Disponibile da ormai ben più di una settimana tra i giochi gratuiti di agosto 2021 con PS Plus, Hunter’s Arena: Legends è un curioso Battle Royale sviluppato da Mantisco che presenta un concept davvero interessante. Prima di scrivere questa recensione, abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per analizzare al meglio Hunter’s Arena: Legends, passando diverse ore all’interno del gioco. Dopo essere stato rilasciato su PC in versione Early Access, il titolo è approdato anche sulle console Sony, PlayStation 4 e la next-gen PlayStation 5. Dalla nostra lunga e approfondita prova è però emerso quanto un concept innovativo non sempre sia abbastanza per rendere valido un videogioco. La nuova produzione di Mantisco arriva sugli scaffali (digitali) portando con sé molte idee, accompagnate purtroppo da una scarsa cura dei dettagli e da un’inconsistente componente ludica. Senza perderci in ulteriori chiacchiere, lanciamoci in questa recensione di Hunter’s Arena: Legends, un incrocio tra Battle Royale e Action GDR che, lo ricordiamo, è disponibile su PC, PlayStation 4 e PlayStation 5.
Da Oriente a Occidente
Come appena anticipato, Hunter’s Arena: Legends si presenta come un titolo ibrido, in grado di mischiare meccaniche diverse provenienti da più generi. Sulla scia del successo dei Battle Royale, come il ben più famoso Fortnite, Mantisco mette sul mercato una videogioco ambientato in un ispiratissimo mondo dalle forti influenze orientali. Prima di lanciarsi su un’isola che unisce fantasy e mitologia orientale, il giocatore ha la possibilità di scegliere uno dei diversi eroi disponibili. Questi 17 personaggi – tutti estremamente diversificati, ma non sapientemente bilanciati – vantano moveset, abilità e caratteristiche uniche, e si dividono in tre importanti categorie. In base allo stile di combattimento, troviamo infatti personaggi adatti a scontri a lunga distanza, a media distanza e a breve distanza.
I 30 giocatori presenti in ogni lobby, non saranno però l’unica minaccia. Una volta atterrato, il giocatore avrà la possibilità di girovagare per l’isola alla ricerca di equipaggiamento e si imbatterà facilmente in nemici controllati da IA (è bene sottolineare che anche questa non è in realtà una novità assoluta, in quanto la già citata produzione Epic Games ha introdotto questa tipologia di avversari diversi mesi fa). Sarà proprio combattendo con i nemici minori, che il giocatore potrà livellare e potenziare il proprio equipaggiamento, oltre che le proprie statistiche relative ad attacco e difesa. All’interno di ogni partita sarà infatti necessario progredire, raccogliendo anche oggetti sparsi per la mappa, per poter affrontare gli altri player e tentare di essere l’ultimo sopravvissuto. La cosa più interessante è che tra i vari nemici presenti vi sono diverse classi. L’isola pullula infatti di sgherri e nemici minori, ma è possibile incontrare anche mini-boss e boss veri e propri, che in cambio di un equipaggiamento migliore, dovrebbero rappresentare una sfida più elevata. Il condizionale è d’obbligo perché è proprio quando si entra nel vivo del gioco, ovvero quando si mette mano al combat system, che le cose iniziano a prendere una piega non proprio rosea.
Battle Royale all’arma bianca
Impugnato il DualSense, e pronti per affrontare i nemici che ci si pareranno di fronte, ci si accorge subito di alcune importanti problematiche che riguardano proprio il sistema di combattimento di Hunter’s Arena: Legends. Procedendo con ordine, all’interno del gioco è presente un attacco leggero e un attacco pesante, ai quali si affiancano poi 5 diverse abilità speciali. L’attacco leggero e quello pesante possono essere ovviamente combinati per dare vita a delle combo, così come gli attacchi speciali. A questo si aggiunge poi la possibilità di schivare e parare i colpi. Le 5 abilità speciali, inoltre, sono diverse per ciascun personaggio e permettono di attaccare anche ad area. Purtroppo, quelle che sembrano delle premesse senza dubbio interessanti, sono annullate dalla possibilità di abusare di un costante button smashing. La quasi inesistenza di un tempo di recupero, soprattutto per quanto riguarda gli attacchi speciali, permette infatti ai giocatori di spammare attacchi senza tregua.
Se a questo già importantissimo problema si aggiunge poi un incredibile legnosità dei comandi – e in questo caso il DualSense, che non è stato sfruttato al meglio non aiuta – e dei movimenti, ecco che quello che poteva essere un combat system interessante viene ridotto a una pressione ripetuta di tasti senza alcuna strategia.
Un videogioco che non decolla
È innegabile la presenza di aspetti e meccaniche più profonde, come per esempio le abilità passive dei personaggi e degli equipaggiamenti, ma anche queste sfumature e questi sforzi, seppur possano effettivamente rappresentare un barlume di speranza per il combat system, non riescono comunque a bilanciare i sopracitati difetti. Anche il comparto tecnico, nonostante sia accompagnato da una buona direzione artistica, risulta essere insufficiente a causa di modelli poligonali non proprio all’altezza e, più in generale, alcuni problemi per quanto riguarda texture e effetti particellari. Un’altra occasione sprecata è rappresentata inoltre dalla mancanza del supporto al 3D audio di PlayStation 5, che avrebbe potuto aiutato a conferire un fascino diverso al comparto sonoro, che risulta piuttosto piatto. Come avrete intuito da questa nostra recensione di Hunter’s Arena: Legends, sulla bilancia troviamo un titolo grezzo, che non ha saputo sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Un costante supporto al gioco potrebbe fare la differenza, ma allo stato attuale e difficile sapere se il titolo sarà in grado di riprendersi o meno.