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Dragon Quest Builders 2 – Recensione del nuovo sandbox di Square Enix

Partiamo subito con una piccola premessa: in passato avevo già recensito il primo capitolo di Dragon Quest Builders, sia su console che su Nintendo Switch. Dunque, quando ho avuto la possibilità di approcciarmi anche al secondo episodio, non me lo sono fatto ripetere due volte. Tuttavia, forte della mia competenza iniziale, credo di aver leggermente sottovalutato Dragon Quest Builders 2. Mi aspettavo di trovare un seguito che aggiungesse qualche feature, ma di base mi aspettavo lo stesso identico gioco. Niente di più sbagliato a quanto pare anche se, sebbene le meccaniche di base siano rimaste invariate, le modifiche applicate a questo titolo unite a un sacco di migliorie che semplificano la fruizione dell’esperienza, hanno creato un titolo divertente, ricco di contenuti, fruibile in coppia ma non esente da difetti. Infatti, nonostante abbiamo vissuto una piacevole avventura, qualche macchiolina qua e la l’abbiamo vista, ma ne parleremo più avanti.

Dragon Quest Builders 2

Un regno da costruire 

Le premesse del gioco si basano all’incirca sulle stesse del predecessore, anche se questo capitolo resta a tutti gli effetti il seguito diretto. Dragon Quest Builders 2 ripartirà proprio dalla conclusione del primo gioco, collegandosi però a doppio filo a un altro episodio della saga canonica, Dragon Quest II: Pantheon di Spiriti Maligni. A questo giro la minaccia non sarà più Hargon però, ma il suo ordine dedicato, un gruppo di fanatici che vogliono vendicare il loro signore oscuro conquistando tutto il regno, cacciando tutti i costruttori e lasciando ai posteri un mondo in rovina. Tuttavia è giusto fare una premessa: per godere a pieno di questo titolo non sarà necessario aver provato il precedente. Ovvio, alcune citazioni potrebbero non suscitare niente nelle menti dei nuovi utenti, quelli più alla mano invece apprezzeranno questi dettagli.

Nonostante la trama dunque non spicchi particolarmente per originalità, il sandbox messo in piedi da Square Enix e Omega Force regge tranquillamente l’urto con il suo precedessore, anzi, amplifica e corregge quei difetti che lo rendevano poco pratico e intuitivo. Adesso il titolo si lasca giocare da tutti, anche dagli utenti meno affini a questo particolare genere. L’introduzione che più abbiamo apprezzato è sicuramente la visuale in prima persona, che dona al mondo una quantità di dettagli impressionanti, ma che, alla stesso tempo, è complessa da gestire soprattutto nelle zone più piccole. Alcune costruzioni, infatti, richiedono una buona dose di precisione e pazienza, e con la classica visuale in terza persona potrete ruotare liberamente la telecamera e rendere i vari attrezzi da lavoro più facili da maneggiare.

dragon quest builders 2

Andiamo a lavorar! 

Come detto in precedenza, Dragon Quest Builders 2 amplifica e semplifica quanto fatto in precedenza con il vecchio capitolo. Il gioco trae inevitabilmente spunto da titoli come Minecraft, ma rende quelle funzioni proprie e originali, il tutto in salsa Dragon Quest. Dato che potrete costruire quasi qualsiasi cosa, la forza del titolo sta proprio sulla componente personalizzazione, la costruzione dei villaggi e degli edifici rispecchierà a tutti gli effetti il vostro gusto personale, visto che non avrete nessun tipo di limitazione in tal senso. Per ottenere materiali utili alla costruzioni dovrete distruggere oggetti e abbattere mostri, mettere insieme i pezzi sul tavolo da lavoro e godervi la vostra creazione. Le missioni ovviamente saranno tutte abbastanza lineari, dato che si tratta di quest di ricerca o di costruzione, tuttavia la quantità di questi incarichi è davvero sorprendente e le responsabilità verso il vostro villaggio vi porteranno a essere sempre impegnati.

Le fasi di combattimento le abbiamo trovate divertenti anche se non particolarmente fluide, abbastanza però da intrattenere soprattutto negli scontri più complessi o dal grande numero di nemici. Una volta sconfitto un mostro o concluso un incarico otterrete punti esperienza, utili per far salire di livello il party. In Dragon Quest Builders 2 sarete costantemente accompagnati da un NPC che simula a tutti gli effetti il secondo giocatore (ma su questo ci torneremo più avanti), che vi aiuterà raccogliendo materiale e distruggendo i vostri avversari. Incrementando la vostra forza otterrete vari power up, da tecniche di combattimento a nuove ricette per costruzioni sempre più belle e utili. In tutto questo lo sviluppo del villaggio sarà fondamentale, visto che man mano che quest’ultimo crescerà i residenti saranno sempre più utili per incrementare la raccolta di risorse o altro. Non potevano non concludere questa recensione con la funzione che, quasi certamente, è stata quella che ha incuriosito la maggior parte dei fan, ovvero la modalità multigiocatore. Sarà possibile ospitare partite online e accedere a quelle disponibili, mantenendo tutto il materiale raccolto. Tuttavia, abbiamo apprezzato in modo particolare il multiplayer locale. Nonostante l’entrata di un secondo giocatore potrebbe far storcere un po’ il naso dal punto di vista del game design, giocare con una seconda persona è stata una vera e propria goduria.

In conclusione possiamo dire con certezza che Dragon Quest Builders 2 è stato uno spasso, e Nintendo Switch è proprio la sua console. Il gioco diverte, intrattiene ed è un passo in avanti rispetto all’episodio precedente. Il tutto è ben bilanciato, il titolo non esalta in modo particolare, ma allo stesso tempo funziona e si lascia fruire in modo fluido e godevole. Non aspettatevi di certo una sorta di capolavoro, ma nel suo genere di appartenenza, quindi il sandbox, è davvero una piccola perla che gli appassionati non possono proprio perdersi.

Dragon Quest Builders 2

8

Dragon Quest Builders 2 è stata una bella sorpresa, avevamo buone aspettative visto il precedessore, ma la casa di sviluppo non si è solo limitata a migliorare l'esperienza per quanto concerne la fluidità, ma anche nella mole di contenuti messi al suo interno. Consigliatissimo per tutti gli amanti dei giochi sandbox.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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