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Mass Effect: ipotesi e teorie sulla trama della nuova creatura di Bioware

Come sicuramente saprete, recentemente si sono tenuti i chiacchierati The Game Awards 2020, occasione durante la quale non solo sono stati eletti i titoli più apprezzati dell’anno oramai in procinto di concludersi, ma in cui siamo potuti anche entrare in contatto con svariate nuove produzioni intriganti. Tra queste, una di quelle che ha fatto più scalpore è stato indubbiamente il un nuovo capitolo di Mass Effect, celebre saga targata Bioware che dopo una splendida trilogia seguita da quell’Andromeda rivelatosi non all’altezza delle aspettative, era un po’ scomparsa dai radar. Quanto mostrato può in realtà riassumersi in un breve teaser in CGI che non dice poi molto sulla produzione in sé, ma comunque capace di aprire svariate possibilità su quello che potrebbe essere il futuro della serie. Per l’occasione abbiamo quindi deciso di guardare all’orizzonte immaginando quello che potrebbe riservarci il futuro del brand, che dopo le varie difficoltà incontrate da Bioware nel corso di questi anni appare più incerto di quanto si possa immaginare.

Vi avvertiamo che quanto state per leggere conterrà SPOILER relativi sia alla trilogia originale che a Mass Effect: Andromeda. Se dovete ancora godervi grande epopea videoludica, vi consigliamo caldamente di fermare qui la lettura.

Cicatrici del lontano passato di Mass Effect

Come dicevamo poco sopra, il breve video mostrato non presenta chiari dettagli su ciò che sarà l’opera finale, ma apre comunque diversi punti interrogativi su ciò che potremmo aspettarci. Il teaser ci lancia immediatamente nel cuore dello spazio, mostrandoci in rapida sequenza galassie, pianeti, detriti – navi da guerra distrutte – e addirittura un Portale Galattico oramai abbandonato, il tutto affiancato da alcune confuse comunicazioni seguite dall’iconico “verso” emesso dai Razziatori. Giunti infine su un pianeta innevato, è possibile vedere una figura muoversi su quella che appare essere una montagna – in realtà sta camminando sui resti di un Razziatore – mentre sullo sfondo giacciono altre di queste imponenti creature sintetiche-organiche sconfitte durante gli eventi di Mass Effect 3. Altro cambio d’inquadratura ed ecco che la figura si china a raccogliere i resti della tuta N7, la stessa che proprio Shepard indossò nello scontro che decise il futuro di tutte le specie viventi nella galassia. Come se ciò non fosse però già abbastanza, questa si alza improvvisamente, rivelando non solo di essere stata accompagnata da un gruppo non ben identificato, ma mostrando addirittura il suo volto, o almeno parte di esso. Luci spente, silenzio in sala, Liara T’Soni appare sullo schermo.

Arrivati a questo punto, è facile capire come mai il pubblico abbia risposto con così forte entusiasmo a quanto mostrato. Al contrario di Mass Effect Andromeda, la prima trilogia è tenuta in grande considerazione da parte dei fan e l’idea di poter tornare a solcare le stelle in compagnia degli iconici volti che per così tante ore ci hanno fatto compagnia non può che renderci estremamente felici, ma nei fatti cosa potremmo aspettarci? Un vero e proprio seguito di Mass Effect 3 si porta dietro molte domande, soprattutto se consideriamo come l’avventura andò concludendosi per il nostro comandante Shepard. Dopo aver passato interi anni a combattere contro Razziatori (e svariate altre specie aliene, alcune delle quali anche soggiogate dai Razziatori stessi) formando nel mentre non solo una delle migliori squadre della galassia, ma anche una delle flotte galattiche più imponenti che si siano mai viste, Shepard e i suoi compagni si sono lanciati alla volta della Terra per affrontare la loro sfida più grande.

Due eserciti pronti a sacrificare tutto pur di vincere, innumerevoli vite perdute e noi al centro del tutto, chiamati a dover prendere la decisione più importante. Invero, il finale di Mass Effect 3 ha spaccato violentemente il pubblico, con una ricca fetta della fanbase ritrovatasi a non apprezzare l’epilogo dell’avventura a causa di un intreccio narrativo un poco sgangherato in alcune fasi e una decisione finale suddivisa in tre “opzioni morali” tanto importanti quanto, nei fatti, poco diversificate. Razziatori sconfitti, Shepard morto e una galassia da dover ricostruire, questi erano i nodi centrali che precedettero i titoli di coda della produzione, la quale però venne successivamente supportata da un “Extended Cut” che introdusse nuovi contenuti per tappare i buchi presenti, arricchire un po’ la lore generale e offrire anche qualche possibilità decisionale in più.

Giunti a questo punto, sorge quindi spontanea una domanda; come proseguire questo filone narrativo? Due sono le possibili risposte che stanno rimbalzando con maggior forza tra i social; da una parte, un continuo della storia impersonando un nuovo protagonista che si ritroverà a incontrare nuovamente tutti i personaggi (o almeno, quelli rimasti in vita) che ebbero modo di aiutare Shepard nel suo viaggio, il tutto all’interno di una galassia in tumulto e intenta a rialzarsi dalle ceneri dopo gli enormi danni causati dai Razziatori. Ricordiamo che questi non solo hanno distrutto le più grandi metropoli di ogni razza sufficientemente evoluta, ma si sono occupati anche di dare alle fiamme interi pianeti insieme ai popoli che lì vi vivevano. Dall’altro lato abbiamo invece l’effettiva possibilità che questo nuovo capitolo della serie ci porti a impersonare nuovamente i panni dello stesso Shepard. In uno dei finali dell’opera, infatti, era possibile ottenere un “secret ending” nel quale, dopo l’enorme scontro contro i Razziatori, tra le macerie era possibile intravedere il corpo di Shepard, con il silenzio rotto improvvisamente da un suo respiro, segno del fatto che il nostro eroico (o meno, a seconda delle vostre scelte) protagonista fosse ancora vivo, seppur molti ai tempi videro il tutto come un piccolo easter egg e nulla più.

Mass Effect 3 Citadel dlcDall’altro lato della campana, però, si possono trovare tante altre teorie su come Shepard potrebbe essere sopravvissuto, con una di queste che andrebbe a prendere come punto cardine addirittura l’introduzione di Mass Effect 2. Sappiamo infatti che Shepard già una volta è risorto dalla tomba grazie al prezioso aiuto del cosiddetto Uomo Misterioso, il leader di Cerberus. Ebbene, qualcuno ha ipotizzato che in realtà, nel corso di Mass Effect 2 e 3, il protagonista dell’opera non sia mai stato Shepard, ma un suo clone creato grazie agli infiniti fondi e alle incredibili tecnologie possedute da Cerberus. Secondo queste voci, il nostro vero comandate sarebbe ancora chiuso in una bolla di vetro, intento a curarsi le ferite e in attesa che qualcuno lo possa risvegliare dal proprio sonno. In questo contesto bisognerebbe poi capire chi (o cosa) mai potrebbe porsi come nuova minaccia agli occhi della galassia; dopotutto, riuscire a creare dal nulla un pericolo ancor più incombente dei temuti Razziatori non è compito da poco, ma solo il tempo saprà dare risposta a questo quesito.

In una galassia lontana lontana…

In tutto questo minestrone d’opzioni, non bisogna ovviamente dimenticarsi di Mass Effect Andromeda, l’ultimo capitolo della saga che teoricamente avrebbe dovuto dare inizio a una nuova trilogia tutta da vivere in una nuova galassia – Andromeda, per l’appunto – con un nuovo protagonista e la sua squadra. Come molti sicuramente sapranno, il gioco si rivelò un generale fallimento agli occhi del pubblico, con violente critiche mosse un po’ contro tutti gli elementi che componevano la produzione. Mass Effect Andromeda ha indubbiamente rappresentato un punto di svolta all’interno del brand, non solo per quanto concerne la narrazione, ma anche per il comparto ludico; molti si aspettavano l’annuncio di un vero e proprio seguito di questa “introduzione” alle avventure di Ryder. Sì, parliamo di introduzione poiché, esattamente come l’originale Mass Effect, anche in questo caso al sopraggiungere dei titoli di coda ci vennero presentate una lunga serie di domande rimaste aperte che avrebbero dovuto fungere da apripista per un ipotetico Andromeda 2.

Il fallimento dell’opera ha però messo in discussione tutto, al punto tale che alcuni DLC narrativi pensati proprio per chiudere qualche piccolo cerchio qua e là sono stati tristemente cancellati – con buona pace dell’Arca Quarian che aspetta ancora di essere ritrovata -, e ora il futuro di questa nuova trilogia appare particolarmente incerto, seppur le strade da poter intraprendere per continuare l’avventura siano ancora tutte lì. L’Arconte è stato sconfitto, gli abitanti delle Arche hanno finalmente trovato una nuova casa, Ryder è pronto a scoprire tutti i segreti dei Jaardan (la razza aliena che in passato popolava la galassia Andromeda) e una nuova minaccia si affaccia all’orizzonte, pronta per eliminare ogni traccia umana, salarian, turian e chicchessia dall’esistenza. Anche in questo caso, le possibilità per continuare la storia di Ryder sono incredibilmente numerose, ma merita di essere menzionata un’interessante affermazione che ha fatto sussultare ben più di qualche utente. Rispondendo a un utente su Twitter, il quale aveva domandato quale arco narrativo sarebbe stato tenuto in considerazione per il nuovo Mass Effect, il project director Mike Gamble ha affermato che nel trailer pubblicato ai The Game Awards sono state volutamente mostrate più galassie, dietro le quali si nasconderebbe un motivo ben preciso. Un’affermazione indubbiamente intrigante, che potrebbe indicare dei collegamenti sia con la trilogia originale che con lo stesso Andromeda, seppur questo si porterebbe dietro ulteriori domande a cui è assai difficile rispondere.

Dopotutto, come si potrebbero mai ricollegare due storie così distanti, temporalmente parlando? Bisogna infatti ricordare che le vicende di Andromeda vanno dipanandosi nel 2819, svariate centinaia d’anni dopo gli eventi di Mass Effect 3. Certo, quando hai lo spazio e tutti i suoi misteri a disposizione, è possibile giocarsela tra paradossi, buchi neri e viaggi temporali, ma il tutto appare quantomeno improbabile, al punto tale che svariate community hanno visto l’intero teaser come niente più che un bait, il tentativo di riavvicinare i fan storici alla serie mettendo in mostra alcune delle personalità più amate tra quelle presenti nella saga quando queste, in realtà, all’interno delle vicende andrebbero a ricoprire solo un ruolo marginale. Insomma, appare chiaro che le possibilità dietro all’opera siano a dir poco numerose, e tutte appaiono tanto intriganti quanto preoccupanti.

Come già scritto, la Bioware di oggi non è più la software house senza macchia e senza paura che seppe conquistarci con alcune delle storie più memorabili della storia videoludica. Sono tante le personalità più importanti che hanno abbandonato la baracca e gli ultimi anni sono stati tanto confusi quanto difficoltosi per il team. Detto questo, la speranza è comunque l’ultima a morire e in questi ultimi giorni è stato svelato come alcuni ex-membri che ebbero modo di lavorare alla trilogia originale di Mass Effect siano tornati proprio per potersi occupare di questo nuovo progetto. Tra le personalità figurano in particolare il narrative designer Dusty Everman, l’art director Derek Watts e il designer Brenon Holmes, nomi di peso che speriamo possano contribuire alla realizzazione di una produzione all’altezza delle aspettative per un brand che si meriterebbe tutto l’amore possibile. Noi, per il momento, non possiamo far altro che incrociare le dita e attendere novità a riguardo, le quali sembra si faranno comunque attendere parecchio, visto che il gioco si trova ancora nella fase di pre-produzione. Ci rivediamo tutti nel 2022… se saremo fortunati.

Luca Di Carlo
Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.

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