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Jurassic World Evolution – Recensione, i gestionali fanno un salto nel passato

L’estinzione è quel processo che vede, nel corso del tempo, sparire completamente un qualcosa. Si arriva a un punto di non ritorno dal quale sarà impossibile rigenerare quel “qualcosa”. I dinosauri si sono estinti, e il tempo sta portando il genere dei gestionali verso la stessa fine. Eppure se in Jurassic Park sono riusciti a portare i dinosauri ad uno stato di de-estinzione, non è impossibile pensare che Frontier Developments, con Jurassic World Evolution, possa fare lo stesso col genere appena citato.

Theme Park Dinosaurs

Il gioco è in tutto e per tutto un gestionale di parchi: la differenza è che, al posto di giostre meccaniche, avrete dinosauri da dover creare, negozi da costruire e zone da controllare. Il titolo vi farà gestire il parco attraverso tre macro aree: scienza, divertimento e sicurezza. La prima si occuperà di provvedere al processo di ricerca dei fossili e di creazione dei dinosauri; la seconda di creare le giuste zone per acquistare gadget e vedere i dinosauri creati; l’ultima di mantenere tutto sotto controllo, anche e soprattutto dal lato malattie e sicurezza dei visitatori.

L’obiettivo di gioco sarà quello di accumulare soldi, far crescere il parco e, naturalmente, evitare catastrofi. La meccanica delle tre sezioni, comandate da tre persone diverse, avrà un duplice fattore: in primis permetterà a voi di scegliere che tipo di parco avere, in secundis invece, creerà una lore di sottofondo divertente da scoprire. I tre reparti infatti tenderanno spesso a punzecchiarsi, addirittura divenendo sempre più infervorati gli uni contro gli altri, arrivando a sabotarsi a vicenda (con gravi danni da risolvere). Ad aggiungersi, tutti i personaggi della saga compariranno ad aiutarvi nel ruolo di gestore, dandovi suggerimenti lungo la via e, ogni tanto, sollevando qualche questione morale.

Occhio al dettaglio

La vera perla di Jurassic World Evolution è sita nella cura dei dettagli: ogni singola movenza dei dinosauri troverà i sogni del fan più sfegatato di Jurassic Park. Ma non si ferma qui: le dinamiche che avverranno nel parco, guidate da un’IA d’alto livello, seguiranno alla lettera le già vissute dinamiche nelle pellicole e sui libri, mettendo in mano a voi la ricerca di una soluzione. Certamente farlo sarà più facile e meno scenografico, ma il feeling a pelle che avrete non si discosterà molto da quello cinematografico.

La cosa divertente, che nei gestionali da parco giochi si trasformava nel poter vivere le proprie giostre, sta nel guidare alcuni veicoli della sicurezza: se i ranger saranno abili nel risolvere problemi medici e di cibo, le guardie negli elicotteri potranno agilmente sedare i dinosauri e trasportarli via. Il tutto sarà vivibile anche in prima persona, guidando i mezzi di locomozione e raggiungendo le zone designate.

La precisione che si raggiunge in questi ambiti, però, si perde nei dettagli mancanti delle varie sezioni: anche se dovrete gestire addirittura l’elettricità dei vari edifici, essi non offrono tante opzioni se non le più basiche. Il centro ricerca sarà quello che vi permetterà di farle evolvere (ma sempre di un piccolo margine), lasciando però il lato più complesso dei manageriali fuori dall’equazione. E’ questo che trasforma Jurassic World Evolution in un gioco relativamente facile.

Tornando ai pregi, sappiate che gli amanti di Impossible Creatures troveranno qui uno spiraglio di luce: i dinosauri infatti, sbloccabili tramite la ricerca di fossili (e il loro studio), potranno essere modificati tramite degli studi del genoma, modificandone colore, aumentandone le caratteristiche, arrivando a fare ciò che Wu fa nel primo film della nuova trilogia (se non l’avete visto, parliamo di creare dinosauri con tratti distintivi di altre specie primordiali, come l’Indominus Rex).

La location

Il gioco vi porterà sulle cinque isole denominate Las Cinco Muertes: sbloccabili con l’avanzare del gioco, esse permetteranno di espandere il vostro parco, e con esso le difficoltà che incontrerete. Se all’inizio infatti sarà facile gestire una sola recinzione, quando diventeranno dozzine sarà molto più difficile stare al passo, soprattutto se vi troverete con civili dentro le recinzioni, o peggio, con dinosauri fuori da esse. Il gioco vi permetterà di giocare anche una modalità sandbox, con uan disponibilità economica infinita e senza restrizioni: sbloccabile con l’avanzare del gioco, vi farà gestire niente di meno che Isla Nublar, l’odiata location di Jurassic World.

La difficoltà di gioco rimane quindi stabile dal punto di vista della complessità: per questo l’IA di Jurassic World Evolution, specialmente dopo aver sbloccato la seconda e la quarta isola, aumenterà esponenzialmente le problematiche dei parchi, arrivando a riportare in vita l’anima di un qualunque Jurassic Park: la stessa anima sfigata, fatta di problemi concatenati e disastri annunciati.

Resta il fatto che anche la difficoltà artificiale non intacca gravemente il titolo, diventando davvero l’unico gioco al momento capace di rendere su console o PC l’esperienza giurassica delle pellicole e dei film. La cura nel dettaglio di ogni specie (nonostante qualcuna manchi, ma i DLC danno speranza) e di ogni dinamica rende Jurassic World Evolution il gioco perfetto per gli amanti delle opere di Michael Crichton.

Jurassic World Evolution

7.5

Jurassic World Evolution riesce a portare l'anima delle opere di Michael Crichton (e i film visti sia recentemente che in passato) dentro ad un gestionale interessante, divertente e pieno di richiami a ogni singola opera riguardante i più amati esseri viventi de-estinti. Qualche falla nel sistema rende alcune volte l'esperienza macchinosa, ma la giusta scelta di alcune dinamiche e la modalità sandbox riescono a ricreare alla perfezione - a discapito di una difficoltà artificiale e non sempre al giusto livello - il parco più pericoloso della storia cinematografica.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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