Il cielo non fa tante storie. Sta sopra la testa di tutti, buoni e cattivi. -Dante-
Come tutti ben sapete, questo gennaio ha fatto la sua apparizione nel panorama videoludico, il reboot di una delle saghe più famose e apprezzate degli ultimi due decenni. Ovviamente stiamo parlando del tanto OsannatoOdiato DMC Devil May Cry.
Sono infatti ben distinti i due schieramenti che giudicano il gioco o come una “cagata colossale” perchè troppo differente dai capitoli precedenti, o come un’ottima alternativa alla saga originaria. Definendomi in prima persona un grande appassionato del genere, non potevo che iniziare la mia stesura con un articolo a riguardo. Analizzeremo infatti molti dei punti di riferimento che possono chiarire le idee a coloro che, a prescindere, non vogliono gustarsi questo titolo; o magari per coloro che lo hanno apprezzato definendolo addirittura il migliore DMC mai creato.
Parliamo di:
PROTAGONISTI
Beh, ovviamente il primo fattore che salta all’occhio, e che ha scatenato l’ira funesta degli “haters” è stato il cambiamento del Dante di turno. Abituati fin dal primo DMC ad un eroe che diciamocelo, si è fatto amare, il nuovo dante non è stato certo visto di buon occhio. Le differenze oltre all’aspetto fisico, e al caratteristico taglio di capelli argentei, si ritrovano principalmente nello stile di Dante. Prima stiloso e risoluto, ma allo stesso tempo sarcastico e divertente (aspetti che vengono rispecchiati principalmente in DMC 3 e 4), e poi riproposto nella nuova versione dai corti capelli neri, molto spaccone e rude nel linguaggio. Tutto sommato una buonissima alternativa, che non fa rimpiangere più di molto la versione originale (doppiaggio italiano a parte… vocetta da bimbominkia)
Jackpot.
GRAFICA
Non staremo molto a dilungarci sul livello grafico messo a confronto, anche perchè ovviamente questo va a dipendere dall’ordine di tempo in cui i precedenti capitoli sono usciti. Possiamo solo dire che col passare del tempo gli sviluppatori hanno saputo corregere almeno in parte gli errori fondamentali che rendevano DMC un gioco a volte irritante, a causa delle telecamere (Dio solo sa quanto avrei gettato la PS2 dalla finestra quando la telecamera non inquadrava sia Dante che Nelo Angelo, e puntualmente mi ritrovavo trafitto). L’unica pecca grossolana che il nuovo DMC presenta per quanto riguarda la gestione delle telecamere, è un puntamento automatico verso il nemico, che fa voltare Dante se sta camminando nella direzione opposta, anche a molti metri di distanza dal nemico. Chi ha giocato potrà ben capire cosa intendo.
AMBIENTAZIONI
Per quanto riguarda le ambientazioni originali, non c’è altro da dire se non: Affascinanti. Nei primi numeri della saga, fatta eccezione per il 2, i luoghi presentati nelle missioni hanno sempre avuto una loro maestosità, che si tratti di una torre, o di un castello, di una grotta, o di un piccolo club puzzolente e maleodorante. Il meglio delle ambientazioni a mio avviso viene (giustamente) dato nel 4 capitolo, dove il cambio generazionale delle console ha giocato da padrone. Per quanto riguarda il nuovo DMC, gli ambienti che ci vengono proposti durante le fasi nel limbo sono molto psichedelici, creando effetti da capogiro. In alcune fasi le ambientazioni potrebbero comunque risultare monotone e ripetitive (aspettate di arrivare a metà gioco e sarete smentiti). Anche le ambientazioni sono uno dei cambiamenti fulcro del gioco dai capitoli precedenti. Niente più castelli o isole, ma Limbo City, una città grande e industrializzata (resa molto meglio l’idea, confronto al 2) dove finalmente riusciamo anche a vedere dei civili, che nei capitoli addietro, non erano mai stati visti. Questi cambiamenti ai nostalgici potrebbero non piacere.
TRAMA
La trama che ci viene proposta in questo capitolo (evitando Spoiler) Ci mette di fronte ad una realtà del tutto diversa conforonto a quelle che hanno visto protagonista il Dante dalla bianca chioma. Prima di tutto, Dante e Vergil (come sempre gemelli) Non sono Demoni, ma creature potentissime nate dall’unione di Un Demone ed un Angelo. Il gioco è per gran parte basato su questo. Parte della trama vedrà Dante rincorrere il proprio io, capire chi è veramente, e da che parte stare.
Il cattivone di turno non è niente meno che Mundus, la prima grande nemesi del vecchio Dante, Signore dei demoni e persona tra le più potenti della terra.
Altre dichiarazioni equivarrebbero a spoiler, posso solo consigliare di giocarlo, per sapere cosa succede.
GAMEPLAY
Il gameplay di questo numero, può risultare leggermente scomodo e macchinoso per chi è abituato alle triturazioni di demoni con spade e quant’altro, da usare solo uno alla volta. Basterà però pernderci leggermente la mano, per rendersi conto di quale grande innovazione si tratta. Premendo i grilletti (o L2 o R2 nel caso del pad della PS3) si sceglie se colpire i nemici con un’arma demoniaca o angelica, mentre senza toccarli, li macellerete a suon di Rebellion. Alcuni dei nemici potranno essere colpiti, o subire danni, soltanto da uno dei due tipi di arma, il che rende la sfida molto più avvincente (e bastarda). E’ stato inserito inoltre un ottimo cambio rapido per le armi di ogni tipo, comprese le armi da fuoco; viene meno così la necessità di mettere in pausa ogni qual volta sarebbe servito. Il gioco risulta molto frenetico e fluido, e richiederà ottimi riflessi, specialmente nelle difficoltà più arcigne. Smadonnare sarà cosa buona e giusta quando vi ritroverete davanti ad alcuni nemici, che risultano vere e proprie carogne anche a livello di gioco medio. L’unica cosa che purtroppo spezza la bellezza del gioco, è la longevità, che tentativi di platino a parte, non impegnerà un giocatore medio per più di decina di ore.
CONCLUSIONE
In conclusione direi che il titolo, è un ottimo titolo, che risulterebbe validissimo anche ai tradizionalisti, se solo ci giocassero (o se il gioco si chiamasse con un altro nome). Devo ammettere che il nuovo Dante non è ai livelli del primo, al quale ovviamente anche io devo la mia affezione al gioco, ma che comunque si è rivelato un buon compromesso. Il gameplay e le innovazioni lo rendono un gioco veramente piacevole, con un livello di sfida impegnativo anche per gli esperti. Lo consiglio dunque caldamente a chiunque, chi voglia giocarlo per passatempo, chi per convincersi che non dico boiate, o chi magari ha bisogno di una spintarella per accettare questo nuovo “look” del gioco. Chiunque sia un appassionato di caccia ai platini, sappiate che è una bella sfida 😉
Aspetto vostri giudizi!