I videogiochi in discussione alla Commissione Cultura della Camera

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 5 minuti

Come su molti altri aspetti, anche per quanto riguarda i videogiochi in Italia c’è un pensiero comune abbastanza retrogrado, che fa sì che tutti i videogiocatori vengano visti come persone asociali che preferiscono uno schermo della tv al socializzare con il mondo intero. Per fortuna questo pensiero sta pian piano svanendo, e possiamo notarlo anche da importanti provvedimenti che vengono presi da AESVI, l’Associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia.

Con un comunicato ufficiale, infatti, l’AESVI ha annunciato di aver partecipato all’evento dedicato ai videogiochi e promosso dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati:
“AESVI – l’Associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia – è stata oggi protagonista dell’evento “A proposito di videogiochi. Riflessioni, proposte e osservazioni sul mondo dei videogame in Italia” promosso dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati come momento di confronto tra istituzioni, esperti e operatori del settore. L’Associazione ha sottolineato come il videogioco sia espressione della cultura contemporanea e luogo di creazione di nuove forme di narrazione, di sperimentazione tecnologica e di interazione sociale a cavallo tra creatività, innovazione, arte e comunicazione di massa.”
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Si è parlato anche della tutela dei minori: “AESVI ha ribadito il proprio impegno in questo campo, l’industria dei videogiochi è infatti in prima linea fin dagli inizi degli anni 2000 con il sistema di classificazione PEGI e con gli strumenti di controllo parentale. La convinzione dell’Associazione è che questo tema debba essere affrontato non sul fronte dei divieti, ma su quello della conoscenza. Viviamo in un mondo che è al tempo stesso reale e digitale dove entrambe le dimensioni si intersecano continuamente. Con questa realtà che dobbiamo misurarci prima di tutto sul fronte dell’educazione, imparando a nutrire le giovani generazioni con una “dieta digitale” equilibrata.”

“AESVI ha voluto anche porre l’accento sul tema dell’agenda digitale, sottolineando come l’industria dei videogiochi possa contribuire in diversi ambiti a supportare la crescita economica del Paese: la scuola, attraverso l’utilizzo dei videogiochi nei contesti educativi; lo sviluppo di videogiochi applicati a finalità diverse dall’intrattenimento, come nel settore della salute, della cultura o del turismo; il Made in Italy, dove l’Italia ha un ruolo tutto da conquistare come paese produttore di videogiochi nel panorama internazionale, in particolare, AESVI sta portando avanti delle proposte per il rafforzamento delle politiche di internazionalizzazione del settore anche attraverso l’introduzione del tax credit per la produzione di videogiochi in Italia” prosegue il comunicato ufficiale.

“Siamo grati alla Commissione Cultura per aver promosso il convegno odierno, segno di attenzione verso un’industria sempre più rilevante nel settore dell’entertainment e della tecnologia. Crediamo che il settore dei videogiochi possa dare un contributo rilevante per lo sviluppo del Paese”

Infine ecco le parole conclusive di Andrea Persegati, presidente dell’AESVI.

“Ci auguriamo quindi che la discussione di oggi possa essere preludio di un dialogo continuo con il Parlamento e con le istituzioni tutte, affinché anche in Italia si possa approfondire la conoscenza del mondo dei videogiochi e delle numerose opportunità che esso può offrire.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.