Come abbiamo già detto nei precedenti giorni, l’evento Let’s Play Videogame svoltosi a Roma è stata una grande occasione sia per la città capitolina di diffondere la cultura videoludica, sia per gli impiegati nel settore di poter espandere il proprio pubblico ed orizzonte. Il reparto dei giochi AAA che tutti noi attendiamo è stato sicuramente interessantissimo, ma le vere sorprese sono, come sempre, all’interno del settore indiependence, poiché possiamo provare dei prodotti dei quali non sappiamo nulla, a differenza dei loro compagni decisamente più famosi.
Tra i titoli più interessanti sicuramente troviamo Fall of Light, gioco di Matteo Sciutteri e Cristian Marastoni, che potrebbe diventare un piccolo orgoglio italiano al momento della sua uscita, poiché promette veramente bene. Ma cos’è Fall of Light e perché mi ha colpito così tanto? La risposta è la più scontata che ci possa essere: la semplicità e l’armonia. Immaginate un mondo a metà tra Ico e un Souls Like, con visuale isometrica dall’alto, dove il nostro compito non ha niente di così criptico come vincolare una chissà che fiamma o altro, ma semplicemente scortare nostra figlia, Luce, in un luogo del mondo che ancora non è stato divorato dalle tenebre e l’oscurità, le quali avanzano inarrestabili sul mondo.
La versione da noi provata è iniziata in una safe zone, senza alcun equipaggiamento: qui ci sono stati indicati i comandi di base del titolo che riprendono molto dai prodotti ben più conosciuti di From Software. La particolarità di Fall of Light starà proprio nel saper come conciliare gli scontri con la protezione di Luce: il gioco ha infatti delle meccaniche di connessione tra i due elementi sopracitati che lo portano ai livelli di un puzzle game vero e proprio, cercando di capire qual è il momento migliore per fare quale azione. Purtroppo la versione da noi provata era molto limitata, poiché Fall of Light ha ancora molto lavoro davanti a sé. Noi lo aspetteremo, sperando che sia un successo del mercato indipendente italiano.