Coloro che amano esplorare il mondo dei titoli indipendenti, e più in particolare quelli nostrani, non sentiranno certo in Freud’s Bones un nome nuovo: Si tratta di un’avventura molto particolare creata da una sola persona, Axel Fox, che vuole esplorare e rendere omaggio alla psicoanalisi e al suo intramontabile padre e pioniere, Sigmund Freud. Nonostante diversi media abbiano spesso cercato di farci avvicinare, conoscere e comprendere la sua mente geniale, questa è la prima volta che viene analizzato tramite un’avventura di questo tipo, fondendo elementi di diversi generi ludici tra loro, e amalgamandovi documenti, citazioni e nozioni – pubbliche e personali – dell’eclettico personaggio. Andiamo ad analizzare, è proprio il caso di dirlo, Freud’s Bones in sede di recensione.
Voci nella testa
La prima cosa da dire sul gioco è che vivremo la narrazione in modo tutt’altro che passivo. Un narratore, tramite parole scritte, ci presenterà Freud e la sua personale situazione, che lo vede avvolto da una crisi senza precedenti che sta mettendo in seria difficoltà la propria persona, una sorta di “selva oscura dantesca” per dirla in parole povere. Questo narratore sarà allo stesso tempo la nostra guida, che ci prenderà per mano e ci illustrerà anche le basi del gioco, in pieno stile tutorial… e noi? Noi ci poniamo nel mezzo, come la parte centrale di una matrioska russa: copriremo infatti il ruolo della Voce Interiore di Sigmund Freud, che letteralmente “ricoprirà la sue ossa” e in un modo o nell’altro interagirà con lui, dandogli consigli, commentando… e soprattutto analizzandolo. Il nostro scopo sarà aiutare Sigmund Freud a ritrovare la luce, e far tornare la voglia di cambiare la visione della psiche umana in modo radicale (come è poi storicamente avvenuto).
I nostri primi passi ci vedranno però conoscere il buon vecchio dottore un po’ più da vicino (tramite un “cupo” monologo d’apertura), per capire anche noi stessi di che pasta è fatto, e suggerendo – a volte direttamente, a volte no – come interagire con lui. Si tratta di un uomo con un caratterino molto particolare, colto, orgoglioso, geniale, analitico, e con una certa fama che ormai è sulla bocca di tutti (tanto che molti cercano di screditarlo, additando addirittura la psicoanalisi come la “nuova magia nera”). Entreremo in contatto e avremo modo di gestire anche le sue dipendenze, ovvero fumare sigari e la cocaina, la sua rivalità con Carl Gustav Jung, e chiaramente tutto ciò andrà ad influire sul suo stato d’animo. E ancora, dovremo agire anche con l’uomo, non solo coi pazienti, e quindi entra in gioco anche la sua vita privata, mischiandola anche con una buona dose di “mistico” che vi lasceremo scoprire da soli. Insomma, quello di Axel Fox si rivela un lavoro certosino, il frutto di un meticoloso studio che come in un piccolo miracolo è riuscito a fare incastrare tutti questi elementi in un’unica opera, come le tessere di un puzzle… e ancora abbiamo scalfito solo la superficie.
Già, perché approfondendo, ci sarà molto da scoprire e consultare, da nozioni mediche, a testi, al gestire le finanze, e a fare in modo che “cuore e piuma” pendano dalla giusta parte della bilancia.
La scelta giusta
Da voce interiore quindi, starà a noi decidere come interagire con Freud, parlandogli tenendo conto delle sue possibili reazioni in base all’atteggiamento e al contenuto della nostra risposta o del nostro commento, ma sotto c’è molto, molto di più. Come già detto dovremo effettuare una vera e propria analisi di Freud, cercando di capire non solo cosa potrebbe accadere in conseguenza alle nostre scelte, ma anche quello che gli sta accadendo intorno. Passeremo da fasi introspettive parlate, fino ad analizzare i suoi sogni.
La struttura ludica adottata – e a nostro avviso anche la più consona per un titolo del genere – è quella del punta e clicca, tuttavia arricchito dalle decine di feature di cui sopra. Va da sé che anche le fasi di risoluzione di enigmi ricalca molti stilemi classici del genere, dalla ricerca di parole nel testo, associazioni, fino alla raccolta di informazioni e allo stilare la propria deduzione, un po’ come capita nei titoli investigativi. Questo ad esempio si riflette molto nelle fasi di analisi del paziente e la conseguente diagnosi, dove non ci saranno solamente i documenti a “cantare”, ma anche i pazienti stessi, coi quali decideremo di approcciare in modi diversi – tramite Freud – con i pro e i contro del caso.
Un grandissimo spazio all’interno della meccanica di gioco, e soprattutto del concetto stesso dell’analisi che si ripercuote anche nelle reazioni dei pazienti, sta nell’Es, nell’Io e nel Spuer-Io, che vengono rappresentati figurativamente in modi diversi in base a ciò che simboleggiano nella filosofia Freudiana. Senza scendere nei dettagli, lasceremo a voi il piacere della scoperta.
Prima di concludere la recensione di Freud’s Bones, voglio sottolineare come non solo il gioco abbia uno scopo intrattenente, ma anche spunti di riflessione personali non indifferenti: sono parecchi i temi che capitolo dopo capitolo vengono affrontati, ma è anche chiaro come fin da subito il concetto di “giusto e sbagliato”, di etica, di azione e conseguenza, vengano continuamente mischiati e stravolti, facendo passare il messaggio che di tutto esistono sfumature, e che a volte la cosa eticamente più giusta da fare non è la cosa che più ci farebbe stare bene.
Chiudiamo infine parlando dell’aspetto artistico, che non solo ci vede approcciare ad un comparto grafico curato e a tratti molto leggero, ma anche con una colonna sonora calzante ma non invasiva, e l’utilizzo di un italiano allo stesso tempo dettagliato, tecnico, ma comprensibile. Sottolineiamo infatti che tutti i dialoghi saranno principalmente scritti e non doppiati, con giusto alcuni versi o effetti sonori a fare da sfondo.
Freud’s Bones, di cui avete letto la recensione oggi, sarà disponibile su Steam a partire da domani 25 maggio 2022.