Sono passati otto anni da quando il giovane Dalton veniva posseduto per la prima volta dagli spiriti maligni di una dimensione oscura a noi prima sconosciuta. La storia di questa vicenda affascinò talmente tanto il pubblico, da concedere al film in questione un sequel e addirittura un prequel, dando vita ad una vera e propria saga. Visto il successo di questi ultimi, poteva mancare una quarta installazione di una delle pellicole horror più famose di questo decennio? Dopotutto l’universo al quale è ispirato Insidious offre infinite possibilità di racconto e noi parleremo proprio di una di queste.
Questo quarto capitolo è a tutti gli effetti un prequel del prequel vista la sua ambientazione nel lontano 1953. Nel suo arco narrativo faremo la conoscenza della particolare infanzia di uno dei personaggi più amati della serie e che non vedevamo ormai da tempo. Parliamo di una giovane sensitiva di nome Elise Rainier che vive in una sperduta cittadina del New Mexico denominata Five Keys. Insieme alla sua famiglia occupa una vecchia stamberga situata vicino al penitenziario in cui il padre lavora e frigge i detenuti residenti nel braccio della morte. Un padre che timorato dal suo dono la punisce severamente ogni qualvolta essa si mette in contatto con entità non del suo mondo.
Odiernamente la nostra protagonista sembra essersi lasciata da tempo indietro questi suoi cupi trascorsi, nonostante nel sonno le riaffiorino sempre più spesso memorie di quegli anni passati. Tutto questo fino a quando un giorno il proprietario della sua vecchia casa la contatta per effettuare un esorcismo. Messi da parte i problemi personali, la nostra medium decide che è giunta l’ora di chiudere i ponti con il passato e di affrontare i suoi demoni una volta per tutte.
Insidious 4: L’Ultima Chiave è l’ultimo degli svariati seguiti che vedremo prossimamente al cinema o la definitiva chiusura di un era? Senza specificare nel dettaglio, possiamo dire che esso si conclude riallacciandosi alle vicende del primo Insidious e chiudendo dunque il cerchio senza dare nessuno spunto per un eventuale seguito, ma non si sa mai. In confronto agli altri, purtroppo il lungometraggio scade sicuramente nel superfluo. Abituati nel corso degli anni ad assistere sempre alle stesse cose, ormai rimane poco del quale sorprendersi.
La trama non brilla di certo per la sua originalità e rasenta il banale il più delle volte. Per nostra fortuna i colpi di scena lentamente cadenzati insieme ad un comparto sonoro “ansiolitico” manterranno vigile l’attenzione dello spettatore fino alla fine della proiezione. Gli immancabili personaggi di Tucker e Specs torneranno anche qui ad affiancare l’anziana esorcista in questa sua nuova ed inedita avventura. La coppia rimarrà sempre fuori luogo in questo ambito, ma di certo i due contribuiranno a dare quella nota di leggerezza che il grande pubblico riesce sempre ad apprezzare; anche perché, togliendo la parte del viaggio introspettivo e personale, ci saranno pochi elementi che sapranno far emozionare e che soprattutto si distaccano da quanto già visto finora. In conclusione vedremo un retroscena interessante ma del quale, all’effettivo, potevamo benissimo fare a meno.