Koji Nishiura, uno dei più importanti avvocati presso Nintendo, ha recentemente fatto delle dichiarazioni, come rivelato da Automation Media, che puntano a fare chiarezza sul ruolo degli emulatori e dell’emulazione nel mondo dei videogiochi moderni. Nintendo non è infatti nuova a dichiarazioni e azioni legali in merito a siti di rom e veri e propri emulatori che, tramite l’intervento dell’azienda, sono stati spesso smantellati.
Queste dichiarazioni ci consentono di avere un quadro quanto mai chiaro sul fattore di illegalità dietro agli emulatori e sulle motivazioni che hanno spinto in più occasioni il colosso giapponese a schierarsi contro questi ultimi.
Andiamo al sodo: gli emulatori sono o non sono illegali? In verità, dipende dall’uso che se ne fa, in quanto questi ultimi non sono quasi mai illegali di per sé. Se l’emulatore copia in tutto e per tutto il sistema di una piattaforma commercializzata, ci troviamo di fronte alla “rottura” di un sistema protetto e quindi alla violazione del Japan Competition Prevention Act.
Prosegue il legale:
Un’altra situazione all’interno della quale si entra nell’illegalità riguarda quegli emulatori che contengono collegamenti ipertestuali a pagine internet o archivi presso i quali scaricare illegalemente copie piratate dei videogiochi.
Il sottile filo tra illegalità e legalità dell’emulazione continua a incuriosire la community dei videogiocatori. Al momento, Nintendo si trova nella situazione di difendersi da una serie di fughe di notizie che sembrano aver praticamente anticipato il lancio della sua nuova console.