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First Playable Fund chiude, esaurito in poche ore il budget per lo sviluppo

A poche ore dalla sua apertura, oggi il First Playable Fund (Fondo per l’Intrattenimento Digitale) è stato chiuso in seguito all’esaurimento del budget a disposizione. La comunicazione è arrivata in seguito al boom di domande ricevute, che hanno portato la rapida chiusura dello sportello.

Il First Playable Fund è un incentivo che favorisce la creazione e pre-produzione dei videogiochi, e ha una dotazione di 4 milioni di euro. Le imprese che possono fare domanda devono avere sede legale in Europa e residenza fiscale in territorio italiano. Questo fondo è stato istituito dall’articolo 38, comma 12, del Decreto Crescita, è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è gestito da Invitalia.

Le agevolazioni fornite alle imprese dal First Playable Fund consistono in un contributo a fondo perduto che copre il 50% delle spese. Inoltre, in base al regolamento, le agevolazioni fornite non devono superare i 200.000 € nell’arco di tre esercizi finanziari.

Oggi, mercoledì 30 giugno, a partire dalle ore 12.00, si è verificata l’apertura dello sportello, che è stato preso dall’assalto dalle domande delle imprese. La mole di richieste ha fatto sì che i 4 milioni di euro a disposizione terminassero in brevissimo tempo, portando allo stop del funzionamento del fondo.

First Playable Fund

L’Italian Interactive Digital Entertainment Association (IIDEA) ha commentato a riguardo:

Fondo per l’Intrattenimento Digitale: i fondi sono insufficienti per coprire le esigenze del settore, è necessario l’immediato rifinanziamento della misura di sostegno promossa dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), e gestita da Invitalia, e il potenziamento della dotazione finanziaria.

Non è da escludersi che il First Playable Fund possa riaprire più avanti, in caso venissero resi disponibili nuovi finanziamenti e venisse rimpolpato il budget, per cui a tutte le imprese che non sono riuscite a fare domanda per ottenere le agevolazioni è stato consigliato di controllare periodicamente il sito di Invitalia e quello del Ministero dello Sviluppo.

Se da un lato la grande partecipazione può essere vista come un segnale positivo di interesse per il fondo, dall’altro è stata messa in luce l’inadeguatezza della dotazione finanziaria disponibile per il sostegno dell’industria del videogioco italiana.

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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