Dragon Quest VIII: l’Odissea del Re Maledetto – Recensione

Nicolò "Nico" Fratangeli
Di Nicolò "Nico" Fratangeli Recensioni Lettura da 10 minuti
8.6
Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re Maledetto

Un classico è, letteralmente, un qualcosa “Che ha raggiunto una perfezione degna degli antichi, da imitare“; come i classici Adelphi, capolavori storici della letteratura che vengono riproposti per esser fruibili anche alle nuove generazioni, ecco che Level 5 e Nintendo hanno deciso di rimasterizzare Dragon Quest VIII: l’Odissea del Re Maledetto, pietra miliare senza tempo del jrpg orientale. Il titolo, dopo lo stratosferico impatto nel 2004 su PlayStation 2 e la buona accoglienza su Smartphone lo scorso anno, si appresta ad approdare su Nintendo 3DS, dando la possibilità alle nuove generazioni, forse troppo abituate ad fps e poco consone a una favola in movimento del genere, di poter fruire di uno dei titoli più belli di sempre nel genere. Level 5 non si è limitata a una classica traposizione in scala 1:1, apportando un’opera di svecchiamento dove ritenuto necessario; scopriamo dunque insieme tutti i pregi e i difetti di questa rimasterizzazione di Dragon Quest VIII: l’Odissea del Re Maledetto.

Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re MaledettoL’Odissea del Re Maledetto

La storia di Dragon Quest VIII è incentrata sulla maledizione che ha colpito il castello di Re Trode e tutti i suoi discepoili. Un giullare malvagio di nome Dhoulmagus ha rubato uno scettro magico dal castello dello sfortunato sovrano, scatenando il potente maleficio e ottenendo un potere in grado di sottomettere il mondo intero; il sortilegio ha purtroppo trasformato il sovrano in un mostriciattolo, la principessa in un elegante destriero e tutti i sudditi in piante, ponendo cosi il regno di Trode in uno stato di crisi buia senza precedenti. L’unica persona uscita incolume dalla maledizione è il nostro eroe senza nome, personaggio principale e protagonista delle vicende di Dragon Quest VIII; una volta scelto il nome dell’eroe dovremo svolgere la nostra prima mansione da guardia reale: il nostro compito sarà infatti di scortare il Re sino al villaggio di Farebury, prima tappa di questa epocale odissea. Il prologo è in realtà un sapiente tutorial mascherato dove in compagnia di Yangus, burbero bandito dal cuore d’oro, svolgeremo diverse mansioni e godremo di una prima infarinatura delle meccaniche del complesso mondo di DQVIII. Questo è solo un incipit delle vicende e, ovviamente, col susseguirsi dell’avventura le cose si complicheranno non poco, con nuovi compagni a farci da scudo e nemici a metterci i bastoni tra le ruote. Nonostante tutto ciò possa sembrare stereotipato e sin troppo classico, le vicende di Dragon Quest VIII sanno soprendere più volte con colpi di scena e temi anche piuttosto maturi, come ad esempio omicidi e faide tra orfani; tutto ciò si discosterà dalle atmosfere scanzonate e dal design cartoonesco che caratterizza l’opera, mixando alla perfezione degli elementi che sapranno catturarvi nel loro insieme. La storia, di tutto il calderone di modifiche, è l’unica che non ha praticamente subito modifiche, fatta eccezione per cutscene che approfondiscono i personaggi giocanti: un racconto come mancano da tempo, basato su lealtà, amicizia e un pizzico di comicità, intrattenendovi per tuttla la lunga durata dell’avventura.

Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re MaledettoUno svecchiamento intelligente

Il gameplay di Dragon Quest VIII è quanto di più classico si possa immaginare per un gioco di ruolo orientale, con combattimenti a turni lenti e ragionati, un’esplorazione fondamentale per il corretto proseguimento della storia e un grinding a volte necessario per superare le maggiori ostilità che il gioco offre. La principale novità a livello di combat system è senza dubbio l’eliminazione dei combattimenti casuali, in favore di nemici ben a vista su schermo: sarà da adesso possibile scegliere letteralmente quando combattere, con gli avversari influenzati dal nostro livello di esperienza (nemici molto più deboli di noi fuggiranno alla sola nostra vista) e con la possibilità di distinguere gli avversari elite, grazie all’icona di due spade incrociate sopra le loro buffe teste. Questa possibilità risulta un toccasana per la fruibilità e per il ritmo di gioco: specialmente nei dungeon sarà ora possibile scegliere quando grindare e quando evitare, magari con un compagno morto o con una scarsa scorta di erbe medicinali; un cambiamento necessario per rendere accessibile il titolo alle nuove generazioni, frenate da combattimenti casuali non proprio attuali per gli standard odierni. A questo si unisce la possibilità di salvare sempre, un toccasana che permette di non curarsi del livello della batteria del Nintendo 3DS, oltre a un ribilanciamento generale del sistema di skill, di assegnazione di punti abilità e della cura totale ottenuta ad ogni level up: l’unione di queste tre importanti novità cala leggermente l’alta difficoltà del titolo, novità che magari infastidirà leggermente i puristi del genere; ma non preoccupatevi: Dragon Quest VIII: l’Odissea del Re Maledetto non è di certo una passeggiata di salute e, soprattutto contro i boss e i nemici nascosti, capiterà più volte di bloccarsi e di dover far ricorso a diverse sessioni di level up e ad una scelte oculata di abilità e di equipaggiamento, vera gioia di ogni appasionato di Jrpg.

Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re Maledetto La novità sostanziale del titolo Level 5 è la presenza di due nuovi personaggi giocabili, due NPC della vecchia versione PS2 che si aggiungono al quartetto videogiocabile: stiamo parlando di Red e Morrie. Red è una vecchia conoscenza di Yangus, con il quale condivide il divertente britannico: essa può facilmente essere catalogata come un doppione di Jessica, ma alcune delle sue abilità uniche la renderanno uno dei personaggi più divertenti e utili da utilizzare, specie contro i gruppi di nemici; Morrie è uno degli NPC più amati di tutto DQVIII, che condivide le fattezze fisiche col leggendario Mr Satan di DragonBall: la possibilità di lanciare magie di cura e di supporto ad area lo rendono imprescindibile per i neofiti e, soprattutto, molto utile nei combattimenti più ardui. Tali novità non possono che spingere anche il vecchio videogiocatore PS2 a rigiocare l’Odissea del Re Maledetto, che vi informiamo aggiungerà un nuovo finale segreto ai già due disponibili, rendendo Dragon Quest VIII probabilmente il capitolo più profondo dell’intera saga a livello di storyline e di narrazione.

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Lifting parziale

Probabilmente l’unica nota stonata di questa rimasterizzazione è proprio il comparto tecnico, che risulta più o meno equivalente alla versione originale su PlayStation 2. Il titolo risulta indubbiamente più colorato e più di qualche texture è stata migliorata, ma la qualità grafica generale è quantomeno altalenante: il colpo d’occhio risulta infatti troppo scarno e spoglio a volte, con qualche texture sgranata di troppo seppur mascherata dal motore cel shading che il gioco offre; da Nintendo 3DS ci saremmo aspettati di più, visto che la console ha gestito titoli anche più complessi e performanti. Fortunatamente, in difesa di Dragon Quest VIII: l’Odissea del Re Maledetto, sopraggiunge la maestosa direzione artistica, con un level design del mondo e dei villaggi di livello altissimo; la vetta è pero raggiunta dal design di nemici e protagonisti, curato dal celebre Akira Toriyama (Dragon Ball, Arale): gli slime non sono mai stati cosi belli da vedere e le somiglianze del variegato party con qualche personaggio di Dragon Ball gioca sul fattore nostalgia di noi nati a cavallo degli anni 90. Purtroppo il comparto sonoro risulta quello più castrato: a causa del grande spazio occupato dal titolo e dai limiti della console, Level 5 ha dovuto optare per delle versioni MIDI dei brani della soundtrack originale; non fraintendete, la qualità originale della colonna sonora è elevatissima, ma ascoltarla in queste versioni non rende giustizia alla meraviglia della versione orchesta. Stellare invece la longevità dato che, per completare al 100% Dragon Quest VIII, supererete facilmente le 100 e passa ore, con un livello di sfida crescente e mai frustrante.

Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione Nintendo 3DS del titolo, dopo aver completato per intero l’esperienza di gioco.

Dragon Quest VIII: l'Odissea del Re Maledetto
8.6
Voto 8.6
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Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.