Hands-on di The Division – Milan Games Week

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Impressioni Lettura da 4 minuti

The Division è il nuovo progetto MMO targato Ubisoft e noi di Game Legends abbiamo avuto modo di provarlo alla Games Week di Milano.

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Il titolo si presenta con un comparto narrativo davvero forte, dove la civiltà umana ha subìto un attacco batteriologico ed è dovuta fuggire da New York; un gruppo chiamato “La Divisione” (The Division) ha il compito di preservare e salvaguardare la città.

Affronteremo la “Dark Zone”, una zona in cui incontreremo sia nemici ma anche personaggi come noi con team composti da tre persone: avremo un medico, un esploratore ed un esperto di armi, tutti generati casualmente.

Nel gioco il nostro scopo, così come è norma negli MMO, sarà sconfiggere gli avversari, trovare gli oggetti migliori e fuggire da questa Dark Zone. Per vincere la partita, in ogni caso, bisognerà arrivare ad un punto di raccolta in cui dovremo accendere un flare e attendere l’arrivo dell’elicottero, sopravvivendo nel frattempo agli attacchi nemici.

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Durante la nostra prova, ci trovavamo fianco a fianco io, Leon e Jan-Meister.

Superate alcune incertezze iniziali prendendo confidenza con i comandi, abbiamo subito dominato sui nemici controllati dall’intelligenza artificiale e una volta capito come affrontare i nostri avversari ci siamo buttati nel combattimento PvP: in questa sessione abbiamo inizialmente subìto attacchi molto potenti dai nostri avversari, ma ci siamo poi ripresi imparando le skill peculiari dei nostri personaggi, nonostante un crash di Leon.

Tra le skill troviamo: la possibilità di curare il nostro team grazie al medico, la possibilità di piazzare torrette tattiche che colpiscono a colpi di mitra i nostri avversari e la possibilità di lanciare granate. Trattandosi di un MMO, chiaramente, il nostro fucile a pompa, la nostra mitragliatrice o comunque qualunque nostra arma non ucciderà istantaneamente i nostri nemici ma essi subiranno danni molto gravi se colpiti in punti critici come, ad esempio, la testa. Ogni arma ha le proprie caratteristiche e potenza e vanno quindi usate con moderazione: non è Call of Duty, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio MMO.

Una volta raggiunto il punto di raccolta e acceso il flare attireremo sì l’elicottero di salvataggio, ma anche i nemici e ci toccherà quindi sopravvivere per tre minuti, alla scadenza dei quali l’elicottero sarà quasi pronto per estrarci, ma occorrerà attendere un altro minuto. Alla fine saremo salvi una volta saliti sul mezzo: vinceremo la partita e potremo recuperare il bottino raccolto.

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Il gameplay si conferma così come quello mostrato nella demo dell’E3 e della Gamescom: il gioco è davvero frenetico, bello da vedere e a tinte forti; Ubisoft con The Division quest’anno si conferma una delle regine degli MMO o comunque dei combattimenti PvP. Il gioco, essendo comunque un TPS, permette la scoperta di vari punti di interesse quali zone di copertura, o ad esempio il vantaggio tattico di passare dietro un camion e la possibilità di scannerizzare il terreno grazie al nostro radar.

Purtroppo abbiamo potuto provare e vedere poche armi: fucili a pompa, mitra e alcune pistole; ci aspettiamo sicuramente un comparto armi più ampio e delle zone di combattimento più vaste, visto che quella in cui abbiamo combattuto noi era piuttosto piccola.

Aspettiamo un’altra demo quindi, più vicina a quello che sarà il gioco completo: in ogni caso al momento The Division è un gran bel gioco che ci ha davvero convinto.

 

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.