VideogiochiAnalisi

GameRome: a lezione di marketing da Frank Sliwka

Quella che si è conclusa da pochi giorni è stata una GameRome ricca di ospiti internazionali ma soprattutto per tutti i gusti: sono stati soddisfatti i programmatori, i game designer, i semplici videogiocatori ma anche chi è più portato a vedere “l’economia” e la gestione del mercato che c’è dietro il lancio di un videogioco. Per gli ultimi non c’è stata conferenza più interessante di quella tenuta da Frank Sliwka, CEO di International Business Media, che ha parlato proprio della Game Economics – Mobile Games Track to Western Markets.

frank sliwkaProtagonista delle prime battute non poteva che essere quello che più è in ascesa in questi ultimi anni: il mercato mobile dei videogiochi. Come ci ha spiegato Sliwka, questo settore è sempre più in crescita conseguentemente ai sempre più diffusi device portatili, siano essi smartphone (soprattutto) che tablet; solo per renderci conto dell’enorme crescita di questo mercato, basti pensare che le software house impegnate nello sviluppo di giochi mobile sono triplicate nel 2015 rispetto al 2014. Nonostante ciò, i gusti dei videogiocatori, vuoi per motivi economici che di cultura vera e propria, non sono uguali in tutto il mondo e ci viene messo in mostra che gli sviluppatori debbano tenere conto di come il mondo Orientale sia ben diverso da quello Occidentale, e di come il primo attualmente sia molto più avanti in quanto a velocità di sviluppo di titoli mobile rispetto agli sviluppatori “nostrani”. Il primo passo da compiere dunque è proprio quello di focalizzare il proprio target di mercato, poiché un gioco “pensato per tutto il mondo” difficilmente avrà successo.

frank sliwkaNel caso si punti davvero in grande, con l’auspicio di diffondersi nel mercato il più possibile, bisognerà seguire una vera e propria strategia di business:

  • Come puoi descrivere le caratteristiche più importanti del mercato ideale per il tuo prodotto?
  • Quale mercato rispecchia queste caratteristiche?
  • Quanta importanza ha questo mercato?
  • La tua compagnia vuole entrare in diversi mercati nello stesso periodo?
  • Quale strategia pensi sia la migliore per ognuna delle varie nazioni?

Se vuoi creare una grande compagnia, devi puntare ad un grande mercato.

Si passa dunque all’importanza della localizzazione di un titolo: non sempre è semplice ricreare lo stesso appeal della lingua originale in cui il gioco è pensato e non basta fare una semplice traduzione letterale; è quindi necessario studiare la cultura locale, la religione, le mode, il cibo, gli usi e i costumi di un determinato Paese. E’ necessario poi informarsi e concentrarsi sui canali di distribuzione dei gioco: nel mercato Occidentale è ormai abitudine utilizzare gli Store ufficiali dei grandi colossi come Apple, Google o Amazon, e proprio questi sono importantissimi nella collaborazione per conoscere i gusti dei vari mercati globali [NdA: un esempio concreto può essere la variazione di giochi e app che è possibile trovare nei vari App Store, Play Store o Windows Store se si cambia Paese di residenza]. Infine, ma non per importanza, bisogna concentrarsi anche sull’aspetto social, per far sì che la nostra compagnia arrivi davvero a tutti: si punta tutto su Facebook, Twitter e Google per diffondersi; essere infatti “protagonisti” nel proprio mercato non vuol dire avere la stessa importanza nel “grande oceano del mercato globale”.

Una lezione di marketing davvero interessante da parte del CEO di un colosso del settore come IBMedia, un sentito ringraziamento a Frank Sliwka e all’organizzazione di GameRome per questa grande opportunità!

Damiano "Xenom" Pauciullo
Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.

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