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La storia delle slot machine da bar: come nascono

Le slot machine da bar hanno una origine molto lunga. Certo, nel corso del tempo sono cambiate e, in parte, si sono anche rivoluzionate, andando in settori più specifici o innovando seguendo la tecnologia, come fanno le slot gratis da bar on line. Può cambiare la forma ma non la sostanza: ciò, infatti, non ha intaccato le sembianze originali delle slots machine, che hanno una storia lunghissima. Eccola.

Le origini delle slot machine? Bisogna risalire all’800!

Se il primo inventore delle slot machine è sconosciuto, si sa benissimo, invece, l’origine. Almeno per quanto concerne il periodo storico: siamo sul finire dell’800, nel pieno della seconda rivoluzione industriale. Si deve all’America la nascita di questi oggetti.

Precisamente è il 1981 quando, a New York, alcuni imprenditori decisero di ‘trasferire’ su macchina il gioco delle carte. Anticipando ciò che succede anche oggi quando i videogame diventano delle vere e proprie carte da gioco. Ovviamente, si deve contestualizzare il tutto e non deve certamente impressionare se a muovere l’oggetto erano tre bobine in legno rotanti e si doveva tirare la leva per farla funzionare.

Perché proprio slot? Perché ‘slot’ in inglese vuol dire ‘fessura’. E dove si mettono i gettoni se non in quello piccolo spazio? Alcuni pensano che con slot si sia voluto indicare lo spazio dove si ritira la vincita ma questa spiegazione non convince più di tanto.

Invece, è ovvio il riferimento a ‘machine’: significa ‘macchinetta’, gergo che viene usato anche attualmente per indicare, appunto, le slot machine.

L’evoluzione delle slot machine

Siccome all’inizio si era semplicemente trasportato il gioco delle carte in forma più ‘digitale’, i simboli erano ripresi dalle carte da poker. L’obiettivo era formare delle combinazioni vincenti. Però, ovviamente, chi è bravo a poker nelle carte lo è anche nella macchinetta e, quindi, Sittman e Pitt – i due imprenditori che hanno lanciato le slot machine – tolsero il 10 di picche e il jack di cuori.

Il proibizionismo che non è servito a nulla

Come spesso succede, con il proibizionismo nasce il mercato sotterraneo. Ebbene, proprio in quel periodo nacquero le cosiddette ‘fruit machine’, cioè delle slot che distribuivano anche delle gomme e delle caramelle. Oltre, ovviamente, ad avere come simboli proprio la frutta e gli ortaggi.

Figure che sono usate ancora oggi, come ad esempio il BAR che voleva indicare proprio la barretta di chewing gum che c’era in quel periodo.

Qual è la prima slot machine della storia?

Difficile rispondere a questa domanda però, per convenzione, la data viene fatta risalire al 1894 quando Charles Fey inventò la Liberty Bell. Il suo successo è dovuto al meccanismo semplice di utilizzo: tre rulli, cinque simboli e una campanella riuscendo a unire il ‘controllo’ delle vincite, in modo da non andare in perdita, e aumentare il divertimento del giocatore.

Quando il giocatore vinceva, la macchinetta emetteva un suono. Il suono di una campana da cui deriva il nome Liberty Bell, cioè campana della libertà.

Come diventò Las Vegas capitale del gioco?

Il successo di Las Vegas risale agli anni ’40 quando Bugsy Siegel decise di farne installare un numero elevato. L’obiettivo? Intrattenere le partner dei visitatori. Nonostante le critiche feroci, il successo fu davvero strepitoso. A tal punto che negli anni ’70 evolvettero nelle videoslot, quelle che comunemente vengono installate nei casino. Per non parlare, poi, del mondo del web che ha ‘costretto’ nel 2012 all’autorizzazione di tutti i casinò da parte dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’AAMS, per essere chiari. Ma il futuro ancora oggi è tutto da scrivere.

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