Grand Theft Auto VI – La lista dei desideri per il nuovo capitolo di Rockstar

Grand Theft Auto VI non è stato ancora annunciato, ma un'idea di quello che vorremo c'è la siamo fatti. Ecco dunque cosa vorremmo in un GTA VI.

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri GL Originals Lettura da 14 minuti

E’ passato quasi un anno esatto dall’ultimo capolavoro targato Rockstar. Ovviamente non parliamo di Grand Theft Auto V, ma di Red Dead Redemption 2, gioco che ha estasiato i fan della software house e non solo con dettagli mai visti prima, un realismo dell’ambiente e delle situazioni di vita quotidiana che ha dell’incredibile e la classica e solita ironia mista a satira che racconta di quel continente tanto lontano da noi. Se è vero che statisticamente il vecchio West è un tema che non appassiona tutti, è altresì vero che statisticamente è incredibile come Rockstar sia riuscita a vendere lo stesso più di 25 milioni di copie della sua ultima creatura. Numeri davvero impressionanti ma sicuramente inferiori rispetto a quel capolavoro che difficilmente potrà essere spodestato. Stiamo ovviamente parlando in questo caso di GTA V, gioco che ad oggi conta più di 120 milioni di copie vendute, numeri a cui nessuno riesce minimamente ad avvicinarsi con un solo lavoro. Il merito di questo successo va in parte alla stratosferica strategia di marketing di Rockstar e in parte alla fama che la saga ha ottenuto in circa 20 anni d’onorata carriera. Il quinto capitolo (ma non per ordine di uscita visto che ne esistono ben 12 se consideriamo anche i vari spin-off), è oramai stato rilasciato ben 6 anni fa e tutto quello che sappiamo sul nuovo gioco è praticamente pari a zero. Non c’è ancora nulla di ufficiale ma numerose sono le voci che circolano in rete tra rumor di ambientazioni possibili e trame degne di una serie tv, ma andiamo con ordine. Ecco quello che ipoteticamente sappiamo sul futuro capitolo dell’epopea di casa Rockstar.

I rumor su GTA VI

Il periodo di uscita potrebbe essere a cavallo tra il 2020 e il 2021, intervallo di tempo in cui le nuove console dovrebbero essere oramai uscite seppur con un bacino d’utenza probabilmente scarno che minerebbe le vendite del gioco ma al contempo spronerebbe l’acquisto delle stesse. Anche l’ambientazione, come tutto il resto, è al momento avvolta dal mistero. Si vocifera che le prossime avventure siano ambientate tra Sud America, Las Ventura, San Fierro e addirittura in Cina, girate negli anni ’70-‘80. Potrebbe essere ripresa la meccanica del multi personaggio già vista e apprezzata in GTA V con l’aggiunta però di una protagonista femminile. Mappe sempre più grandi con luoghi raggiungibili tramite voli aerei e la possibilità di inserire armi all’interno del bagagliaio dell’auto per poi doverne selezionare un risicato numero, similmente a quanto accade in RDD 2 con la sella del cavallo, sono solamente altre delle numerose ipotesi.

Insomma, il mondo dei rumor è un caos di idee e voglie dei fan o di chi non lo è che vorrebbe avvicinarsi a questo universo plasmandolo a proprio piacimento. Se però sognare non costa nulla, ecco quello che secondo noi servirebbe a una saga del genere per diventare ancor più memorabile di quanto non lo sia già e magari superare se stesso in termini di vendite.

Grand Theft Auto 5

Quello che vorrei nel nuovo Grand Theft Auto

Per dire quello che vorremmo vedere in un nuovo capitolo dell’IP bisognerebbe forse iniziare scrivendo di quello che non avremmo voluto o che non ci è piaciuto in GTA V. La prima cosa che sentiamo di dire, visto il clamoroso passo indietro rispetto al quarto capitolo, è il sistema di guida e la fisica dei veicoli. E’ cosa risaputa che le mappe del gioco, essendo un titolo free roaming, sono sempre vaste e ricche di elementi di vario genere con la possibilità di guidare un veicolo e scorrazzare in lungo e largo. Questa meccanica, all’interno del titolo Rockstar, ricopre una percentuale del gameplay assai elevata e per questo necessita di una rivisitazione da parte della software house. Il sistema presente nel quinto capitolo non è brutto ma sicuramente migliorabile visto che per i fan della saga il passo in avanti rispetto a GTA IV non c’è stato e anzi, si è tornati addirittura indietro. GTA IV aveva deliziato i fan con una fisica pressoché realistica e veritiera dei veicoli, che reagivano a imperfezioni stradali e incidenti in maniera molto credibile; per non parlare delle moto che anche con piccole collisioni ti facevano letteralmente volare sull’asfalto rovente. Tutto questo in GTA V non c’è. Le vetture si rompono in modo poco realistico e tendono troppo a un sistema di guida arcade che poco differenzia un’autovettura da un’altra. Le moto, inoltre, sono davvero fastidiose e un incidente a 150 km/h non è detto che ti stacchi dal sellino.

Quel qualcosa in più di Red Dead Redemption 2

Come accennato e come ovviamente sappiamo, le mappe di Rockstar sono pazzesche. Passeggiare per le dune di RDR2 è favoloso e si può fare volentieri a meno di un veicolo per il gusto di osservare la dinamicità e la spettacolarità dell’ambiente. Questa è decisamente una situazione che vorremmo e che con molta probabilità non mancherà in GTA VI. Il quinto capitolo proponeva in parte quanto detto ma con i suoi limiti generazionali, quindi quello che ora ci aspettiamo è un mondo di gioco che ti sappia coinvolgere e che offra le stesse possibilità d’interazione sia con gli abitanti che con la natura ancor di più del sopracitato titolo western. La raccolta degli oggetti dall’ambiente di gioco;,un inventario portabile, un’IA senziente che ricorda e che comunica con noi a seconda delle circostanze che man mano si creano, flora e fauna che trasmettono la realisticità di un ecosistema funzionante; insomma, parte di quello che vorremo è quanto già visto in RDR 2, con tutte le doverose traslazioni contestuali, e ancor più approfondite vista l’uscita scontata anche sulla next-gen.
Red Dead Redemption 2

Il rapporto con le armi

Cosa altro vorremmo? Forse un menù delle armi un tantino diverso. Un rumor, come accennato prima, parla di un ipotetico bagagliaio dell’auto che ospita le armi da portare con noi e che useremo nel corso dell’avventura. Questa meccanica sarebbe sicuramente gradita. La possibilità di avere comunque un ampio arsenale, che nel momento prima della missione dovrà essere accuratamente selezionato, farebbe fare un bel balzo in avanti alle meccaniche di gioco donando un realismo che mai era stato presente all’interno del titolo. Perché preferiamo questa meccanica più reale alla vecchia e più rapida ruota delle armi? Semplicemente perché dopo aver giocato e vissuto in prima persona questo mondo creato da Rockstar chiamato Red Dead Redemption non crediamo sia più possibile una selezione delle armi aperta come quella presente al momento in GTA V. Richiamare la ruota della selezione con un tasto e tirare fuori dal vestiario una qualsiasi arma, da una pistola a un lanciamissili, risulterebbe oramai una feature in controtendenza. Ecco perché nel nostro immaginario il prossimo protagonista sarà più similmente come Max Payne, l’altro figlioccio Rockstar, che imbracciava il suo fucile a pompa mentre portava un’altra arma in spalla e una pistola all’interno della fondina.
Grand Theft Auto

Una trama profonda e varia

Come detto in precedenza, Rockstar cerca e riesce puntualmente a trasmettere con i suoi giochi un senso d’ironia e satira verso il mondo che lo circonda e contro quel finto alone di perfetto in cui crediamo di vivere. Basti pensare a Bully, che con il suo terribile e violento protagonista piegava l’istituzione scolastica americana. “La vita diversa” di Tommy Vercetti, l’italoamericano protagonista di Vice City, uomo mafioso nel mondo della droga. Il già citato Max Payne, uomo di legge che scappa da essa stessa per uccidere il crimine dovendo però affrontare la sua coscienza e l’alcool. Poi c’è proprio Grand Theft Auto V con il famosissimo “sogno americano” che ci mostra una società sbagliata, problemi generazionali moderni, incompatibilità famigliari e oscuri segreti. Trame diverse ma collegate da questo humor che Rockstar delle volte esaspera e porta allo stremo, perdendo forse dal nostro punto di vista la possibilità di guadagnarsi quel senso sentimentale e/o drammatico che alcune storie riescono invece a trasmettere, di fatto divenendo così indimenticabili. Se GTA VI dovesse quindi essere ambientato in un ipotetico Sud America in stile “Narcos” sicuramente continueremo ad apprezzare la vena humor tanto caratteristica della saga ma vorremmo più colpi di scena, più emozioni e più situazioni travolgenti in stile Naughty Dog, l’unica (secondo noi) software house da cui Rockstar può allungare un occhio e dare una scopiazzata per migliorarsi ulteriormente e creare ancora una volta un qualcosa di davvero epocale.

GTA Online: basta corse nel cielo e macchine volanti

Se vogliamo cercare anche nel comparto online qualcosa che non avremmo voluto o quella nota stonata fuori dal coro, ci sentiamo di mettere in mezzo alcuni degli ultimi aggiornamenti gratuiti proposti da Rockstar, considerabili a tutti gli effetti espansioni del gioco. Il mondo di GTA Online è stato proposto come un’esperienza videoludica a sé stante, uscendo circa un mese dopo rispetto al gioco base, ampliando alcuni aspetti del single player e innovando una volta per tutte il concetto di online nei titoli Rockstar.

Nei primi mesi era possibile svolgere missioni inerenti a una nuova trama studiata appositamente per l’online e varie modalità tradizionali come il deatmatch a squadre. Le prime espansioni a cadenza quasi bimestrale introducevano nuove modalità, nuovi vestiti, nuove trame secondarie da seguire, eventi free mode e i famosi “Colpi”, la parte più apprezzata in assoluto per i giocatori di GTA V. Sembrava che la linea tracciata dalla software house fosse quella di ampliare e perfezionare quanto già fatto nel single player seguendo anche i vari feedback degli utenti. Ecco invece che Rockstar decide di pubblicare quasi mensilmente aggiornamenti enormi, introducendo macchine volanti, auto blindate, moto a propulsione, yacht, bunker ecc… Insomma, una specie di Saints Row, l’eterno sconfitto che decise di stravolgere il suo realistico mondo di gioco per virare su un’esperienza più frenetica e divertente.

Come dovrebbe essere quindi GTA VI Online per noi? La risposta è: enorme ma coerente. Se i rumor inerenti all’ambientazione e al contesto storico si rivelassero esatti sarebbe bello assistere a enormi battaglie tra cartelli rivali, storie di narco traffico, gestione di risorse e denaro come venne fatto nel titolo “Il Padrino”, maggiori elementi co-op e varie modalità che esaltino il tema del gioco, qualunque esso sia, senza stravolgere o snaturare l’idea dell’opera. Con un open world online è impossibile non avere idee da sviluppare.

GTA Online

Chi vivrà vedrà

GTA VI ha sicuramente aspettative enormi da parte del pubblico, com’è giusto che sia, dopo aver visto in questi ultimi anni di cosa è capace la software house, superandosi di volta in volta con ogni capitolo distribuito e consci del fatto di avere tra le mani una potenziale arma in grado di riazzerare e riscrivere nuovamente gli standard videoludici di questo settore. Crediamo però che tutto questo sia possibile solamente sulle console di prossima generazione, sacrificando quindi la current gen in favore di un mondo ancora più grande, ancora più vivo, ancora più bello di quanto siamo in grado di immaginare.

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Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!