Marvel’s Spider-Man 2 – Recensione, cosa significa essere migliori?

Abbiamo svolazzato tra New York, combattendo quelli della mala e salvando i cittadini: ecco la nostra recensione di Marvel's Spider-Man 2.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 10 minuti
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Marvel's Spider-Man 2

La storia editoriale di Spider-Man 2, personaggio Marvel tra i più iconici nell’ambito supereroistico, ha avuto molti spunti interessanti nel corso del tempo. Uno di quelli che più si collega a questo nuovo capitolo della saga di Insomniac Games, Marvel’s Spider-Man 2, è L’Altro, Evolvi o Muori, dove il nostro Uomo Ragno si trovava a dover accettare ancora di più la sua parte ragnesca, così da poter andare avanti e diventare migliore.

Allo stesso modo il nuovo Marvel’s Spider-Man 2 ha un grande compito: accettare la sua parte videoludica e migliorare, diventando un gioco capace di compiere il giusto salto di qualità dopo il successo del primo capitolo e dello spin-off su Miles Morales. Ce l’avrà fatta? Scopritelo insieme a noi nella nostra recensione.

Prima di proseguire, vi lasciamo le nostre recensioni di Marvel’s Spider-Man nella sua versione PS4PS5, oltre ovviamente a quella di Marvel’s Spider-Man: Miles Morales.

Nelle pagine precedenti

Dopo aver completato i primi due giochi, rimaniamo nell’universo narrativo di Marvel’s Spider-Man di Insomniac con i due Spider-Man pronti a difendere New York. Alcuni cattivi sono stati bloccati, altri sono invece ripartiti, e considerato che questo nuovo Marvel’s Spider-Man 2 comincia in medias res, con alcuni dei supercriminali già redenti e altri già spariti dalla circolazione, la base di partenza per un’avventura con i fiocchi c’è tutta.

Mentre quindi Peter Parker cerca di trovare un nuovo lavoro, e Miles Morales le energie per creare un saggio da mostrare alla sua nuova scuola così d’avere l’accesso, Mary Jane prosegue la sua carriera al Daily Bugle con J. Jonah Jameson, e tutto va avanti nella “norma”. Ma quando Harry Osborn, amico fraterno storico di Peter Parker, torna da una cura sperimentale, le cose iniziano a cambiare.

Marvel’s Spider-Man 2 non ha paura di mescolare le carte in tavola, e lascia intatti dei punti fermi ben specifici, così da poter dare qualcosa di nuovo ai fan storici senza però far storcere il naso ai puristi. Detto questo però, forse la magia che permea la narrazione di questo nuovo gioco è data proprio da questo coraggio, al pari di una serie TV con tanto di cambi di scena in momenti concitati, così da creare hype e narrare la storia dai vari punti di vista (considerati i personaggi che ci sono tra i principali, oltre ai due Spider-Men).

La narrativa non cade mai nel becero deus ex machina necessario per mandare avanti la trama, ma anzi trova idee interessanti per proporre gli eventuali punti focali della storia, necessari per creare quelle scene (un po’ ispirate dai fumetti, un po’ dai film) che ripercorrono alcune tappe vitali nella storia della tela di un qualunque Peter Parker. Plauso generale quindi alla trama principale, che oltre a inserire nel mezzo alcuni villain della mitologia dell’Uomo Ragno, condisce tutto con l’arrivo di Kraven, alla ricerca di una caccia degna di questo nome.

Un po’ meno brillanti invece le trame secondarie, non tanto per cosa trattano ma per come si concludono: ne parleremo a tempo debito, ma durante alcune macro-missioni secondarie, ci saranno spunti narrativi interessanti legati a personaggi dell’universo Marvel che, invece di giungere ad un compimento su schermo, sembrano svanire con un qualcosa di detto, così da farci sicuramente sperare nel prossimo capitolo ma senza lasciare quel senso di appagamento che ci si aspettava (soprattutto visto che alcune di queste richiederanno di unire i vari tasselli per capire di cosa parliamo).

Più grande non significa più complesso

New York ora è decisamente più grande del precedente capitolo, e a venire in aiuto su questo per l’esplorazione è la planata, un’abilità che i due Spider-Man potranno sfruttare per sfrecciare ancora più velocemente – complici anche i flussi d’aria che vi faranno davvero volare per tratti abbastanza lunghi – di fatto togliendo alcuni tempi morti. L’esplorazione sarà poi migliorabile spendendo i punti abilità che sbloccheremo salendo di livello (fino ad un massimo di 60), che potremo investire su abilità condivise tra i due Ragni, oppure su quelle del singolo, così d’avere tre alberi diversi da potenziare.

Altre cose potenziabili nel gioco saranno i gadget, ridotti a 4 rispetto ai molteplici a cui eravamo abituati, ma che saranno potenziabili spendendo alcune delle valute di gioco. Stessa cosa per le abilità statistiche dei due Spider-Men, che potrete potenziare scegliendo tra salute, concentrazione, movimento e danno, aumentando le varie barre, i valori di attacco e altri dettagli.

Persa anche l’opzione dei gadget del costume: stavolta infatti le varie tute saranno solo un fattore estetico (ma considerato che avrete due schede diverse per i due personaggi, sono davvero tante), e molte di queste permetteranno di sbloccare poi gli stili, così da poter cambiare il colore a scelta tra quattro distinti shader diversi.

Rimangono i crimini da sventare picchiando le mani a destra e sinistra, con vari nemici di carattere diverso che potrete incontrare e che richiederanno uno stile di combattimento raffinato, mentre sono stati tagliati quei QTE troppo pesanti (come quello del fermare le auto in corsa), rendendoli più snelli e differenti. Non sarà strano infatti trovarsi a salvare un bus e poi doverlo aprire, o prendere un eventuale ferito e portarlo all’ambulanza più vicina.

Parlando di combattimenti, i nemici semplici seguono lo schema del precedente gioco: ogni gruppo, come i cacciatori di Kraven o i teppisti da strada per dirne due, avrà vari archetipi di combattente (a distanza, ravvicinato, con lo scudo, con le spade, nemico grande) e ognuno necessiterà di un metodo diverso per essere messo a tappeto. Sebbene questa cosa sia stata cambiata in termini di semplici pattern di mosse e altro, lo schema seguito è molto vicino al primo titolo e di conseguenza potrebbe risultare come già visto.

Per le boss fight invece, ora abbiamo di fronte qualcosa di decisamente migliore, anche se ad eccezione della prima rimangono molto basilari e non vi lasceranno proprio a bocca aperta.

Per quanto riguarda l’alternanza tra Peter Parker e Miles Morales, potrete effettuare lo scambio in qualunque momento: molte missioni secondarie potranno essere compiute da entrambi, mentre alcune saranno obbligate su uno dei due personaggi. Presenti poi le fasi più stealth con Mary Jane, ora dotata di una pistola stordente regalata da Silver Sable, che però non farà digerire meglio la presenza di queste sessioni di gameplay.

Parlando di fasi stealth, quelle con Spider-Man invece sono state leggermente ridotte e, anche in questo caso, semplificate grazie al Cavo Ragnatela, una sorta di filo che potrete lanciare tra due punti per creare una passerella da poter sfruttare per raggiungere qualunque punto della mappa dall’alto (di fatto rendendo molto più semplice prendere di nascosto i nemici).

Piccole sorprese poi sono sparse all’interno delle varie ore di gioco (circa 25 se volete finire le missioni secondarie importanti e la trama principale, qualcosa in più se volete fare tutto, sulle 40 se volete il Platino), con fasi di gameplay inaspettate che lasceranno un po’ l’amaro in bocca per la poca durata e per le potenzialità inespresse.

Tecnicamente Marvel’s Spider-Man 2 è da urlo: certo, non lasciano più a bocca aperta New York e il poter svolazzare in tranquillità, tra una ragnatela e un’altra, passando vicino a palazzi e panorami fotorealistici, ma l’ampiezza maggiore della mappa di gioco e le nuove abilità permettono di essere ancora più liberi passando tra Hell’s Kitchen e Harlem.

Essere migliori

La frase che evidenzia questo secondo capitolo è, senza dubbio, essere migliori: proprio questo è stato l’obiettivo di Insomniac Games, a nostro parere, nel voler rendere questo secondo capitolo un passo in avanti. Non lo fa perfettamente, ma sicuramente il lavoro dietro al gioco è eccellente, considerato poi che senza dubbio ci aspetterà un terzo capitolo di questa serie.

L’impressione è quella di trovarci davanti ad un’opera decisamente più moderna – soprattutto lato tecnico (considerato che giocando in modalità Fedeltà con il VRR potrete godervi fluidità e Ray Tracing) – con uno stile narrativo che non scende sotto lo standard del primo capitolo ma con una serie di scelte di gameplay che sembrano più una semplificazione invece di un’evoluzione.

Superato questo ostacolo, di veramente nuovo rimane poco: la frase che i più probabilmente ripeteranno è more of the same, ma d’altronde dopo aver vissuto un’esperienza come quella del 2018, dubito che qualcuno non vorrà avere il bis.

Marvel's Spider-Man 2
9
Voto 9
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.