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Fallout Stagione 2 a quanto pare si farà con il contributo della California

La serie post-apocalittica Fallout, in uscita a breve sotto l’egida di Amazon Prime Video, sta per fare un grande passo per la sua seconda stagione, trasferendosi nella soleggiata California grazie a un sostanzioso incentivo fiscale di 25 milioni di dollari offerto dallo Stato.
La California Film Commission ha annunciato lunedì di aver distribuito 152 milioni di dollari in incentivi fiscali a una serie di produzioni televisive, tra cui Fallout che spicca per il budget più alto di tutte le serie premiate, con una cifra ragguardevole di 153 milioni di dollari destinati alla prima stagione. La serie, basata sul videogioco Bethesda è ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy. Fallout non è l’unico show a beneficiare degli incentivi californiani: la lista include anche due progetti di Ryan Murphy, Dr. Odyssey sulla ABC e Grotesquerie su FX, oltre alla serie NCIS: Origins in arrivo sulla CBS.
L’incentivo fiscale della California mira principalmente a contrastare la tendenza delle produzioni a cercare incentivi fiscali altrove, come in Canada o nel Regno Unito. I beneficiari ottengono un credito pari al 25% delle loro spese qualificate, con un ulteriore 20% per ogni stagione successiva. Tuttavia, è importante notare che il ricevimento dei finanziamenti californiani non garantisce automaticamente il trasferimento della produzione nello Stato. Un esempio recente è stato Citadel, sempre di Amazon, che aveva ottenuto un sostegno di 25 milioni di dollari per trasferirsi in California per la seconda stagione, ma alla fine ha deciso di rimanere a Toronto per le riprese.
Nonostante ciò, sembra che Fallout sia pronto per il cambio di location. Le riprese della seconda stagione sono previste per settembre, promettendo di portare una parte dell’universo post-apocalittico della serie direttamente nella vivace atmosfera della California.
Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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