Keanu Reeves: “i videogiochi non hanno bisogno di essere legittimati”

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri News Lettura da 2 minuti

L’intervento dell’attore Keanu Reeves sul palco di Microsoft nel corso dell’E3, è stato sicuramente uno dei momenti più belli ed emozionanti di questa fiera ormai conclusa. La presenza dell’artista all’interno del gioco Cyberpunk 2077 è stata, per il momento, ampliamente promossa da praticamente tutto il pubblico e  dalla stampa, che è rimasta entusiasta del coinvolgimento dell’attore.

Lo stesso attore ha parlato in una recente intervista alla BBC, illustrando alcuni dei suoi pensieri sull’industria videoludica che di volta in volta continua a crescere e a superare, o quanto meno pareggiare, quella cinematografica. Alla domanda sulle differenze tra l’industria del cinema e quelle dei videogame, ha risposto:

“Non credo che i videogiochi abbiano bisogno di essere legittimati, semmai adesso è quasi il contrario. L’influenza che hanno avuto su Hollywood è molto importante. È un po’ come è avvenuto con l’Universo Marvel. I videogiochi hanno certamente iniziato ispirandosi ai film di Hollywood, ma adesso è quasi il contrario. Sono due tecnologie che si parlano, ci arrivò già Marlon Brando ai tempi di Superman, capendo che avrebbero potuto digitalizzarlo e da lì ottenere il suo aspetto e una sua performance senza che neanche fosse lì. L’idea della tecnologia dell’image capture la stiamo vedendo adesso a Hollywood spesso, con attori che vengono invecchiati e ringiovaniti digitalmente. Le nuove tecnologie offrono un’elasticità nelle performance degli attori e del tempo, e sta diventando tutto più complesso.

Condividi l'articolo
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!