Sono molti i romanzi e i videogiochi che si rifanno al medioevo, un periodo storico piuttosto controverso, ma che sicuramente racchiude in sé un grande fascino. Molti di voi leggendo quei libri o giocando a quei titoli hanno sognato di trovarsi in mezzo a tutti quei cavalieri dall’armatura scintillante, a sfidare la sacra inquisizione o più semplicemente di battere del ferro incandescente su un’incudine per forgiare una lama dalle caratteristiche sensazionali. Cosa? Avete già letto quest’introduzione? Avete ragione, infatti poco meno di un anno fa, per l’esattezza il 15 settembre 2018, abbiamo potuto recensire Graveyard Keeper, titolo pubblicato da Lazy Bear Games per PC, PlayStation 4 e Xbox One. Quest’opera nel tempo ha però introdotto alcune aggiunte ed ora, finalmente, ha fatto il suo debutto anche su Nintendo Switch. Ce la farà questa nuova versione a cambiare la nostra vecchia opinione? Scopriamolo assieme.
Un salto nel passato
Facciamo un piccolo ripasso. L’avventura inizia ai giorni nostri: il nostro protagonista contento di aver finalmente trovato il regalo di compleanno per la propria amata si accinge ad attraversare la strada, ma la fatalità è dietro l’angolo, e un camion lo investe. La morte ama però giocare e quindi, anziché traghettarvi nell’aldilà, decide di trasportarvi in una diversa dimensione, mettendovi nei panni di un becchino in epoca medioevale. Accompagnati da Gerry, un teschio parlante che sfortunatamente soffre di amnesia, sarete chiamati a compiere scelte più o meno discutibili con lo scopo ultimo di tornare nella vostra dimensione e riabbracciare la vostra amata.
Potete trovare i vari approfondimenti sulla trama del gioco nella nostra precedente recensione (linkata in apertura ndr.), mentre qui di seguito potete scoprire come si comporta Graveyard Keeper sulla console ibrida di Nintendo.
Whats’s new
Gradita novità della versione Nintendo Switch (anche le precedenti versioni ora la contengono grazie a un update) è l’inserimento della lingua italiana. Seppur l’inglese di Graveyard Keeper non fosse particolarmente complicato, l’introduzione dell’italiano può aiutare i giocatori meno avvezzi alle lingue straniere a comprendere la trama del gioco e lo svolgimento delle missioni. La traduzione non è però perfetta e in alcuni casi presenta errori grammaticali (o orrori, a voi la scelta) che nella migliore delle ipotesi vi strappano una risata, ma che alle volte rendono poco comprensibile la frase. Fortunatamente viviamo nell’epoca delle patch post lancio e quindi abbiamo la speranza che in futuro gli sviluppatori possano ritoccare qua e là la localizzazione italiana presente nel gioco.
Se ben ricordate uno dei difetti riscontrati nella nostra precedente recensione di Graveyard Keeper, era proprio quello della ciclicità delle quest e della poca libertà di azione all’interno dell’opera, difetti che appesantivano l’intera esperienza. A differenza delle altre piattaforme però, Nintendo Switch, proprio per la sua natura ibrida, ha il pregio di spezzare questo vincolo, attenuando così la sensazione di tedio dovuta alle lunghe sessioni di gioco. Grazie alla sua portabilità il giocatore può infatti abbandonarsi per qualche minuto, magari mentre va in treno a lavoro, in un mondo medioevale ricco di black humor, spezzando così la monotonia del gameplay proposto da Graveyard Keeper.
Sfortunatamente il gioco di Lazy Bear Games si porta dietro anche su Switch alcuni dei problemi già riscontrati nelle precedenti versioni, come per esempio il fenomeno dello stuttering, anche se questa volta si rivela meno evidente. Svariate volte ci è poi capitato di incorrere in un bug che riguarda i box testuali: capita infatti che i testi posti al loro interno si spostino lateralmente tagliando di fatto parte della descrizione dell’oggetto o dell’abilità selezionata. La mappatura dei tasti non ha inoltre subito nessun cambiamento; un vero peccato se pensiamo alle potenzialità e alla moltitudine di tasti presenti sui Joy-Con di Switch.
Le nostre conclusioni
Il porting di Graveyard Keeper su Nintendo Switch poteva sicuramente essere maggiormente curato. Se da una parte la portabilità della console riesce a spezzare quel lento ritmo che caratterizza l’opera, la presenza di vecchi e nuovi bug inficia l’esperienza generale del giocatore. Consci del fatto che il gioco renda maggiormente in modalità portatile rispetto al gaming tradizionale da salotto, siamo certi che questa sia la miglior piattaforma per acquistare quest’opera, ma ci saremmo aspettati una maggior cura nei dettagli da parte di Lazy Bear Games.