NewsCinema e TV

Matrix: Keanu Reeves ha donato il 70% dei suoi guadagni per una nobile causa

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, la star di Matrix Resurrection, Keanu Reeves, ha donato la maggior parte dei guadagni del primo Matrix uscito nel 1999 alla ricerca sul cancro.

Secondo il New York Post, Reeves ha donato circa 31,5 milioni di dollari alla ricerca sulla leucemia, il 70% dei circa 45 milioni di dollari che ha ricavato dalla pellicola. Secondo il rapporto, il motivo della generosa donazione era che, all’epoca, la sorella minore di Reeves, Kim, stava combattendo contro la malattia che gli era stata precedentemente diagnosticata nel 1991.

Il rapporto rileva inoltre che Reeves ha continuato a donare silenziosamente alla ricerca sul cancro anche dopo che sua sorella è entrata in remissione nel 2001 creando anche una fondazione privata. Reeves ha messo all’asta un “appuntamento” di Zoom di 15 minuti con se stesso nel 2020 con il ricavato destinato a Camp Rainbow Gold, un programma per bambini malati di cancro.

Ecco le sue dichiarazioni rilasciate nell’ormai lontano 2009:

Ho una fondazione privata che funziona da cinque o sei anni e aiuta un paio di ospedali pediatrici e la ricerca sul cancro. Non mi piace associarvi il mio nome, lascio solo che la fondazione faccia quello che fa.

Matrix Keanu Reeves

Keanu Reeves non è nuovo a questo genere di azioni, ricordiamo infatti che l’attore ha anche regalato degli orologi dal valore di 10.000 dollari l’uno agli stuntman che lo hanno aiutato durante le riprese di John Wick: Capitolo 4, che vi ricordiamo essere stato rinviato di recente con un teaser (se volete dargli uno sguardo vi basterà cliccare qui).

L’ultima pellicola Matrix Resurrection con protagonista Keanu Reeves è finalmente disponibile in tutti i cinema, se siete curiosi di sapere il nostro voto potete dargli un’occhiata cliccando semplicemente qui.

Sempre per restare in tema Matrix, vi ricordiamo che abbiamo anche provato la demo in Unreal Engine 5 chiamata Il Risveglio, trovate anche in questo caso il nostro articolo dedicato con tutte le nostre impressioni.

Fonte:
Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche