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Honor of Kings Recensione, arriva finalmente in Europa il MOBA mobile

Honor of Kings è un MOBA mobile che ha finalmente raggiunto il mercato globale, portando con sé quasi un decennio di successo dalla Cina. Con oltre 200 milioni di giocatori registrati, Tencent e Level Infinite hanno deciso di condividere questa gemma con il resto del mondo. In questa recensione, esploreremo come Honor of Kings riesca a bilanciare la tradizione del genere MOBA con l’innovazione, offrendo un’esperienza avvincente ma non priva di difetti.

Honor of Kings si posiziona come un classico MOBA che riesce a mantenere vivo l’interesse dei giocatori grazie a meccaniche ben conosciute e amate. Il gioco offre una modalità 5v5 con le classiche tre corsie e un sistema di giungla che sarà familiare a chiunque abbia giocato a titoli come League of Legends o Mobile Legends. I controlli touch sono stati ben adattati, rendendo l’esperienza di gioco fluida e piacevole, anche se con qualche piccola curva di apprendimento.

Un Roster di Personaggi Eccezionale

Uno dei punti di forza di Honor of Kings è il suo vasto roster, con oltre 80 eroi disponibili sin dal lancio globale. Ogni personaggio è stato progettato con cura, con abilità uniche e una lore ricca che li collega agli altri eroi del gioco. Questa varietà può risultare travolgente per i nuovi giocatori, ma rappresenta un tesoro di possibilità per i veterani che amano sperimentare diverse strategie e ruoli.

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I controlli di Honor of Kings sono stati ottimizzati per dispositivi mobili, con una particolare attenzione all’accessibilità. Il gioco offre build pre-selezionate e raccomandazioni sulle abilità, facilitando l’approccio dei nuovi giocatori senza sacrificare la profondità per i più esperti. La possibilità di acquistare oggetti con un semplice tocco e le raccomandazioni sugli upgrade rendono l’esperienza di gioco scorrevole e piacevole.

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Interfaccia Utente e Prestazioni

Nonostante l’ottima ottimizzazione del gameplay, l’interfaccia utente del gioco non è il massimo. Il menu principale è spesso sovraccarico di pop-up e notifiche, che possono risultare frustranti e confondere i giocatori. Questo sovraccarico visivo non solo rende difficile la navigazione nei menu, ma può anche influire negativamente sulle prestazioni del gioco, soprattutto su dispositivi di fascia media.

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La scelta di mantenere Honor of Kings esclusivamente su mobile potrebbe limitare il suo successo nei mercati occidentali, dove i giocatori preferiscono spesso le console o il PC per i giochi più intensivi. La mancanza di una versione per altre piattaforme potrebbe restringere la base di giocatori nel lungo periodo, nonostante il gameplay avvincente e ben realizzato.

Dal punto di vista grafico, Honor of Kings non delude. I personaggi sono dettagliati e le animazioni fluide, creando un’esperienza visiva piacevole. Tuttavia, come già detto, le prestazioni possono variare a seconda del dispositivo utilizzato. Su telefoni di fascia media, il gioco tende a mostrare rallentamenti, soprattutto nei menu principali, anche se le partite vere e proprie mantengono una buona fluidità.

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Honor of Kings

8.5

Honor of Kings è un’aggiunta notevole al panorama dei MOBA mobili, e offre un gameplay coinvolgente, personaggi ben progettati e un’ottima ottimizzazione per dispositivi mobili. Tuttavia, alcuni difetti come l’interfaccia utente sovraccarica e la complessità iniziale potrebbero scoraggiare alcuni giocatori. Nonostante ciò, il gioco ha un enorme potenziale e merita di essere provato da chiunque sia interessato ai MOBA mobili.

PRO
  • Gameplay coinvolgente e accessibile
  • Roster di personaggi vasto e ben progettato
  • Grafica piacevole e animazioni fluide
CONTRO
  • Interfaccia utente sovraccarica e confusa
  • Prestazioni variabili su dispositivi di fascia media
  • Esclusività mobile limita il potenziale pubblico
Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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