Nel caso in cui non doveste conoscerlo, Drako: Dragon & Dwarves è un gioco da tavolo per due giocatori targato Adam Kałuża, dalla durata di circa 30 minuti a partita e pubblicato nel 2011 da Rebel. Ottenuto un discreto successo, il gioco è stato ristampato nel 2019 mentre la versione italiana è attesa per il 30 novembre 2020 a marchio GateOnGames. Esattamente come Monolith Arena (titolo che abbiamo recentemente recensito), stiamo parlando di uno skirmish asimmetrico su mappa esagonata in cui ognuno dei 2 giocatori controllerà una delle fazioni incluse nella scatola: il drago oppure i tre nani. Altre due fazioni (tre cavalieri e due troll) sono invece contenute nella seconda scatola (che recensiremo a breve) intitolata Drako: Knights & Trolls, pubblicata sempre nel 2019 ed anche questa in arrivo in italiano grazie a GateOnGames.
Ambientazione e materiali
Un giovane drago è stato intrappolato nel fondo di una valle. I tre nani, esperti cacciatori, hanno solo poco tempo per ucciderlo prima che riesca a scappare. La scatola ed il manuale di Drako ci conducono direttamente al cuore del gioco, senza fornirci alcuna informazione sul mondo fantasy in cui il titolo è ambientato. Le miniature della nostra versione (2019) sono state rivisitate rispetto all’edizione del 2011: a beneficiarne è stato soprattutto il drago, il quale appare ora decisamente più grande e minaccioso. Anche le sculture dei nani sono state aggiornate, mantenendo però le stesse pose della vecchia versione. Le illustrazioni delle carte e delle plance di gioco appaiono piuttosto “old-school” ma tutto sommato piacevoli, mentre i segnalini si sono rivelati forse leggermente troppo piccoli per i nostri gusti e soprattutto un po’ troppo sottili, seppur GateOnGames abbia recentemente comunicato che alcuni materiali verranno migliorati nell’edizione italiana.
Le meccaniche di Drako: Dragon & Dwarves
In una partita a Drako: Dragon & Dwarves, i giocatori alternano i loro turni finché il drago non viene ucciso (nel qual caso i nani vincono immediatamente la partita), finché l’ultimo nano non viene eliminato o finché i nani non giocano la loro ultima carta (in queste due ipotesi, vince invece il drago). Nel proprio turno, ciascun giocatore ha due azioni disponibili, dove ogni azione consiste nel pescare due carte dal proprio mazzo oppure nel giocare una carta, scegliendo un simbolo fra quelli che contiene ed applicandone l’effetto.
Entrambi i mazzi includono carte con attacchi corpo a corpo, movimento e difesa, oltre ad alcune abilità esclusive per ciascuna fazione. Il drago ha a disposizione il volo (con cui spostarsi a piacere sulla mappa) e il respiro di fuoco (che colpisce un’intera linea di esagoni) mentre i nani hanno in dotazione una rete con cui immobilizzare il drago (che potrà liberarsi solo perdendo un turno) e l’attacco a distanza (solo per il nano armato di balestra). L’ultima abilità dei nani, la furia, è utilizzabile una volta per partita – soltanto dal nano con l’elmo – ed offre un’azione aggiuntiva al costo di una ferita. Giocando un attacco, il drago dovrà dichiarare quale dei tre nani bersagliare (nel caso in cui più di un nano sia adiacente) mentre il giocatore dei nani potrà dirigere i propri colpi verso le zampe, le ali o le fauci del drago. La morte di un nano renderà inutili le carte con l’abilità speciale da esso possedute (la rete o l’attacco a distanza). Allo stesso modo, riempire di segnalini-ferita una “parte” del drago renderà inutilizzabili alcune delle sue carte.
Scontro all’ultimo sangue
Le nostre partite a Drako: Dragon & Dwarves si sono sempre concluse sul filo del rasoio: ciò è indice di un ottimo lavoro di bilanciamento, non sempre facilmente realizzabile nei titoli asimmetrici. Il regolamento del gioco è semplice e alla portata di tutti, i turni si susseguono incalzanti, con i nani che cercheranno di portarsi in corpo a corpo (per sfruttare le carte dagli attacchi multipli) ed il drago che tenterà di sottrarsi al confronto fisico, cercando invece un buon allineamento per usare le fiammate.
La rigiocabilità non è elevatissima, se ci limitiamo a questa prima scatola: le posizioni di partenza delle miniature sono fisse e le strategie delle due fazioni sono le stesse ad ogni match, un vero peccato visto che anche soltanto avere una mappa diversa sul retro della board principale avrebbe aumentato la longevità del gioco. Combinando il titolo con la seconda scatola, Knights and Trolls, i due giocatori potranno invece scegliere per le loro partite una qualsiasi combinazione delle quattro fazioni disponibili. Nonostante qualche piccolo difetto, il gioco ci ha comunque divertito e possiamo consigliarne l’acquisto sia ai neofiti incuriositi dall’impostazione asimmetrica che ai gamer più navigati e in cerca di un filler tattico per due giocatori. Se la nostra recensione vi ha incuriosito, è possibile provare il gioco online gratuitamente sul sito yucata.de: non dimenticatevi però di mettere prima un like alla nostra pagina facebook per non perdervi i nostri prossimi articoli.