Downward Hands On – GameRome

Marco Pulicanò
Di Marco Pulicanò Impressioni Lettura da 5 minuti

Durante il GameRome abbiamo avuto modo di provare vari giochi di sviluppatori indipendenti, incontrando così vecchi amici e facendo nuove conoscenze; tra queste ultime abbiamo avuto modo di conoscere i simpaticissimi ragazzi di Caracal Games, tre giovani compagni che, guidati dalla passione e dalla voglia di fare, in poco più di un anno hanno creato Downward, gioco che si appresta ad arrivare su Steam in Accesso Anticipato verso la fine dell’anno. Detto ciò, non perdiamo altro tempo ed andiamo ad osservare la beta di questo gioco da più vicino.

14991414_625139847665055_1280795273729918969_oUna cosa mi ha colpito subito appena visto il gioco in lontananza: la grafica. Ho subito pensato “non è possibile che un gioco indie abbia una una grafica così curata“, ma mi sono presto ricreduto: uno dei punti di forza del titolo provato è sicuramente l’estetica, curatissima in ogni particolare e veramente gradevole agli occhi. La visuale è in prima persona, con uno stile a metà tra Mirror’s Edge e Far Cry, l’ideale per un gioco che si sviluppa su vari piani di altezza ed in un ambiente open world. Ma cosa è veramente Downward? Appena posta questa domanda ad uno degli sviluppatori, mi è stato risposto che è un gioco di parkour con un’ambientazione medievale post-apocalittica ed elementi fantascientifici (me lo sono fatto ripetere almeno un paio di volte prima di comprendere) nel quale il nostro scopo sarà muoverci all’interno degli ambienti del gioco in cerca di manufatti in grado di donarci speciali poteri che ci aiuteranno nella nostra impresa e che ci permetteranno di influenzare il finale di gioco poiché gli sviluppatori ci hanno confessato l’assenza di un unico finale.

Downward

Appena iniziato il gioco ci ritroveremo nei panni di un sopravvissuto in un’ambientazione che ricorda molto quella di Jak & Dexter; ci sentiremo spaesati e disorientati, ed è proprio questo che gli sviluppatori hanno voluto trasmettere. Proseguendo, tra un salto ed una corsa su un muro, inizieremo ad udire una voce che ci parlerà ed inizierà a darci piccole pillole di informazioni sul posto dove ci troviamo e su cosa è accaduto; avanzando nelle aree di gioco incontreremo altri superstiti e troveremo oggetti, dalla descrizione dei quali si potranno ricavare alcuni piccoli scorci di lore del gioco, molto intricata e celata nel mondo a noi circostante. Grande attenzione è stata data ai dettagli del gioco, ad esempio ogni parete servirà per una determinata azione, ma come riconoscere quale azione è correlata ad ognuna? Gli sviluppatori hanno quindi differenziato le pareti con dei mosaici differenti per ogni azione, partendo dal blu per il salto a parete, rosso per l’arrampicata, arancione per la corsa sul muro e così via, semplificando la vita dei giocatori ed aggiungendo un tratto estetico veramente gradevole.

https://youtu.be/tcw9NLniU-g

Mi sento in dovere di spezzare una lancia a favore dei ragazzi di Caracal Games, poiché sono stati in grado di prendere vari elementi funzionali da diversi giochi e riproporli in uno unico, ben amalgamati e che fan provare un senso di nostalgia, ma non ci danno l’impressione di scopiazzatura. Possiamo trovare alcune meccaniche già viste, come la possibilità di poter piazzare un waypoint dove ritornare tramite un’opzione di teletrasporto in qualunque motivo, utile soprattutto per evitare di morire, oppure il poter utilizzare delle essenze fluttuanti per effettuare un doppio salto e raggiungere zone più elevate, e tutto ciò ci farà ripensare ai giochi di una decina di anni fa, facendoci tornare per un attimo bambini, aiutati anche dall’atmosfera suggestiva del gioco. Noi attendiamo con ansia il rilascio di Downward e confidiamo nel team di sviluppo, che per ora ci ha fatto provare due delle quattro aree presenti nel gioco e che ci ha garantito grandi sorprese; che sia l’inizio di un periodo di ribalta da parte degli sviluppatori indipendenti del Bel Paese? Noi speriamo di sì!

 

 

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