Amazon Prime Video punta in alto con Lorena, la nuova serie documentario in arrivo sulla piattaforma il prossimo 15 febbraio, diretta da Joshua Rofè e prodotta da M. Elizabeth Huges. Composta da quattro episodi della durata di un’ora ciascuno, questa docuserie vuole far luce sul caso che sconvolse la stampa statunitense (e quella mondiale) nel 1993. Come è noto la notte del 23 giugno di quell’anno, Lorena Bobbit recise di netto il pene del marito John Wayne Bobbit con un coltello da cucina, per poi fuggire in auto e lanciare il membro amputato fuori dal finestrino, poi ritrovato dalla polizia e ricucito chirurgicamente.
Ne seguì un processo durante il quale la donna fu accusata di lesione volontarie. La stessa sostenne inizialmente di aver compiuto il gesto per via dell’egoismo del marito, che arrivava all’orgasmo senza aspettarla. Quello che venne scoperto durante le ulteriori fasi del processo rivelò una verità ben più grave.
La verità prima di tutto
Lorena, con molta fatica, rivelò infatti di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del marito in più occasioni. Questo particolare non solo portò all’assoluzione della donna, ma mise in risalto la tragedia delle violenze domestiche, un aspetto fino ad allora invisibile o ritenuto poco interessante dai media. Quello che inizialmente scoppiò come un caso da tabloid, assunse quindi una rilevanza sociale e mediatica senza precedenti. La serie di Amazon Prime vuole puntare lo sguardo partendo da questo punto: se inizialmente assistiamo al circo mediatico che per molto tempo confinò il caso Bobbit alle battute dei talk show e degli spettacoli comici, seguendo un preciso percorso di ricostruzione giornalistica arriviamo a comprendere il risvolto finora nascosto della vicenda.
Le quattro puntate che compongono la serie non si perdono in speculazioni, ma riportano i fatti così come accaddero negli anni ’90. Attraverso interviste e riprese dell’epoca ci viene presentato il caso sotto tutti i suoi molteplici aspetti, evidenziando la difficoltà dei protagonisti nel far emergere le proprie verità e nel districarsi fra un’opinione pubblica più che mutevole. Nonostante i fatti di quegli anni siano ben noti a tutti, Rofè e Huges riescono a tenere alto l’interesse dello spettatore, fornendo un’approfondita raccolta di opinioni che vi spingeranno a ragionare sulle motivazioni di ambedue le parti con uno spirito puramente critico.
Niente attori
Non aspettatevi grandi ricostruzioni da Lorena, non c’è traccia di fiction in questa mini serie. Tutta la storia viene raccontata da chi l’ha vissuta, non solo i coniugi Bobbit, ma anche avvocati, amici, giornalisti e altri esperti che si ritrovarono in un modo o nell’altro coinvolti. Dalle loro testimonianze è possibile capire la gravità di quanto emerse durante il lungo iter processuale. Grazie a questo approccio non vengono rappresentati i buoni e i cattivi della vicenda, ma si scava a fondo, analizzando in maniera impeccabile i fatti.
Con questo documentario, Amazon Prime Video ridà dignità al caso Bobbit, tentando con successo di evidenziare l’aspetto rivoluzionario nella battaglia per la difesa dei diritti delle donne di cui Lorena divenne inaspettatamente un simbolo. Oltre a raccontare la cronaca strettamente legata alle vicende legali, c’è anche spazio per guardare lo spaccato di un’epoca, che si racconta attraverso le reazioni e i ricordi di chi allora assisteva a tutto ciò come spettatore o involontario protagonista. Una serie precisa e storicamente onesta nei contenuti, una reale tragedia umana che ha molto da insegnare se messa a confronto con alcuni più recenti fatti di cronaca. Una visione più che consigliata per chi ama andare a fondo, senza fermarsi davanti a un titolo sensazionalistico e per coloro che ancora credono che la verità vada affrontata così come si presenta, anche quando può farci scoprire i lati più oscuri che vorremmo ignorare.