Attraverso un messaggio postato sul profilo Twitter del gioco, il producer Naoki Yoshida parla delle cause del rinvio di maggior informazioni riguardanti Final Fantasy XVI, confermando che l’uscita è stata rimandata di quasi mezzo anno. Presentato durante la live di PlayStation, il titolo non aveva ancora una data ufficiale d’uscita sul mercato.
Dopo le recenti notizie riguardanti la possibile box art per console Microsoft, arriva ora un messaggio direttamente dal producer del gioco, che evidenzia come la promessa di nuove notizie riguardo il gioco prima della fine del 2021 non sia stata mantenuta. La motivazione è stata data principalmente dal COVID-19, che ha rallentato molto la produzione intera del gioco.
Il titolo era stato presentato durante l’evento fatto da Sony e sembrava volersi distaccare molto dai titoli precedenti, tornando nell’immaginario fantasy e con un sistema di combattimento molto incentrato sull’azione, come è possibile vedere nel primo trailer rilasciato. Il producer aveva promesso tantissime informazioni e novità entro la fine del 2021, promessa che però non è riuscito a mantenere.
Le motivazioni principali sono proprio quelle legate alla pandemia, che non hanno permesso lo sviluppo in maniera veloce e lineare, arrivando in alcuni momenti persino a cancellare porzioni di lavoro. Fortunatamente tutto il 2021 è stato caratterizzato dalla ricerca di varie soluzioni, che hanno potuto far riprendere il lavoro in maniera veloce nonostante i vari artisti stessero a casa e non negli uffici in Giappone.
https://twitter.com/finalfantasyxvi/status/1475335618905669635?s=20
Il lungo messaggio si conclude poi con un messaggio riguardante il periodo in cui si avranno più informazioni, che stando alle parole del producer nel messaggio dovrebbe essere la primavera del prossimo anno. Ancora non si parla a tutti gli effetti di una data d’uscita ma il producer si sente di dire che è speranzoso di poterla dare il prima possibile.
Il rinvio di nuove informazioni riguardanti Final Fantasy XVI è quindi dovuto alla pandemia globale, che non ha permesso il lavoro in maniera organizzata e precisa, come invece era successo in precedenza.