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Home › Games › GL Originals › Football Manager: quando la vita imita il videogioco

Football Manager: quando la vita imita il videogioco

Quanti talenti sono stati scoperti grazie a Football Manager? Molti più di quanti immaginereste. Dall'immenso lavoro di scuoting per il virtuale,

Luca Trimboli Di Luca Trimboli
29 Ottobre 2019
in Games, GL Originals
Football Manager: quando la vita imita il videogioco
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Ogni possessore di un PC e al tempo stesso amante del calcio sa che c’è una serie ben più complessa dei soliti FIFA o PES su cui spendere ore: Football Manager. Il titolo ha raccolto le ceneri di Championship Manager nel lontano 2004 e, per quasi dieci anni, si è giocato il trono di miglior manageriale calcistico con FIFA Manager, fino a portare alla cancellazione del prodotto targato Electronic Arts. Il segreto del successo di Sport Interactive è da ricercare sicuramente nell’impressionante lavoro che ogni anno l’azienda svolge per costruire il database: coinvolgendo un elevato numero di volontari che si occupano delle singole squadre, si conoscono vita, morte e miracoli dei giovani sconosciuti di tutto il mondo. Questo immenso lavoro di scouting non è certamente ignorato dalle società di calcio, che più di una volta hanno sfogliato le infinite liste di talenti di Football Manager per comprare il giocatore giusto.

Un acquisto da Champions

L’esempio più eclatante e vicino ai giorni nostri riguarda sicuramente il caso Roberto (detto Bobby) Firmino, centravanti atipico attualmente al Liverpool. L’attaccante, nel 2010, militava nel Figueirense, squadra di seconda divisione brasiliana e aveva segnato poco più di 10 gol a 18 anni, ma era un semisconosciuto per tutti… o quasi. Infatti era un giovane di grandi speranze secondo Football Manager 2011, titolo giocato da Lutz Pfannestiel, scout dell’Hoffenheim (all’epoca in prima divisione tedesca) che si presentò in Brasile con un’offerta di 4 milioni per il ragazzo semisconosciuto. Dall’oggi al domani Roberto Firmino sbarca in Europa e inizia a segnare con continuità: sono 40 i gol in poco più di 4 anni in un club che spesso lottava per salvarsi. Giugno 2015 resta il mese da ricordare per Firmino: il Liverpool punta sul brasiliano e spende ben 42 milioni più bonus per il suo nuovo centravanti, che ripagherà assolutamente le aspettative grazie all’approdo di Jurgen Klopp sulla panchina dei Reds. Dalla seconda divisione brasiliana a Campione d’Europa, Bobby Firmino sarà sempre riconoscente a Football Manager e a Pfannestiel, che ha saputo sfruttare ogni dato a sua disposizione per mettere le mani su un vero e proprio talento.

L’uragano belga

Uno dei più celebri affari di Football Manager è certamente Romelu Lukaku, centravanti da poco arrivato in Italia all’Inter. Il gigante belga, infatti, esordì a fine campionato 2008-2009 con l’Anderlecht ad appena 17 anni: una presenza che convinse gli scout di Sport Interactive a classificarlo come -10 su Football Manager 2010, ovvero come il giocatore con più potenziale al mondo. La punta era acquistabile per pochi milioni e diventava in ogni salvataggio il migliore al mondo nel suo ruolo ad appena 20 anni. In effetti Sport Interactive aveva ragione, poiché dopo un secondo anno in Belgio, Lukaku iniziò il suo giro di squadre: Chelsea, West Brom, Everton, Manchester United e infine Inter. I dati parlano chiaro: 422 partite con i club e 192 gol, miglior marcatore della nazionale belga e soprattutto oltre 150 milioni di euro spesi in totale per assicurarsi le sue prestazioni. Non sappiamo se gli osservatori del Chelsea siano stati influenzati o meno dal potenziale in-game del calciatore, ma Football Manager anche qui non ha sbagliato.

L’occhio degli italiani

In molti si staranno chiedendo se anche i talenti italiani sono emersi su Football Manager: ovviamente si. Il primo nome è per forza di cose Marco Verratti, il classico primo acquisto da fare su Football Manager 2010 e 2011. Dopo sole 10 partite con il Pescara in Serie C, gli scout italiani classificarono Verratti come -9, ottimo parametro visto il basso costo del cartellino (200mila euro circa). In questo modo, ogni carriera iniziava con l’acquisto di Verratti, che nel giro di tre anni diventava il nuovo Pirlo e valeva quasi 40 milioni (all’epoca era il valore massimo su Football Manager). La stessa cosa succedeva nell’edizione 2011, ma il costo superava di poco il milione di euro, comunque conveniente visto il potenziale del giocatore. Se torniamo al presente, in molti conoscono Sandro Tonali grazie a Football Manager 2019. Dopo le 19 presenze in Serie B di due anni fa, gli scout sono convinti di avere davanti un fenomeno e lo rendono il mediano con più potenziale dell’intero gioco, acquistabile peraltro per pochi milioni di euro. Gli ultimi 12 mesi hanno certamente dato ragione a Sport Interactive, vista la crescita esponenziale del giocatore e le offerte ricevute dal Brescia per accaparrarsi il talento di Lodi.

Vogliamo però chiudere con un esempio surreale, che ogni giocatore di Football Manager di vecchia data ricorderà bene: Mascio. L’italo-brasiliano classe 91 era potenzialmente il miglior difensore centrale al mondo su Football Manager 2009 e giocava in Serie C con la Cisco Roma, ma in realtà non esisteva. In quell’anno, centinaia di fan riempirono di chiamate la società per chiedere come mai il talento non giocava, e puntualmente scoprivano che del calciatore non c’era traccia. Da qui partirono diverse leggende, tra cui la più famosa parla di un ragazzo di Taranto che lavorò al titolo e inserì Mascio solamente per vendicarsi del celebre Panoz, head researcher del gioco. Dall’edizione 2010, il calciatore è scomparso, e nel 2011 addirittura la Cisco Roma (rinominata nel mentre Atletico Roma) si è sciolta, lasciando comunque un segno indelebile nella storia di Football Manager.

Una fucina di talenti

Questi sono una piccolissima parte dell’incredibile lista di talenti scoperti prima su Football Manager, tanto che ogni giocatore esclama spesso “Lui diventerà un fenomeno” davanti alla TV, magari quando passa lo sconosciuto di turno che gioca in Norvegia. Certo è anche brutto vedere i potenziali fenomeni non esplodere, anzi finire in campionati sconosciuti e con il tempo essere dimenticati.

Vogliamo ora inserire un 11 titolare dei fenomeni scoperti prima su Football Manager e poi esplosi nella realtà: Ter Stegen, Alexander-Arnold, Otamendi, De Vrij, Marcelo, Verratti, Arthur, Lozano, Pogba, Neymar e Lukaku. Ecco, pensate che questi 11 fuoriclasse, nel corso degli anni, sono stati segnalati dagli scout del titolo prima della loro effettiva esplosione. Per il futuro non c’è nessuna sicurezza, ma già da un anno i giocatori di Football Manager conoscono Erling Haland, il diciannovenne capocannoniere della Champions League. L’appuntamento è fissato al 19 novembre, giorno in cui uscirà ufficialmente Football Manager 2020 e il mondo intero scoprirà tanti nuovi talenti: gli scout riusciranno a segnalare i fuoriclasse del futuro ancora una volta?

Tags: SEGAFootball ManagerSport InteractiveCopertinaEvidenzaPCGoogle Stadia
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