelle quali vi ritroverete ad affrontare un tutorial abbastanza grande, tutto cambia quando arriva Jade, una ragazza che si unisce al gruppo e che porta con se il fucile da cecchino: grazie alla presenza di Jade potrete uccidere diversi nemici in modalità silenziosa, di fatto non inizierà un vero e proprio combattimento con i nemici circostanti, a patto che questi non stiano guardando direttamente la vostra preda.

Nel combattimento avrete diverse opzioni, come i ripari che possono fornire coperture contro i colpi nemici. Le abilità di ogni personaggio variano da elemento ad elemento, ad esempio Diggs è in grado di rendersi lui stesso una copertura tattica, e sebbene venga danneggiato dai colpi nemici può rivelarsi utile. Elvis, da buon protagonista, può controllare il Miasma grazie al guanto che la madre gli ha lasciato: questo può essere equipaggiato con diversi poteri, ad esempio con la possibilità di spostare i nemici e farli esplodere colpendo dei barili infiammabili, o colpirli con scariche elettriche che si propagano da nemico a nemico. Non solo, il potere del guanto può essere amplificato dai chip che si trovano in giro, permettendo di aggiungere elementi all’interno del colpo.

Ogni personaggio all’inizio del proprio turno dispone di due punti azione che può usare in maniera tattica, ad esempio spostandosi ed attivare un’abilità (che ha un cooldown in base alla potenza), banalmente attaccare il nemico o lanciare un kit di cura verso un alleato, ricaricare la propria arma: sì, perché le armi in Miasma Chronicles hanno un numero di proiettili nel caricatore che sebbene siano illimitati a livello di ricariche, vi costringerà comunque a scegliere quando e come effettuare la ricarica perdendo di fatto un’azione.

Scegliendo di compiere un’azione completa, ovvero spendendo entrambi i punti azione a disposizione, il personaggio potrà correre oltre il limite del suo movimento standard, toccare oggetti ambientali come trappole e bombe o salire su eventuali punti tattici d’osservazione. Ogni eroe può portare con sé due armi ed intercambiarle senza costi nel corso del combattimento: ogni arma può essere personalizzata con mirini, caricatori e canne per potenziarne gli effetti. Esistono armi automatiche, fucili da cecchino, fucili a pompa e armi a rimbalzo, queste ultime il vero “fulcro” del combattimento e vi spieghiamo qui sotto il perché.

Le armi a rimbalzo non sono influenzate dalla distanza, e più elementi colpiscono prima di arrivare alla preda, più alta sarà la percentuale di colpo critico che guadagnerà. Nel gioco le armi colpiscono influenzate dalla distanza: un fucile da cecchino sarà meno performante se il nemico si trova a pochi metri da noi, viceversa un arma automatica sarà più utile sulla breve distanza. Il combattimento in Miasma Chronicles è davvero appagante, forte del rispetto dei punti percentuali che il gioco ti comunica per capire quante possibilità ci sono di colpire o meno un nemico.

A cipolla

Miasma Chronicles è una perla rara nel contesto dei giochi tattici, sorprendente ed accattivante. Sarà che il viaggio di Elvis è motivato dalla ricerca della madre, sarà che i rapporti interpersonali tra i membri del gruppo sono scritti davvero bene, ma è improbabile non provare affezione per questo sgangherato gruppo di “eroi involontari”. Il sistema di gioco è appagante, capace di divertire sia alle basse difficoltà, fatte per chi vuole godersi la storia del titolo senza sudare troppo ad ogni incontro nemico, sia ad alti regimi con tutti i nemici preparati a livello di intelligenza artificiale che vi metteranno sotto pressione ad ogni azione.

Miasma Chronicles si rivela come una cipolla, strato dopo strato, missione dopo missione che sebbene possa apparire banale all’inizio, eccelle in quello che fa man mano che si procede. Perfino il sistema di loot è interessante, spingendoci a cercare costantemente ovunque per reperire una cella energetica, una granata o una nuova arma. Il gioco è davvero ben sviluppato e sufficientemente appagante in quanto a scenari e situazioni quasi mai identiche tra loro.

Miasma Chronicles
8
Voto 8
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.