Il 2016 passerà alla storia come l’anno della consacrazione a bene in commercio della realtà virtuale: se però ci fate caso, un altro avvenimento ha caratterizzato quest’anno bisestile, ovvero la ricomparsa dei rhythm games. Se analizzate bene, Guitar Hero è uscito a fine 2015, Rock Band ha visto recentemente un nuovo aggiornamento, e solo questo può già mostrarvi come, inesorabilmente, certi generi di videogiochi tornino sempre in superficie. E’ il caso anche dei videogiochi canori, e così come abbiamo recensito Just Sing 2017, eccoci ora con la recensione di Let’s Sing 2017, titolo di Ravenscourt che, grazie a molte scelte azzeccate, riesce a portare una buona esperienza di gioco.
Non vi aspettate un gioco brillante sotto il gameplay stesso: d’altronde, se inserirete il disco, lo farete esclusivamente per cantare, quindi è davvero difficile vedere altro utilizzo di questo titolo. La compatibilità è massima, come ormai ci hanno insegnato molti giochi, e quindi basterà un dispositivo mobile per poter cantare (sebbene in bundle sia venduto il caro e vecchio microfono USB). Dal momento che però sarete pronti a mostrare le vostre doti canore, il gioco vi permetterà di scegliere in che modo: cantando nella modalità Classica, sia da soli che contro degli amici, creare pathos con un Duetto, o meglio alternarsi con un amico nel Passo a due. Due modalità secondarie, Jukebox e A memoria, permetteranno rispettivamente di trasformare la vostra console in una macchina sforna musica (senza bisogno di cantare) oppure di spingervi a ricordare il testo della canzone mentre cantate.
Parlando in termini tecnici, è difficile collocare questo gioco: se da un lato gli appassionati di canto preferiscono esibirsi con una base musicale senza un calcolatore di punteggio, e dall’altra chi non ama il karaoke preferisce stare in disparte e guardare, chi giocherà questo Let’s Sing? Naturalmente, tutte quelle persone che amano la competizione. Il punteggio, sintomo e segno (già visto anche nei vari Singstar) di una sfida in atto, creerà vere e proprie rivalità tra i giocatori. E parliamo di giocatori perché questo gioco necessità assolutamente di un gruppo di amici: giocarlo da solo, o giocarlo in un mood abbastanza serio, rovinerà completamente tutta l’esperienza. Un altro deficit che il gioco (come tutti i karaoke game) mostra è il ritardo di segnale: sentire il ghosting della vostra voce, perdere note per un problema di sincronizzazione o semplicemente vedere come il gioco non sia così responsivo agli input, genera il peggior tipo di frustrazione, lo stesso che fa mettere in scaffale a vita determinati giochi.
Se in un qualunque videogame i contenuti sono fondamentali, quali saranno in questo genere? Certamente le canzoni, cuore pulsante di ogni giochi musicale. Let’s Sing 2017, in questo caso, brilla di una luce dovuta dalla scelta dei creatori di inserire canzoni non recentissime (per lo meno non tutte), ma con una certezza di divertimento pressoché completa. Passare da Sorry di Justin Bieber a Sexy and I Know It di LFMAO vi fa capire come il titolo spazi poco di anno e genere, evitando purtroppo ogni tipologia di musica Rock o Pop Rock. Questa scelta, puramente stilistica, è dovuta proprio al fatto del target, di cui abbiamo parlato poco prima: difficilmente questo gioco verrà giocato da Rocker o da Rapper, ma un gruppo di amici, in una serata divertente e spensierata, non ci penserà due volte prima di esibirsi in una Shut Up and Dance di WALK THE MOON. Sebbene le canzoni siano molto simili, in compenso ad accompagnarle ci sarà il video musicale originale, dettaglio grafico non da poco.
Oltre alla tipologia, le canzoni presenti sono solo 30, molto poche se raffrontate a titoli come Guitar Hero e Just Dance, che hanno inoltre implementato sistemi di download delle precedenti canzoni molto raffinati e funzionali. In fin dei conti, però, analizzando questo gioco alla radice e mettendolo nella giusta categoria, risalta subito come sia un prodotto pensato esclusivamente per quel pubblico che cerca, per un paio d’ore, un po’ di divertimento e spensieratezza: nessun trofeo è importante, la rigiocabilità è pressoché non considerata, e se ci aggiungiamo le canzoni che potranno essere acquistate in futuro, Let’s Sing è effettivamente un party game divertente. Molte migliorie potevano essere fatte, molti problemi risolti in poco tempo, e questo penalizza il gioco, che comunque riesce a raggiungere il suo scopo. E’ da omaggiare infine, la voglia di rendere il tutto un po’ più frizzante grazie alla difficoltà: molti titoli tendono a lasciare in secondo piano questa componente, che invece Let’s Sing 2017 raffina punendo ogni piccolo calo di nota, un po’ come se vi trovaste davvero su di un palco.