Halo – Recensione dell’episodio 1 della serie tv

Abbiamo visto il primo episodio di Halo, la nuova serie tv ispirata ai videogiochi: ecco la nostra recensione dell'episodio numero 1.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti

Quando un prodotto videoludico finisce in TV, spesso ciò che viene fatto è renderlo il quanto più aperto possibile: succede quasi sempre, ma sembra che Halo sia abbastanza coraggiosa come serie TV da fregarsene. Abbiamo visto i primi due episodi in anteprima, e nonostante sia interessante vedere la differenza tra i due, oggi parleremo in questa recensione solo dell’episodio numero 1 di Halo.

Partiamo però da una premessa: questa serie è un omaggio ai fan per ciò che concerne la costruzione. Ogni suono, ogni arma e ogni dettaglio è accurato al 100% rispetto al videogioco, e persino i rumori degli scudi che si ricaricano e i momenti in prima persona sono presi di pari passo dall’opera ludica. Non basta questo però per rendere una serie TV di livello, andiamo a vedere quindi se questo primo episodio supera il traguardo.

Halo episodio numero 1: inizia il racconto

La trama prende il classico starting point tipico del gioco, proponendo un team di Spartan pronto a uccidere i Covenant, minaccia che sta attaccando vari pianeti e che uccide chiunque si ponga davanti ai loro obiettivi. La scena d’apertura, sia i primi momenti dedicati alla popolazione del pianeta in questione, sia quelli successivi, fungono da cornice per la grande battaglia che apre la serie e la puntata.

halo tv

Il modo in cui questi 10 minuti di prima puntata vengono proposti è qualcosa di quanto più fedele al gioco, ed è sempre bello vedere quando uno showrunner fa i compiti per casa e studia il materiale originale. Detto questo, il resto della puntata si concentra principalmente su un manufatto alieno che risveglia in John, ovvero il nostro Master Chief, i suoi ricordi da bambino, manufatto che tuttavia sembra essere l’obiettivo anche dei Covenant. Nel frattempo, vediamo anche l’entrata in scena di Kwan, orfana del suo pianeta e prima tentata vittima che vediamo da parte della UNSC.

Il nostro eroe dovrà quindi prendere in mano la situazione e mettersi contro i suoi capi per cercare di salvare questa ragazza, senza nemmeno capire il motivo per cui vuole farlo. Questo ovviamente getta le basi sulla trama che sarà racchiusa in questi 9 episodi e che sicuramente vedrà un’evoluzione del personaggio di John. Interessante vedere i vari personaggi nella loro fase precedente al videogioco: per esempio la dottoressa Halsey e il progetto Cortana quando ancora non era nulla di ciò che abbiamo visto nel videogioco, oppure il modo in cui gli stessi Covenant non vengono riconosciuti a prima vista dai ribelli del pianeta che si vede ad inizio puntata.

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Le basi per una buona serie TV ci sono, e anche dal lato tecnico il lavoro fatto dal team è qualcosa di fantastico: speriamo solo che non cada vittima dei classici stereotipi da prodotto derivativo, finendo a raccontare qualcosa che non verrà gradita dai fan o che magari sarà fuori target, minando tutto il progetto. Se per esempio il modo in cui la stessa UNSC si comporta riesce a evocare dei collegamenti interessanti, l’incipit della trama punta più sul lato umano di John che su un’eventuale missione, inserendo anche un personaggio che necessita difesa nell’equazione, un qualcosa di abusato ultimamente e che forse si sarebbe potuto evitare.

Non sappiamo adesso come si evolverà il tutto, e considerando che lo stesso produttore esecutivo ha descritto la timeline della serie come Silver Timeline, ci potrebbero essere cambiamenti: l’idea sarà quella di portare avanti gli eventi canonici della saga, ma con un piglio diverso e da un punto diverso, due cose che potrebbero significare qualità o meno. Per ora gli elementi che fanno sentire i fan di Halo a casa ci sono, speriamo solo che perdurino per tutti gli altri episodi.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.