In un mondo sempre più incentrato sui social network bisogna stare attenti a ciò che si scrive e alla quale si mette il fatidico “mi piace”: non sono rari i casi di licenziamento dovuti ad un post troppo provocatorio o lamentoso verso la propria società. Probabilmente a tutto ciò non ha pensato Alison Rapp, dipendente di Nintendo of America, che proprio per questi motivi, almeno sembra, è stata licenziata dalla società videoludica.
Sarete sicuramente a conoscenza (e in caso non lo foste, lo scoprirete ora) delle diverse censure subìte da Xenoblade Chronicles X (eliminazione dell’editor del seno nella creazione del personaggio femminile) e Fire Emblem Fates (eliminazione di alcuni dialoghi e missioni a sfondo sessuale) in America ed Europa e molti consumatori hanno incolpato la ragazza di queste modifiche nonostante Rapp avesse più volte detto di occuparsi di marketing e non della localizzazione dei giochi.
Ma si sà, il web è un posto fantastico quanto oscuro e la community ha cominciato ad informarsi sugli studi della ragazza scoprendo proprio che il tema universitario trattato da Alison fosse proprio la differenza culturale tra Oriente ed Occidente e soprattutto sulla spinosa questione della rappresentazione sessuale dei minori dei mass media nipponici, cosa che ha scatenato ancora di più i videogiocatori. Come se non bastasse sono stati presi di mira alcuni tweet polemici della ragazza riguardanti dei temi “scottanti” che, in effetti, non hanno messo in buona luce la ormai ex dipendente di Nintendo:
https://twitter.com/alisonrapp/status/676185356732010496?ref_src=twsrc%5Etfw
Alla fine, dunque, la povera (?) Alison Rapp è stata accusata di pedopornografia dopo dichiarazioni della ragazza che non disdegna “gli uomini a cui piacciono i bambini e le cose da bambini” e di accettare il “sesso consensuale prima dei 18 anni.” A questo punto la reazione di Nintendo è stata immediata ed è avvenuta la comunicazione del licenziamento.
Nonostante ciò la motivazione ufficiale di Nintendo è stata diversa:
“il suo contratto è stato terminato a causa della violazione di una politica interna, poiché si occupava di un secondo lavoro, il che è in conflitto con la cultura di Nintendo. Sebbene il suo licenziamento faccia seguito alle critiche ricevute nelle scorse settimane sui social media, le due cose non sono collegate in alcun mondo. Nintendo si concentra sull’inclusione e la diversità, e respingiamo fermamente gli attacchi a persone che si basino su genere, razza o credenze personali. Facciamo i nostri migliori auguri a Ms. Rapp.”
La questione è abbastanza delicata e, alla fine, si è risolta nel peggiore dei modi per la ragazza: a questo punto speriamo che i reali motivi siano davvero quelli citati da Nintendo e che il tutto non sia scaturito dal polverone nato dai tweet pubblicati.