Sono ormai passati 25 anni da quando è uscito il primo gioco Pokémon, e in tutto questo tempo la formula dei titoli principali non è mai cambiata. Certo, ci sono state delle eccezioni, come per esempio la serie Ranger o quella Mistery Dungeon, ma sono sempre stati sviluppati e visti dagli utenti come dei semplici spin-off, delle idee interessanti trasformate in piccoli progetti individuali (o talvolta con uno o due titoli al seguito). Questa volta però Game Freak sembra aver deciso di provare ad abbattere tutti i paletti ed i cliché classici della sua serie originale, provando a creare un nuovo grande progetto che riesca a stare più “al passo coi tempi”, senza però rinunciare a tutte le caratteristiche che hanno reso questo brand quello che è. Ecco a voi la nostra recensione di Leggende Pokemon: Arceus.
Stesso posto, altro tempo
Il gioco, per chi conosce un minimo il modus operandi di The Pokémon Company, esce durante l’anno dedicato ai remake dei titoli di quarta generazione, ed è quindi molto legato alla regione di Sinnoh. Solo che, a differenza di Pokémon DBPS, che sono un effettivo remake di Diamante e Perla usciti sempre quest’anno, in questo caso gli sviluppatori hanno deciso di intraprendere una nuova strada. Infatti ci troveremo sempre nella nota regione di Sinnoh (come faceva intuire anche il titolo del gioco), ma questa volta nel passato, prima dell’era moderna e delle metropoli.
Questo ha aperto la strada ad un sacco di nuove idee per i design dei Pokémon che così hanno potuto avere una nuova “forma regionale” senza dover intaccare la continuità temporale degli eventi, e inoltre ha aiutato a rendere tutto il mondo esplorabile ed open-world. Avendo infatti molti meno edifici ed elementi da dover porre sullo schermo, gli sviluppatori hanno avuto meno problemi nel gestire il carico di dati e reso possibile un framerate che non scende mai sotto i 30 fps, rendendo tutto fluido (e fortunatamente allontanandosi dai vari trailer in cui il video girava a 20 fotogrammi al secondo).
Questo “viaggio nel tempo” ha reso possibile inoltre il testare delle nuove meccaniche di gioco molto più “realistiche” (passateci il termine), mascherandole in un mondo arcaico e che non ha ancora tutte quelle informazioni e rapporti col mondo Pokémon a cui siamo abituati. Il che porta ad avere tutte le creature del gioco al loro stato naturale ed immerse totalmente nel loro habitat, invece che abituate alla presenza di esseri umani intorno a loro, ed infatti è stata posta molto di più l’attenzione sull’approccio del vostro avatar coi Pokémon che lo circondano.
L’immersività come non l’avete mai vista
In Leggende Pokemon: Arceus i vari mostriciattoli tascabili avranno reazioni diverse in base alla loro natura: potrebbero avvicinarsi incuriositi, scappare non appena vi vedono, o addirittura attaccare a vista chiunque entri nel loro territorio. Questo significherà inoltre che dovrete fisicamente schivare gli attacchi nemici, e nascondervi o avvicinarvi con cautela se non vorrete essere notati, poiché sarete voi a subire i danni, e se verrete colpiti troppo spesso perderete parte dei vostri oggetti sul posto (oggetti che in questo gioco risultano molto più essenziali rispetto al passato).
Rendere le lotte Pokémon quasi secondarie ed incentrare tutto sul proprio personaggio non solo svecchia il franchise, rendendolo più vicino ai gdr più moderni e action, ma inoltre aumenta di molto l’immersività nel gioco e la voglia di fare. Passerete ore a creare oggetti, andare in giro per la mappa, scoprire gli habitat di nuovi Pokémon, trovare easter egg e portare avanti varie quest secondarie per salire di rango. Farete di tutto per ore evitando la quest principale probabilmente, un po’ come in ogni gdr open-world.
Come ciliegina sulla torta abbiamo anche il passare del tempo e le differenze meteorologiche ad influenzare il gameplay. Ad Hisui infatti il tempo è molto mutevole, si può rapidamente passare da una giornata soleggiata ad una nebbiosa in davvero un attimo, cambiando non solo visivamente l’ambiente intorno a noi, ma avendo effetto anche sui Pokémon, le loro mosse ed il nostro avatar. Infatti, se per esempio dovesse piovere molto e noi continueremo a stare all’aperto, non solo i nostri vestiti diventeranno fradici, ma il nostro personaggio inizierà anche a tremare di freddo.
La rivoluzione del gameplay
Cosa c’è però di diverso effettivamente nel modo di giocare questo Leggende Pokemon: Arceus? Vi accorgerete fin da subito, fin dalla scelta dello starter, di quanto sia cambiata l’esperienza generale. Tanto per cominciare i Pokémon saranno totalmente visibili nell’overworld, senza più encounter randomici, in più cercheranno di attaccare voi direttamente, per scacciarvi dal loro territorio. Questo apre le porte anche a nuove meccaniche del vostro avatar che ora, oltre a camminare e correre, avrà pure il comando per accovacciarsi e quello di schivata per evitare le mosse avversarie.
È stato implementato anche il sistema di cattura, infatti, oltre al classico lancio delle Pokéball durante la lotta, ora potrete decidere di optare pure per un approccio più stealth e catturare i Pokémon selvatici senza che questi se ne accorgano. Ovviamente non sarà sempre immediato, dovrete valutare il tipo di Pokémon, il suo atteggiamento nei vostri confronti, il tipo di Pokéball e il livello del vostro bersaglio. Infatti sparsi per la mappa ci saranno anche dei cosiddetti Pokémon alpha che avranno un livello ed una potenza ben maggiore alla media, e dovrete indebolirli prima di poterli provare a catturare.
Inoltre sono state rimosse completamente le MN (come ormai da un paio di generazioni a questa parte), ed in pieno stile Pokémon Sole e Luna avrete a disposizioni diversi Pokémon da poter richiamare per correre, volare, navigare sull’acqua o cercare tesori. Un ultimo cambiamento importante è stato fatto nei confronti delle palestre, che sono state rimosse completamente. Al loro posto sono state inserite delle sfide contro dei Pokémon regali (più grossi e potenti) in cui dovrete stare attenti a schivare i loro colpi e lanciar loro dei calmanti per farli placare, molto in stile gdr action.
Il lato tecnico fa storcere un po’ il naso
Arriviamo adesso al primo vero grosso punto delicato di tutta la recensione di Leggende Pokemon: Arceus, il comparto grafico. Non ci gireremo troppo intorno, la risoluzione grafica del gioco è decisamente pessima: estremamente piatta e “pixelosa”, sia negli ambienti aperti enormi, sia per quanto riguarda le texture dei vestiti dei vari NPC. I Pokémon in questo caso fanno un po’ una piccola eccezione dal momento che i loro colori e i loro toni sono sempre stati abbastanza piatti, quindi, almeno sulla loro realizzazione, non ci viene da infierire troppo.
Molti potrebbero sostenere che una mancanza tecnica così grave sia da attribuire all’hardware di Nintendo Switch che, come sappiamo, non brilla certo per caratteristiche, soprattutto rispetto alle proprie colleghe. Non è però possibile ridurre tutto a ciò se consideriamo altri titoli, sempre per questa console, che al contrario invece riescono a vivere di una grafica molto più che accettabile e artisticamente incredibile: prendiamo per esempio Xenoblade Chronicles, Dragon Quest XI, o anche il celebre The Legend of Zelda BOTW, tutti titoli in cui l’occhio ottiene decisamente la sua parte.
In compenso però possiamo ritenerci più che soddisfatti per quanto riguarda invece i vfx e le animazioni che, seppur gli sviluppatori abbiano ridotto il numero di mosse totali presenti in gioco, risultano tutte ottime e piacevoli da guardare. Riescono inoltre a far dimenticare per un attimo tutte quelle mosse statiche che erano state inserite in Pokémon Spada e Scudo e che, giustamente, avevano fatto alterare molto i fan. Il tutto inoltre viene condito da effetti sonori e musiche davvero ben realizzate e che si fondono perfettamente con l’ambiente del gioco, creando, soprattutto nei momenti clou, delle atmosfere incredibili.
Pensieri finali
Diamo quindi una degna conclusione a questa recensione, Leggende Pokemon: Arceus è un ottimo titolo che finalmente svecchia tutto il franchise. Il rischio che hanno voluto correre Game Freak e The Pokémon Company secondo noi ha ripagato, portando sul mercato un gioco, che ha sicuramente delle lacune e delle feature un po’ grezze, ma che pone finalmente un nuovo standard su quelli che potrebbero essere i giochi Pokémon del domani, in un mondo che finalmente sembra sempre più realistico e più vivo ed in movimento.