Entrando in questo enorme padiglione riservato alla stampa di Electronic Arts, a colpo d’occhio si poteva dividere la stanza in 5 grandi aree: la sala ristoro (dopo ore di camminate, fidatevi che serve), la zona Titanfall 2, la zona Star Wars Battlefront, la parte di Battlefield 1 e il grande settore sportivo. Perché in effetti, in ogni nazione, è presente il gioco sportivo più giocato, e così come in america rimane Madden (anche se una buona utenza ce l’ha NFL), da noi rimane sempre e solo FIFA 17.
Eviterò di fare paragoni tra i due giochi sportivi più conosciuti al momento, soffermandomi invece nel parlare di FIFA 17 e di questa famosa evoluzione dovuta al nuovo engine Frostbite: quello che io e il mio collega siamo riusciti a provare è stato un semplice quick match, dove se a prima vista le differenze non risultano così lampanti, approfondendo lo sguardo si vedono dettagli mai visto fino ad ora. Il numero delle animazione è aumentato di molto, rendendo finalmente una partita di calcio più variegata della semplice dinamica dovuta da scivolata/contrasto/tiro; la fisica della palla è rimasta pressoché identica, ma il gioco generale adesso sembra leggermente più lento e ragionato, avvicinandosi quindi alla controparte (PES 2017), perdendo leggermente nella sua componente arcade ma migliorando il realismo.
A conti fatti, togliendo problemi dovuti a licenze (vedi la Serie A in questo FIFA), il titolo ha esclusivamente rifinito problemi che erano presenti nel precedente capitolo, non aggiungendo niente nel gameplay nudo e crudo: al contrario, le modalità sono aumentate, arrivando ad includere la famosa modalità storia (già vista in NBA 2k17), molto richiesta dai fan e soprattutto, da anni a questa parte, una delle poche innovazioni aggiunte all’interno di giochi sportivi. Poco più di un mese ci separa dall’uscita del titolo, e fidatevi se vi dico che sentirete parlare presto della sfida FIFA 17 vs PES 2017, proprio qui sulle pagine di Game Legends!