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Lost Reavers – Recensione

Wii U e online (in realtà bisognerebbe dire Nintendo e online, ma speriamo e abbiamo buoni motivi per credere che con NX la situazione sarà totalmente diversa) sono due mondi quasi separati; per quanto ci siano ottimi titoli che puntano molto sul multiplayer (come Mario Kart 8, Super Smash Bros., Splatoon e Monster Hunter 3), la qualità generale dell’infrastruttura online della console della casa di Kyoto è nettamente inferiore rispetto a quanto offerto da PlayStation 4 e Xbox One. E’ questo il motivo per cui molti, compreso il sottoscritto, all’annuncio di Lost Treasure (nome iniziale dell’attuale Lost Reavers), un titolo free-to-play completamente basato sulla co-op online, sono rimasti tanto sorpresi quanto scettici. Certo, dietro il progetto c’è Bandai Namco e Katsuhiro Harada, produttore di Tekken, ma a quanto pare tutto ciò non è bastato a regalare al WiiU un titolo degno di nota.

Lost ReaversTante botte, poca qualità

La trama non è sicuramente il pezzo forte del gioco, ma non è questo il problema: in un futuro in cui le fonti di energia planetarie sono ormai terminate, l’unica soluzione sembra essere quella di sfruttare delle speciali pietre, chiamate Reliquie, che possono però essere maneggiate solo da alcuni umani “speciali” chiamati, appunto, Lost Reavers. Avremo dunque quattro personaggi tra i quali scegliere il nostro preferito: una ragazza giapponese che uccide nemici a suon di katana e mitraglietta; una donna che ricorda molto Bayonetta come sensualità e che predilige gli attacchi a distanza con revolver e altri tipi di armi da fuoco; c’è poi il duro del gruppo, un omone che utilizza armi da fuoco pesanti e infine un ragazzo dal volto coperto da una maschera ed armato di machete e doppietta. Ovviamente la scelta di un personaggio (che è possibile comunque cambiare nel corso del gioco) offrirà anche gameplay differente: nel caso di personaggi con armi bianche avremo un sistema di combattimento molto semplice, anche troppo: attacchi leggeri e pesanti si alterneranno mentre numerosi nemici verranno eliminati dalle nostre lame; un approccio completamente diverso utilizzando i due personaggi con armi da fuoco; la visuale passerà infatti in seconda persona o addirittura in prima persona nel caso di Dwayne (l’omaccione di cui prima), rendendo il titolo un vero e proprio FPS; purtroppo il già poco elaborato e preciso sistema di combattimento corpo a corpo riesce a peggiorare ulteriormente con questa visuale, con un mirino lento e un level design non proprio adatto ad un FPS; questa alla fin fine sembra proprio un’aggiunta dell’ultimo minuto, per cercare di differenziare un po’ il gameplay, ma senza successo.

Lost Reavers

Lo scopo di ogni missione è quella di oltrepassare le varie stanze disseminate di nemici e qualche enigma (estremamente semplici) per poter arrivare alla Reliquia; una volta presa bisognerà tornare al punto di partenza proteggendo l’elemento del gruppo che si è incaricato di trasportare la fonte di energia. Tutto ciò porta ad un minimo di collaborazione nel team, ma in un gioco del genere l’assenza di una chat vocale si fa in parte sentire, anche se le missioni potranno essere portate a termine senza alcun problema nonostante questa mancanza. L’intelligenza artificiale dei nemici e la struttura stessa delle varie stanze porta i vari componenti del team a essere sempre vicini, senza potersi realmente allontanare occupandosi d’altro, rendendo il tutto monotono e frustrante. Fortunatamente le stanze, anche con missioni identiche, non si ripeteranno sempre allo stesso modo, seppur i cambiamenti saranno minimi: con l’aumentare della difficoltà avremo anche qualche trappola in più, dei nuovi nemici e occasionalmente un boss di fine livello che renderanno le varie missioni leggermente diverse l’una dalle altre e soprattutto la cooperazione tra il team sarà realmente utile; nonostante infatti non arriveremo mai a dover pianificare nei minimi dettagli un piano d’azione (anche perché sarebbe impossibile vista l’assenza della chat vocale), buttarsi tutti nella mischia attaccando senza un minimo di strategia porterà alla morte a al fallimento della missione.

Lost Reavers

L’evoluzione come luce in fondo al tunnel

Fino a questo momento non posso di certo etichettare Lost Reavers come un buon titolo, ma a salvare un po’ la situazione ci pensa il sistema di evoluzione dei personaggi che, per quanto non originale, è di sicuro funzionale e rende il progredire del gioco meno noioso di quanto già lo sia. Nella nostra base operativa, infatti, potremo spendere i punti abilità acquisiti avanzando di livello “acquistando” dei potenziamenti, che vanno da maggior salute, o una potenza d’attacco maggiore, fino a combo di attacchi più spettacolari e potenti. Le abilità saranno sbloccabili nel più caratteristico metodo ramificato, con delle strade precise da scegliere e seguire che andranno quindi ad escludere alcuni potenziamenti a favore di altri. Nel corso delle missioni sarà poi possibile trovare i soliti items che cureranno le nostre ferite o le munizioni per le armi da fuoco, ma anche dei “pacchetti” speciali (contenenti armi più potenti rispetto a quelle di base) che sarà possibile aprire con dei medaglioni, anch’essi collezionabili e ritrovabili casualmente durante le missioni. Per aprire questi pacchetti si avrà un certo limite di tempo (qualche giorno), il che spinge a giocare molto per poter avere a disposizione molti medaglioni e scoprire il raro oggetto contenuto in esso; questo almeno nelle intenzioni degli sviluppatori: i problemi di cui sopra non ci spingeranno minimamente a giocare molto e a lungo a questo titolo, quindi sarà ben difficile riuscire ad aprire questi scrigni, a meno che non mettiate mano al portafogli. E sì, perché come ogni free-to-play che si rispetti anche qui abbiamo le microtransizioni, con la possibilità di acquistare pozioni, munizioni ma anche e soprattutto questi medaglioni che permettono di aprire i pacchetti speciali.

Lost Reavers

Tecnicamente parlando si poteva fare molto meglio. E’ vero, è pur sempre un free-to-play, ma a parte i personaggi che per quanto stereotipati al massimo sono comunque ben modellati e con texture accettabili, tutto il resto è davvero scarno, con ambienti vuoti, poligonalmente scialbi e con animazioni dei personaggi e dei nemici davvero legnose. Nemmeno il comparto sonoro brilla per originalità: un main theme che aspira all’epicità, con musiche degli stage sicuramente non entusiasmanti ed effetti sonori nella norma. Lost Reavers, dunque, è un titolo che poteva offrire molto, nonostante la console di appartenenza, ma che a conti fatti risulta essere un buco nell’acqua. Tralasciando il comparto tecnico sicuramente non sufficiente, troviamo anche un gameplay abbozzato che alla lunga non dà stimoli e annoia. Fortunatamente il netcode funziona bene, con solo qualche sporadico errore di comunicazione ma con nessun tipo di lag o disconnessione durante le missioni vere e proprie.

Lost Reavers

5.4

Namco Bandai ci ha provato a regalare un titolo co-op online ai possessori di Wii U ma niente, la missione non è riuscita. Un comparto tecnico scarno ed un gameplay abbozzato rendono il tutto noioso dopo poche ore di gioco; solo un sistema di evoluzione del personaggio semplice e funzionale salva in parte questo titolo dall’insufficienza. Consigliato solo perché gratis.

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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