Ambientazione dark western, gameplay strategico a turni e una difficoltà capace di mettere a dura prova anche il più navigato degli hardcore player. Queste sono le basi per creare Hard West II, titolo sviluppato dal team polacco di Ice Code Games che ci ha sinceramente colpito. Tenetevi pronti quindi a dover gestire scontri sanguinolenti, assalti alle carovane e tanti, tanti proiettili che volano e barili che esplodono, ecco a voi la nostra recensione di Hard West II.
Il criminale, la banda e il demone
La storia si apre con il carismatico fuorilegge Gin Carter e la sua banda composta da altri 3 criminali, che non resistono alla tentazione di provare ad assaltare il treno fantasma. con l’ambizione di rubare enormi ricchezze. Il colpo inizia nel migliore dei modi, con i nostri protagonisti che riescono a salire a bordo e, uccidendo le varie guardie, a prendere possesso delle varie carrozze. La situazione però precipita quando succede l’inaspettato: improvvisamente delle zampe di ragno, mostruose ed enormi, spuntano dal treno.
La causa di tutto si scopre essere Mammon, un vero e proprio demone infernale. Gin, in tutta la sua arroganza e spavalderia, decide di sfidare a poker questo diavolo, credendo così di poter risolvere la situazione. Ahimé però, com’era facile intuire, Mammon non solo riuscirà a vincere, ma si prenderà anche le anime dei 4 fuorilegge come premio e facendo scomparire uno di loro, lasciandoli completamente basiti e dando il via all’avventura vera e propria per il loro recupero.
L’ambientazione che Hard West II riesce a creare è incredibilmente immersiva, unendo alla perfezione un vecchio west molto realistico e cupo, ad una tinta fantasy che arricchisce il tutto. Inoltre, grazie alla trama ben sviluppata e con degli intrecci tra personaggi e colpi di scena interessanti, rimarrete incollati allo schermo per tutto il tempo, in ansia di sapere cosa succederà a Gin e compagni fino a fine avventura.
Per un pugno di monete
Come abbiamo sottolineato, la parte narrativa di Hard West II è un suo ottimo punto di forza, ma non è l’unico. Il gameplay infatti mostra non solo tutta la cura e le attenzioni che gli sviluppatori hanno voluto porvi, ma anche tutta la loro maestria nel creare sfide sempre più ardue e impegnative, ma che non risultassero eccessivamente frustranti per cause esterne all’abilità del giocatore. Morirete un sacco di volte durante le varie missioni e capitoli, soprattutto all’inizio del gioco, ma più andrete avanti e più vi accorgerete che con un buon occhio strategico riuscirete a superare ogni nemico che vi sbarrerà la strada.
Il gameplay sarà uno strategico appunto, in cui a turno dovrete muovere uno dei 4 componenti della vostra squadra per fargli compiere le proprie azioni: avrete 3 monete a turno da poter spendere per muovervi, attaccare, nascondervi o utilizzare uno dei colpi speciali. I costi cambieranno in base a quanto vi muoverete, al tipo di arma che userete per attaccare e all’abilità del personaggio in questione. C’è però una meccanica interessante che renderà più dinamico il gioco, il Bravado.
Per qualche morte in più
Il Bravado è un’aggiunta di Hard West II che riesce a rendere molto più rapido e più energico il combattimento. Le monete che avrete a disposizione ogni turno saranno molto poche, come abbiamo scritto nel precedente paragrafo della recensione, permettendovi di fare davvero poche azioni per round. Ma non appena ucciderete un avversario queste verranno completamente ristabilite, permettendovi quindi di continuare con il vostro turno e concatenare più uccisioni di fila. Se sarete davvero bravi a giocare, e vi preparerete bene il “terreno”, riuscirete talvolta a finire uno scontro con un’unica grande e spettacolare azione.
In aggiunta a ciò ogni personaggio ha dei colpi speciali basati sulle proprie abilità e armi. Ci sarà chi, per esempio, avrà il ricochet dalla sua, e potrà quindi effettuare dei colpi che rimbalzano tra le varie casse o ostacoli lungo il percorso per colpire nemici che sono nascosti. Oppure chi potrà mettere a segno una scarica di proiettili perforanti che vi permetterà di colpire più bersagli contemporaneamente. Inoltre nei vari scenari troverete spesso anche dei classici barili incendiari che, uniti alle vostre dinamiti in dotazione, daranno quel piccolo tocco di esplosioni che rende il tutto molto più spettacolare.
Oltre agli scontri, però, potrete, e dovrete, esplorare anche le varie mappe che compongono i 3 capitoli della campagna. Qui potrete trovare personaggi e incarichi secondari da poter svolgere per ottenere ricompense, comprare nuove armi o potenziamenti che vi saranno utili nelle missioni future, oppure affrontare vari dialoghi e prendere decisioni che andranno a rinsaldare i rapporti con i vostri compagni, migliorandone anche le prestazioni in battaglia.
C’era una volta il lato tecnico
Passiamo ora a quelli che sono i tasti un po’ più dolenti del titolo. Visivamente Hard West II si presenta con visuale isometrica, con delle animazioni decenti, personaggi carini dal punto di vista della caratterizzazione, e degli effetti visivi interessanti. Graficamente però la realizzazione non fa saltare di gioia e si attesta sull’essere banalmente accettabile. Dal punto di vista sonoro invece acquista qualche punto in più, senza niente di veramente eccezionale, ma comunque con un comparto soddisfacente e molto immersivo soprattutto nei vari scontri lungo l’avventura.
Nonostante la trama sia interessante e con dei colpi di scena intriganti (spesso raccontata attraverso delle cutscene realizzate molto bene anche dal punto di vista registico), e il gameplay sia stato curato davvero fin nei minimi dettagli, le parti esplorative sono davvero vuote. Queste fasi infatti sono piene di meccaniche fin troppo semplici e non molto coinvolgenti che vi faranno sperare di poterle saltare il più velocemente possibile per tornare al più presto nel vivo dell’azione.
Pensieri finali
Diamo quindi una conclusione a questa recensione, Hard West II è un ottimo titolo per tutti gli amanti degli strategici a turni e di coloro che cercano costantemente una sfida maggiore. Il gameplay è curato nei minimi dettagli per quanto riguarda la parte degli scontri a fuoco, con tante tattiche e possibilità di approccio diverse in base al proprio stile di gioco, mentre un po’ meno durante le fasi esplorative che risultano parecchio sempliciotte e abbozzate.
Il lato tecnico, nonostante non sia il focus principale in questo tipo di giochi, risulta comunque poco sopra la media, peccando parecchio rispetto alla trama decisamente più interessante, coinvolgente e immersiva. Se invece foste interessati ad un altro gioco strategico di scontri a fuoco, ma in tempo reale e in prima persona, vi consigliamo di leggere la nostra recensione di Isonzo.