Ereban: Shadow Legacy – Recensione, ciò che si cela nell’ombra

Ereban: Shadow Legacy è il risultato di cinque anni di lavoro di Baby Robot Games team che ci consegnano un prodotto "oscuro", ecco la recensione

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 6 minuti
7
Ereban: Shadow Legacy

Baby Robot Games ci porta in un mondo da un lato oscuro, e molto luminoso dall’altro: quello di Ereban: Shadow Legacy, primo grande prodotto del team  di sviluppo, composto da 7 membri, che si erano fatti le ossa con Atlas’ Fate: Between Light & Darkness, uscito nel 2018. In questa recensione sviscereremo il lavoro del giovane team di sviluppo, soffermandoci sulla qualità del nuovo prodotto.

L’ultima della propria razza

Ayana è l’ultima della sua razza: una Ereban, figlia di un popolo da tempo disperso, che si dice che avesse poteri straordinari che trascendevano la mera condizione umana. Miti e leggende dimenticate.

Ayana viene contattata dalla Helios, un’immensa azienda che pare abbia fatto una scoperta straordinaria: con l’ausilio di macchie iper fantascientifiche, sembra che questa grande impresa sia in grado di imbrigliare la potenza di una stella (in questo caso il Sole) e di poterla utilizzare per qualsivoglia scopo.

Al termine del test che viene condotto con Ayana presente però, si scopre che è proprio la ragazza la chiave per poter trattenere ed usare il Sole a proprio vantaggio, che nel caso della Helios è quello di avere l’egemonia su tutto l’universo conosciuto (e magari anche oltre, chi può dirlo). La nostra eroina è in pericolo, ed ecco che sopraggiungono i Forgotten Suns, un gruppo di dissidenti rivoluzionari che vivono e lavorano nell’ombra cercando di sventare i malvagi piani della Helios.

La nostra protagonista scoprirà, grazie all’ausilio dei Forgotten Suns, che la sua razza non è propriamente estinta, e che con il duro lavoro potrà scoprire altri segreti e indizi su come ritrovare la sua gente. Il plot del gioco è sufficientemente interessante, e sebbene sappia di già visto, possiamo dire che risulta attuale ed in linea con i tempi moderni, visto che ci proietta in un mondo dove la scarsità energetica è importante tanto quanto la vita stessa.

Tutt’uno con l’ombra

Controllando Ayana, controller alla mano, vi renderete subito conto di quanto sia fluido il sistema di gioco e di come sia facile essere “avvistati dal nemico”: siete in un platform game, con tutti i benefici e gli svantaggi del caso. Sebbene tutto sarà ostile e contro di voi, niente paura: Ayana può contare su un nutrito arsenale di armi, siano queste bianche o da tiro, e mediante l’uso di diverse modifiche potrete potenziarle, o semplicemente generarne alcune che vi piacciono di più rispetto ad altre.

Poteri e abilità speciali non mancheranno: di base l’abilità che sfrutterete più spesso è la Shadow Merge, ovvero la capacità innata di Ayana di fondersi letteralmente con le ombre. Più che fondersi, possiamo dire che la ragazza ci nuoti proprio dentro, come fosse acqua. Quando siete nelle ombre, occhio però alla vostra caratteristica di resistenza, perché scenderà abbastanza rapidamente nelle fasi iniziali di gioco. Non preoccupatevi: prendendo gli Echi (valuta energetica del gioco) potrete potenziare le caratteristiche, le armi di cui sopra e le prodigiose abilità dell’ombra.

Le abilità che Ayana sfrutterà a suo vantaggio e che andranno a dividersi in abilità d’attacco o abilità passive, ma anche arrivando ad abilità più “utility”, ovvero ad esempio la possibilità di “teletrasportarsi” da un’ombra all’altra, senza soluzione di continuità. Decidere come investire i punti caratteristica e quali abilità potenziare o meno è la chiave per il successo delle missioni di Ayana. Tenete presente che potrete di base scalare muri, superare ostacoli inosservati e mettervi in una posizione strategicamente favorevole per condurre il vostro attacco indisturbati.

In generale, nel gioco conviene non essere visti dai nemici, che saranno quasi sempre in superiorità numerica e un nutrito numero di loro avrà capacità che vi metteranno in seria difficoltà: essendoci diverse varietà di abilità e non potendole possedere tutte da subito, conviene stare attenti e non provocare volontariamente lo scontro con un gruppo di nemici. Le bossfight saranno sufficientemente interessanti, sebbene non inventeranno molto rispetto ai pericoli che incontrerete nel mondo di gioco, limitandovi a mettervi in difficoltà contro un nemico o più, che andranno colpiti in un determinato momento, mentre nel resto del tempo schiverete nell’ombra i loro attacchi.

Sotto la Luce

Ereban: Shadow Legacy è un titolo interessante, sebbene lontano dalla perfezione: gli sviluppatori ce l’hanno messa tutta, e dopo 5 anni di lavoro (con una pandemia di mezzo) hanno indubbiamente fatto del loro meglio, con un risultato mediamente interessante. Manca molto probabilmente la varietà, perché il titolo si riassume in un “nascondino” iper tecnologico, che alla lunga stanca il giocatore per ripetitività eccessiva.

Certo, i nemici cambiano ed evolvono nel gioco, ma la maggior parte del tempo ci ritroveremo a nuotare nelle ombre per sfuggire a questo o quest’altro fascio di luce, raggiungere il punto di interesse, attivare questa o l’altra leva e fuggire. Potremmo combattere, ma anche qui, il fight potrebbe risolversi abbastanza in fretta se avrete le abilità giuste, e se non le possedete… beh, game over e si ricomincia dall’ultimo salvataggio. Da un lato il gioco è molto bianco e nero, il che potrebbe essere un bene, ma l’assenza del grigio, intesa come “una via di mezzo”, potrebbe frustrare eccessivamente il giocatore.

Ereban: Shadow Legacy
7
Voto 7
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.