Hereditary – Recensione

Pierfranco Allegri
Di Pierfranco Allegri Recensioni Lettura da 3 minuti
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Hereditary

Arriva nei cinema italiani Hereditary – Le Radici del Male,  l’horror dell’anno che ha terrorizzato e diviso il pubblico americano prodotto e distribuito dalla A24, la casa di cinema indipendente del momento.

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La famiglia Graham è un nucleo familiare apparentemente unito e normale:  Annie (Toni Collette) è un’artista di diorami e miniature e il marito Steve (Gabriel Byrne) è uno pscioterapeuta. I coniugi hanno anche due figli, il giovane e ribelle Peter (Alex Wolff) e la piccola e problematica Charlie (Milly Shapiro). La morte di Ellen, madre mentalmente instabile di Annie con cui non era mai stata in buoni rapporti, scoperchia orribili segreti che mettono a serio repentaglio la tranquillità della famiglia. Quando poi, la notte dopo il funerale dell’anziana donna, la tomba viene profanata, sarà l’inizio di un vortice di inquietanti rivelazioni e orribili violenze.

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Dopo la sua prima proiezione di mezzanotte al Sundance Film Festival, il film d’esordio di Ari Aster è stato battezzato con sicurezza “il miglior film horror degli ultimi 10 anni” e “L’Esorcista del nuovo millennio”. D’altro canto, lo stesso regista ammette senza fatica il suo debito al cinema horror anni ’60 e ’70 come Rosemary’s Baby di Roman Polanski, Carrie di Brian De Palma e, appunto, L’Esorcista di William Friedkin, ma,detto questo, la strada intrapresa dal giovane esordiente nel film è più vicina al cinema d’essai di mostri sacri come Bergman e Kieslowski, la quale ha, purtroppo, allontanato un pubblico mainstream, in attesa di spaventi da cinema horror popolare. Tutto il film, infatti, è un lento propagarsi di indizi e segreti, elementi nascosti e dettagli sparsi qua e là in attesa di essere carpiti, solo per poi deflagrare in un finale atroce, accompagnato dalla recitazione di una Toni Collette raramente così generosa, alle prese con il cinema horror per la prima volta dopo “Il Sesto Senso” di M. Night Shyamalan (1999), film che le valse la sua prima (e unica) nomination all’Oscar.

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Hereditary non è solo un grande film horror, ma anche un grande dramma familiare degno del cinema di Bergman e Leigh, che scruta il penoso destino di una famiglia condannata sin dai primi rintocchi del film, a un’orrenda fine a causa di una spaventosa eredità materna, in un perfetto equilibrio tra il dramma familiare In The Bedroom (2001) di Todd Filed e la cospirazione satanica di Rosemary’s Baby (1968).

Hereditary
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Voto 9
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Pierfranco nasce a Chiavari il 1 Aprile 1994. Si diploma presso il liceo Classico Federico Delpino e studia Cinema e Sceneggiatura presso la Scuola Holden di Torino. Al momento scrive recensioni online (attività cominciata nel 2015) presso varie riviste tra cui GameLegnds e Cinefusi.it