Alla Gamescom non mancava proprio nulla: nemmeno quel vecchio sapore, sempre ricercato dai giocatori di vecchia data come me, dei picchiaduro a scorrimento come Mother Russia Bleeds. Il titolo, sviluppato da otto intraprendenti ragazzi è tanto semplice quanto interessante: il plot si basa su un manipolo di ex carcerati che evade e si mette in affari con un riccone russo. La missione degli avanzi di galera è semplice: entrare in un’azienda e rubare dei documenti. Le cose però vanno storte ed ecco che i malcapitati si ritrovano rapiti e vittime di un esperimento che li trasformerà in tossicodipendenti di “nuova generazione”: i nostri eroi dovranno letteralmente reperire delle dosi di droga per curarsi e stare in piedi, pena la morte.
A livello di gameplay il gioco è molto vario: esistono per il momento quattro personaggi, io ho scelto il picchiatore del gruppo, grosso e potente ma lento. Nel gioco si possono afferrare i nemici, scaraventarli contro altri o colpirli nei modi più disparati, sia con armi contundenti che con rapidi scatti. Non manca quella vena splatter che solo l’ironia degli 8 bit regala a dovere. Nel gioco sono presenti differenti tipi di droga, non ho avuto la fortuna di vederli tutti ma mi è stato spiegato che alcune di queste hanno effetti come infuocare il nemico, avvelenarlo, paralizzarlo, renderci immuni ad armi da fuoco e così via. Più è potente l’effetto della nostra droga, maggiore sarà la richiesta di dosi per curarci ed andare in status berserk.
Mother Russia Bleeds è un gioco semplice ma efficace che, se opportunamente giocato, magari con tre amici sul divano, può regalare grandissime soddisfazioni e momenti di ilarità davvero singolari: mi sono divertito a giocarlo con tre sconosciuti, se avessi avuto degli amici accanto sarebbe stato il gioco più divertente della fiera. Il titolo è previsto su Sony PlayStation 4 e PC nel corso del 2016.