Fin dalla sua nascita la serie God of War ha sempre mostrato di avere il potenziale necessario per incidere un solco che avrebbe attraversato più generazioni videoludiche, rimanendo ancorato per molto tempo alle orde di fan accumulati in ciascuno dei suoi capitoli. A distanza di 13 anni dal rilascio del primo episodio è infatti evidente come quest’impressione fosse corretta dal momento che la saga, apprezzata sin dagli albori, si è mostrata ricca di iniziative ed è arrivata a contare ben 7 capitoli che hanno tenuto i giocatori ancorati allo schermo. Però, dopo un periodo prospero e pieno di produzioni durato per diversi anni, la serie è caduta nel silenzio più totale, facendo sì che God of War: Ascension divenisse l’ultimo gioco in cui sarebbe stato possibile vestire i panni di Kratos. Dopo 3 anni in cui non si è sentito più parlare della saga, un annuncio teatrale arrivato durante la conferenza Sony nel corso dell’E3 2016 ha rotto il silenzio: God of War sarebbe tornato, riportando così in auge l’entusiasmo dei fan nei confronti della serie.
Nonostante i fan fossero trepidanti e l’attesa iniziasse a diventare insostenibile, per molto tempo non abbiamo avuto più notizie sulla data d’uscita del gioco. Il silenzio stampa, però, è stato rotto pochi giorni fa: il 23 gennaio scorso, infatti, è stato pubblicato un nuovo trailer e alla fine di esso, come un fulmine a ciel sereno, è stata annunciata la finestra di lancio ufficiale di questo nuovo God of War (il 20 aprile 2018). Con grande sorpresa da parte di tutti, quello che ci è stato mostrato è un Kratos molto diverso da quello che siamo stati abituati a vedere per oltre una decade: è infatti evidente che si tratti di un Kratos meno iracondo, vistosamente più anziano e, passatemi il termine, più “umano”; sicuramente meno vendicativo di quello visto nei precedenti capitoli, ma che ha ora un nuovo compito da portare a termine: questa volta al fianco di Atreus, suo figlio, un personaggio totalmente nuovo e misterioso che abbiamo avuto modo di conoscere solo tramite i trailer pubblicati.
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I tempi in cui Kratos ha tentato di scalare l’Olimpo sulle spalle dei titani sono ormai lontani e, nonostante il motivo di tale cambiamento sia ancora ignoto, è ora possibile vederlo alle prese con tutte le personalità di spicco proprie della mitologia norrena: è infatti possibile notare il World Serpent, noto tra gli scandinavi per la sua particolarità di avvolgere l’intera “terra di mezzo”, nome con cui viene definito in tale mitologia il mondo che conosciamo, o anche Mimir, ovvero il guardiano della fonte della saggezza. Ciò che accade nel trailer non è del tutto chiaro e ben spiegato, sicuramente per un preciso intento dei produttori; ciò che è possibile evincere, però, è che Kratos e suo figlio Atreus si troveranno a portare il corpo senza vita della madre su quello che viene identificato come picco dei regni. Già dalle prime parole di Kratos è possibile notare un netto distacco dalla sua caratterizzazione passata: ci viene ora mostrato come più saggio, forse con il desiderio di vivere una vita tranquilla in compagnia di suo figlio, volontà che viene però compromessa dagli sconvolgimenti presenti nella trama di gioco.
Atreus è sicuramente uno dei personaggi tra i più interessanti da analizzare, in quanto totalmente nuovo al mondo di God of War; attualmente è possibile solo lanciarsi in speculazioni senza una concreata prova relativa alla sua caratterizzazione: quel che sappiamo è, appunto, il suo nome, ripreso da un personaggio di spicco della mitologia greca (il padre di Agamennone e Menelao), il cui significato letterale è “indomabile”, “intrepido”, ma che potrebbe essere inteso anche come “accecato dal male”. Al momento non possiamo dire se questo nome sia stato scelto in quanto rappresentate del carattere del ragazzo o se solo come omaggio al passato di Kratos, ma sicuramente sarà possibile evincerlo nel corso della storia. Come ci è possibile capire dai trailer, Atreus molto probabilmente non è al corrente delle imprese attuate dal padre nei precedenti capitoli, e difatti i segreti mantenuti da Kratos parrebbero essere motivo di lite tra i due. In ogni caso, è possibile notare come anche nel ragazzo si stia manifestando qualcosa di relativo, appunto, alla natura del genitore, lasciando addirittura pensare che il focus dell’intero gioco potrebbe spostarsi drasticamente sulla sua figura.
Nonostante questo nuovo God of War prometta molto bene, la fine del terzo capitolo ha lasciato tutti con più di qualche domanda: cosa è successo a seguito degli eventi conclusivi di God of War III? E come si è arrivati a un seguito? Al momento è solo possibile speculare basandosi sulle informazioni relative alla mitologia norrena e a potenziali collegamenti con gli eventi della serie. Per una buona comprensione di quanto segue è opportuno aver concluso i primi 3 capitoli, in quanto saranno presenti degli spoiler relativi ad essi. Come tutti coloro che hanno concluso il terzo capitolo sapranno, la storia di Kratos vista fino a ora si conclude con la sua presunta morte sul monte Olimpo, avvenuta per sua stessa mano trafiggendosi con la spada al fine di liberare la speranza presa dal vaso di Pandora. Ma allora quali eventi hanno permesso il proseguire della storia? Prendendo in esame i trailer pubblicati sull’ultimo capitolo, è forse possibile trarre qualche indizio per delle speculazioni, assolutamente non confermate, ma che potrebbero nascondere un fondo di verità.
Come possiamo intuire da alcuni trailer, nel gioco compare il così detto “World Serpent”, corrispondente alla figura di Jörmungandr della mitologia norrena, che avvolge il mondo intero continuando costantemente a mordersi la coda. Oltre a lui, compare anche un lupo, probabilmente identificabile come Fenrir che, stando sempre alla mitologia norrena, si libera dalle proprie catene solo nel momento in cui ha inizio il Ragnarǫk, il “crepuscolo degli dei”. Stando alla leggenda, questo evento devastante si manifesterebbe solo nel momento in cui Jörmungandr, il World Serpent, smette di mordersi la coda. Considerando la presenza del serpente e del lupo, possiamo dunque ipotizzare che il Ragnarǫk sia già avvenuto. Stando alla nota opera Gesta Danorum dello storico danese Saxo Grammaticus, nel momento finale di questo evento, nel rinnovo, avviene anche la rinascita di Baldr, figura della mitologia norrena rappresentate proprio il semidio della speranza, ucciso dalla lama di una spada magica. La speranza è ricorrente anche in God of War, essendo ciò che Kratos prende da dentro al vaso di Pandora; inoltre, anche Kratos viene eliminato dalla lama di una spada.
Che i ragazzi di Santa Monica Studio abbiano preso ispirazione proprio dalla vicenda di Baldr per avviare la storia di questo nuovo capitolo? Sì tratta solo di ipotesi, per cui vanno trattate come tali. Ciò che possiamo dire con certezza, invece, è che God of War promette veramente il meglio e non potremo che essere lieti di avere conferma di questo. Per nuove notizie, spunti e speculazioni relative al mondo dei videogiochi e non solo, restate connessi qui su Game Legends.