Sono passati quasi 20 anni, ormai, da quando il primissimo capitolo di Animal Crossing venne lanciato sul mercato da Nintendo, dapprima sul Nintendo 64 e successivamente anche sul GameCube. Sono passati quasi 20 anni, in effetti, da quando abbiamo incontrato per la prima volta lo strambo Mr. Resetti e l’avaro Tom Nook, in quella città così colorata e brulicante di cose da fare. Sono passati quasi 20 anni, da allora, ma la critica non si è mai scomodata a lasciare recensioni negative ai suoi titoli a seguire, accogliendoli al contrario sempre con calore ed entusiasmo. E così, del resto, hanno fatto i fan, che da quasi 20 anni amano Animal Crossing.
Ma cos’è che ci piace realmente di questo strambo simulatore sociale? Non è semplicissimo, in realtà, da spiegare – anche perché, come per tutti i giochi, la questione è abbastanza personale e soggettiva. Tuttavia, abbiamo comunque pensato di riassumere più o meno brevemente 5 aspetti che ci hanno rapito di Animal Crossing.
L’incredibile personalizzazione di gioco
Il gioco è tuo, e tuo soltanto. Animal Crossing sa adattarsi esattamente al tuo modo di approcciarti ad esso, e questo al di là del semplice personaggio. Scegli tu come giocare, cosa giocare, con chi giocare, quando giocare e quanto giocare – e con Nintendo Switch, anche dove giocare. E in un gioco come Animal Crossing, la creatività diventa dunque fondamentale! Le attività più importanti, infatti, sono il costruire, il decorare e il trasformare la tua casa a tuo piacimento, a tua “immagine e somiglianza” perfino. E si può creare veramente di tutto, dati anche gli strumenti che vengono messi a nostra disposizione.
In Animal Crossing: New Leaf, addirittura, siamo chiamati a impersonare anche il sindaco della città, per cui parte del nostro obiettivo è quello di migliorare la città con varie ordinanze e progetti di lavori pubblici. Non più soltanto la casa o il giardino privato, dunque, ma un’intera città nelle nostre mani, da personalizzare, progettare e costruire secondo le nostre esigenze, i nostri gusti e le nostre inclinazioni. Animal Crossing diventa in un certo qual senso la manifestazione della tua vita e del tuo “io” ideali. Ci offre la possibilità di metter su un villaggio ideale, una vita ideale – esattamente come li vogliamo noi.
L’unico vero obiettivo è giocare alla tua maniera
L’unico obiettivo da raggiungere è il divertimento: non ci sono reali missioni, con azioni frenetiche, mostri da battere o boss disumani da sconfiggere. Calma e tranquillità sono la chiave, che porta te e te soltanto a dover scegliere, e decidere, quali piccoli obiettivi interni portare a termine nel corso della tua esperienza di gioco. Perché non esiste un modo giusto e un modo sbagliato di giocare ad Animal Crossing. E non è possibile perciò né vincere né perdere, in questo simpatico simulatore popolato da antropomorfici animaletti.
L’obiettivo principale è dunque settare il proprio obiettivo e portarlo a compimento durante un dato lasso di tempo. Tra quelli principali, ricadono sicuramente lo sviluppo della propria casa, della città, delle relazioni con i vicini e con tutti gli altri abitanti del villaggio. Ma a conti fatti, non ci sarà un vero obiettivo a fine gioco, perché tutto si basa sulla miriade di cose da fare. Se all’inizio siamo a corto di denaro, ad esempio, possiamo cominciare a vendere degli oggetti (come frutta, pesci o insetti) per cominciare a guadagnare qualcosa. E a partire da questi piccoli gruzzoletti iniziali, diventa allora possibile iniziare ad “investire” sui nostri interessi principali. Ad esempio, siamo appassionati di cultura e scienza? Bene, allora perché non provare a completare la collezione del museo cittadino? Dovremo munirci di molta pazienza – infinita, oserei dire – ma alla fin fine, ne varrà sicuramente la pena!
È più di un life simulator, è un social simulator
Sebbene godibilissimo alla stregua di The Sims, impostato cioè su di un’esperienza single player, Animal Crossing nasce per essere più di un life simulator, quanto piuttosto un social simulator. E infatti, anche all’inizio (o ai più scettici) potrebbe non sembrare, il titolo permette davvero di fare amicizia. Che sia attraverso lo scambio dei codici amico, o sfruttando la funzione StreetPass, è possibile incontrare tantissimi utenti in giro per il mondo e, successivamente, mantenersi in “contatto” attraverso il gioco per ottenere vantaggi esclusivi.
Una volta aggiunto qualche amico, infatti, diventa possibile visitare le città di altre persone, raggiungendole direttamente nelle loro abitazioni per trascorrere insieme le proprie vacanze! Ma si può anche andare a pesca insieme, nuotare, catturare insetti o giocare a stravaganti mini-giochi. Oltre a questo, in Animal Crossing: New Leaf è stata implementata anche la funzionalità Happy Home, che permette di bussare alla porta dei propri amici anche semplicemente per dare un’occhiata in giro ed eventualmente comprare gli elementi d’arredo che compongono le loro abitazioni. Non male, per i fanatici del design e della personalizzazione!
Quando il gioco non è azione, ma svago e relax
Che si tratti di ripulire la città, acquistare nuovi prodotti o semplicemente di andare a pescare qualcosa, Animal Crossing riesce ad offrire ai giocatori quel suo tipico tocco conviviale in grado di rendere le piccole responsabilità ancora più divertenti, nel suo mini-universo digitale. Non finisce qui: il gioco rende tutte queste mansioni non solo divertenti, ma anche avvincenti e gratificanti poiché immerse in un’atmosfera familiare e rilassante, nella quale si tornano ad apprezzare le piccole cose.
Il gioco, in effetti, ha sempre avuto dalla sua parte un’aura sinceramente confortante, caratterizzata da una sensazione di “peace of mind” forse unica nel suo genere, amplificata tra l’altro da una musica leggiadra (quasi zen), rilassante e in grado di avere effetti (positivi!) persino sull’umore. La colonna sonora, del resto, è parte integrante e fondamentale dell’esperienza di gioco; non a caso, le melodie cambiano di ora in ora, assecondando i ritmi naturali del giorno e della notte e dei suoi giocatori. Non sarebbe un azzardo, allora, definire quello di Animal Crossing come un “gameplay meditativo”: poiché allo stesso modo di una sessione di yoga, la simpatica IP Nintendo è realmente in grado di svuotare la mente dallo stress e dalla frenesia, attraverso (per assurdo) una routine digitale che, sebbene appaia inizialmente noiosa e ripetitiva, riesce a trasformarsi in un mantra capace di donare pace e tranquillità.
Il tempo scorre, anche quanto tu non ci sei
Il gioco prosegue, con o senza di noi. Del resto, sebbene fatto di pixel, si comporta come un mondo a tutti gli effetti. E la nostra presenza, così come la nostra mancanza, può realmente alterare il corso delle cose, da quelle più complesse a quelle più piccole. Perché non tutto è sotto il nostro controllo, e molti aspetti di questa vita “digitale” seguono un flusso che non possiamo in alcuno modo fermare. Per questo motivo, se smettiamo di giocare per diverso tempo, se cominciamo a trascurare la nostra città, cominceremo a vederne gli immediati effetti collaterali. Inutile stupirci se spunteranno cespugli di erbacce se non ci prenderemo cura del prato, così come inutile lamentarsi se i fiori appassiranno a causa della nostra negligenza nell’innaffiarli. Persino gli altri abitanti del villaggio inizieranno a notare la tua assenza.
Il tempo non si ferma mai, le stagioni passano, e insieme a loro gli eventi a tema, il via vai di nuovi vicini. Il giorno e la notte sono scanditi dai ritmi naturali, e non c’è modo di arrestarli. E se non riusciamo più a stare al loro passo, il mondo ne risentirà inevitabilmente. Del resto, giorni, settimane, e mesi passano rapidamente, e tra un motivo e l’altro, tra un impegno e l’altro, tra un gioco e l’altro, ci si dimentica nel nostro piccolo mondo alternativo.
Animal Crossing: New Horizons è ormai prossimo al debutto su Nintendo Switch, ma quanto tempo è passato dall’ultima volta che abbiamo pensato alla nostra “vecchia” e cara città? Chissà cosa sarà cambiato, come staranno adesso i nostri vicini. Si saranno trasferiti tutti? Sarebbe bello tornare a fargli visita ancora una volta. Però siamo stati via per così tanto tempo… così tanto che potrebbero persino essersi dimenticati di noi. Forse sarebbe meglio ricominciare da capo, e dare inizio a una nuova vita. Lasciarsi tutto alle spalle e fare nuove amicizie, senza però dimenticare quelle passate. A pensarci bene, un’isola deserta non sarebbe mica male. Meglio preordinare il nuovo gioco. Meglio prepararsi a una nuova avventura.