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Game Legends Awards: i GOTY dei redattori e i premi di redazione

Come probabilmente, saprete, recentemente si sono conclusi i tanto chiacchierati The Game Awards e, oltre ai relativi annunci, il fulcro della serata è stata l’assegnazione dei premi per i migliori titoli di quest’anno. La statuetta più ambita è sicuramente quella del GOTY (Game Of The Year), e come di consueto anche noi di Game Legends ci stiamo consultando per decidere i premi redazionali da assegnare ai vari giochi. Tuttavia, oltre a questo, ci è sembrato giusto dare spazio anche al cuore di ognuno di noi, così da premiare, almeno per quel che vale, il proprio Game Of The Year libero da qualunque gabbia critica. Quindi, oltre alle normali premiazioni che trovate in fondo, apriamo questo speciale con le preferenze di ognuno di noi.

Il GOTY di Simone Lelli – Resident Evil Village

Resident Evil Village

Dentro al nuovo capitolo della serie è stata inserita tutta l’esperienza maturata negli anni dal brand, sia per quanto riguarda i pregi che i difetti. Si tratta di un capitolo capace di gettare nuove basi, proporre un gameplay vicino sia al settimo episodio ma comunque anche in grado di omaggiare il quarto e i primi, il tutto rispettando la lore e il percorso svolto dal suo principio fino ad oggi. Resident Evil è un brand che adesso sta tornando in auge, vuoi per il film un po’ sottotono, vuoi per la futura serie tv più simile a un teen drama che a un horror, eppure il videogioco riesce almeno a mantenere il suo standard, portarci un Chris Redfield in continua evoluzione e preparandoci ad un nono capitolo che non vediamo l’ora di provare.

Il GOTY di Gianluigi Crescenzi – It Takes Two

it takes two therapy

Il gioco EA Originals è senza dubbio una delle più gradite sorprese dell’attuale generazione videoludica, una di quelle perle che non puoi dimenticare. In un momento storico in cui a volte ci si dimentica che lo scopo dei videogiochi è divertire e intrattenere, It Takes Two è un fulmine a ciel sereno che è riuscito a unire in un unico prodotto tutto ciò di cui nel 2021 abbiamo avuto bisogno: una trama semplice, immediata, diretta e soprattutto gradevole, un gameplay vario che alterna di volta in volta sottogeneri diversi, una direzione artistica mozzafiato, e una morale di fondo importantissima, che è impossibile non riesca a toccare il cuore delle persone. Come ho già avuto modo di spiegare ampiamente in uno speciale, si è trattato del gioco giusto, proprio quando ci serviva… e da giocare per forza insieme a qualcuno! Esageratamente piacevole.

Il GOTY di Tiziano Sbrozzi – F.I.S.T. Forged In Shadow Torch

F.I.S.T. Forged In Shadow Torch PlayStation 5

Il gioco è un Metroidvania con un forte uso della componente “ambientale”: le interazioni del protagonista Rayton con l’ambiente che lo circonda (l’intera cittadina di Torch City) rende peculiare e strepitosa ogni nuova zona. A livello di narrativa, F.I.S.T. descrive in maniera profonda drammi umani complessi come il tradimento da parte di un amico, la sconfitta sul campo di battaglia e la rinascita dopo tutto questo. Rayton fronteggia ombre del presente e del passato, il tutto intersecato da tradimenti, nuovi compagni e una forte filosofia orientale. Il gioco, pad alla mano, è poi un vero spettacolo, tanto complesso quanto divertente, anche perché padroneggiare il FIST, ovvero il pugno meccanico che Rayton ha sulle spalle, non è un impresa da prendere alla leggera!

Il GOTY di Andrea Pellicane – Returnal

Returnal

Returnal riesce a portare in campo le migliori feature next-gen di PlayStation 5, con un comparto tecnico solido e dei dettagli pronti a sorprendere il giocatore, che fanno da contorno a una narrativa a dir poco intrigante. Con una difficoltà abbastanza elevata, il gioco tiene gli utenti incollati allo schermo attraverso innumerevoli fasi action che richiedono la massima concentrazione.

Il GOTY di Luca Di Carlo – It Takes Two

It Takes Two

Genialità e originalità sono le colonne portanti di It Takes Two, un’opera che partendo da un’idea molto semplice è riuscita a concretizzare un’esperienza ludica di rara bellezza e capace di sorprendere a ogni angolo, merito anche di un azzeccato art design capace di regalare magnifici scenari. La creatura targata Hazelight Studios ha carattere da vendere e rappresenta la dimostrazione più lampante che non serve avere budget altisonanti per creare un’opera imperdibile. Indubbiamente la più bella sorpresa del 2021.

Il GOTY di Patrizio Coccia – Ratchet & Clank: Rift Apart

Ratchet and Clank: Rift Apart

Qui parla esclusivamente il cuore, ma il nuovo Ratchet e Clank mi ha fatto sentire un po’ come quando ero piccolo, e in fin dei conti dopo tutti questi anni è stato come ritrovare un vecchio amico. Probabilmente il titolo Insomniac Games è la cosa più “next-gen” che abbiamo visto quest’anno, nonostante alcune limitazioni del titolo. Al di là dei difetti, Rift Apart è il gioco su cui ho speso più ore nel corso di quest’anno, particolare nei cui confronti non posso sicuramente chiudere un occhio. Al netto di una concorrenza spietata, non ho dubbi su quale possa essere il mio personalissimo GOTY.

Il GOTY di Samuel Raciti – 12 Minutes

12 Minutes

I loop temporali sono delle gabbie dorate dal fascino infinito. Dei fenomeni fantascientifici che portano i giocatori dentro delle terribili e ineluttabili sequenze di eventi che li tengono imprigionati in un inferno inestricabile, eppure al contempo dannatamente interessante. 12 Minutes è il gioco che mi ha più colpito e stregato di questo travagliato 2021. La produzione che secondo me, nonostante la brevissima durata e la storia molto intricata, merita il titolo di miglior gioco dell’anno, e fra i migliori del mercato indipendente.

Il GOTY di Alessio Cialli – Ratchet & Clank: Rift Apart

Ratchet and Clank: Rift Apart

Perché? Non so Perché! In un anno travagliato come questo 2021 dove l’exploit della nuova generazione ancora non si è fatto sentire, data la scarsa offerta rispetto alla domanda, abbiamo vissuto momenti di gioia e momenti di pena terribili. In tutto questo, la stella che più mi ha convinto è sicuramente l’indomito duo che da anni è il simbolo delle cose fatte bene, che nonostante l’età riesce sempre a regalarci forti emozioni e un gameplay frizzante e ricco di novità. Ed è proprio per questo che ritengo sia giusto dare risalto ad un titolo che è stato per primo capace di mettere in risalto la potenza della nuova console di Sony e allo stesso tempo averci donato un po’ di nostalgia delle avventure passate.

Adesso che ci siamo un po’ sfogati, però, è arrivato il momento di fare i seri: ecco dunque le nostre votazioni!

I GOTY di Game Legends 

Miglior Platform – Little Nightmares 2

Miglior Game Direction – It Takes Two

Miglior Narrativa – Life is Strange: True Colors

Miglior Art Direction – Kena: Bridge of Spirit

Miglior Colonna Sonora – Marvel’s Guardians of the Galaxy

Miglior Audio – Returnal

Miglior Performance – Francesco Rizzi – Colt (Deathloop)

Game For Impact – Life is Strange: True Colors

Miglior Ongoing Game – Fortnite

Miglior Indie – Unmetal

Miglior Mobile – Marvel Future Revolution

Miglior Community – Fortnite

Miglior Accessibilità – Far Cry 6

Miglior gioco VR/AR – Resident Evil 4

Miglior FPS – Halo Infinite

Miglior Action – Returnal

Miglior Acion/Adventure – Ratchet & Clank: Rift Apart

Miglior RPG – Shin Megami Tensei V

Miglior Picchiaduro – Guilty Gear -Strive-

Miglior gioco per famiglie – It Takes Two

Miglior gioco strategico – Humankind

Miglior Sportivo – NBA 2K22

Miglior Racing Game – Forza Horizon 5

Miglior Multiplayer – It Takes Two

Miglior Debutto Indie – Kena: Bridge of Spirit

Miglior Horror – Resident Evil Village

Miglior Gioco Italiano – Hot Wheels Unleashed

Gioco più atteso – Elden Ring

Miglior gioco eSports – League of Legends

Miglior team eSports – Mkers

Questi erano i GOTY di Game Legends, speriamo che abbiate trovate interessante l’articolo. Attenti però, poiché le novità non si fermano di certo qui, visto e considerato che ci stiamo già preparando ad un 2022 che inizierà con i fuochi d’artificio.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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