Disgaea 5: Alliance of Vengeance – Recensione

Marcello Santucci
Di Marcello Santucci Recensioni Lettura da 6 minuti
8.4
Disgaea 5: Alliance of Vengeance

Oramai si sa, Disgaea è l’RPG che tutti gli appassionati aspettano ogni anno per mettere a dura prova le loro abilità nel diventare il più forte Overlord di sempre. Col suo stile inconfondibile di gioco tattico a scacchiera, ci porta nuove sfide dal lontano 2003 ad oggi e dopo il primo, ogni titolo ha sempre strizzato l’occhio al passato dando comunque una serie di novità che rende ogni nuovo gioco unico e inconfondibile rispetto agli altri.

Disgaea 5 è forse il miglior esempio fra questi; partendo dalla trama infatti, notiamo un’evoluzione dalla classica storia, commedia seriocomica, fornitaci fino ad ora da Nippon Ichi Software: questo capitolo narra una storia di vendetta e di ribellione dove un nuovo e distruttivo Overlord, chiamato Dark Void, vuole assalire e schiavizzare gli altri Netherworld. Fra tutti un solo demone si opporrà alla tirannia del tiranno: il suo nome è Killia. Questo giovane si ritroverà a far capo ad una banda di ribelli e fra questi spunteranno Overlord di altri mondi che, come lui, bramano vendetta contro Dark Void; la prima ad apparire sarà Seraphina: la figlia del re demone dell’Underworld, maschererà, con gioia e voglia di combattere, la sua tristezza data dalla fuga da casa per evitare un matrimonio politico avviato dai genitori; per non perdersi di animo e cercare il vero sposo, durante l’avventura, fantasticherà su storie d’amore infondate fra lei e gli altri personaggi. La trama, come i personaggi, sfoggiano la tipica comicità nipponica unità però a dei valori e dei principi che da a tutti i protagonisti uno spessore mai visto prima in un titolo della saga.

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Per quanto riguarda il gameplay, ritroviamo anche qui la formula vincente del brand con il classico unito a novità: questo rende Disgaea 5 un titolo ben riconoscibile fra tutti. La classicità viene data dalla base su cui il gioco si regge; dal suo sistema di combattimento a turni, dall’inconfondibile visuale isometrica, la possibilità di creare un esercito personale e personalizzato ed ultimo ma non per ultimo, danni che superano numeri talmente elevati che per riassumerli vene usato il “K” ( per chi non è fresco di RPG o MMO, un K è uguale a 1000 unità).

Ma quali sono le novità del titolo? Bhe fra queste spicca sicuramente il “Revenge Mode”. Questa modalità è accessibile da tutti le unità del gioco, sia alleate che nemiche, ogni personaggi è dotato di una barra sull’estrema sinistra che si carica ogni volta lui o un altro alleato viene colpito o quando un altro alleato viene sconfitto; al completamento della voglia di vendetta il nostro personaggio avrà un aumento della possibilità di attuare colpi critici del 100% e riduce i danni ricevuti del 25%. Gli Overlord hanno un abilità legata a loro chiamata Overload: questa può essere usata solo durante la Revenge Mode ed è particolare ed unica per ogni uno di loro; Red Magnus ad esempio, dopo l’attivazione dell’Overload, si ingigantirà ed acquisirà mosse legate a quello stato.

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Tornando al discorso di abilità specifiche di ogni personaggio troviamo le Evility: abilità passiva specifiche di ogni combattente; queste possono essere modificate o aggiunte per migliorare il nostro esercito di ribelli al meglio; un ulteriore novità è “l’Interrogation Mode”: dopo aver catturato dei nemici e averli torturati per bene potremmo farli unire al nostro team come operatori di missioni esterne, se questi avranno successo riporteranno a casa esperienza e bottini di tutti i generi (un pò come la Guarnigione in Wolrd of Warcraft: Warlords of Draenor). Ad unirsi a queste nuove meccanico troviamo anche nuove classi, ve ne voglio elencare alcune: fra gli umanoidi troviamo il Pirata, la Maiden, il Wrestler e il Dark Knight e per i mostri l’Imp, la Chimera e il Coniglio.

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Il fatto che questo titolo sfrutti le caratteristiche di una console potente come Playstation 4 si vede…  ma fino ad un certo punto: il dettaglio grafico dei personaggi e le animazioni delle loro mosse sono certamente più fluide e vanno ad avvicinarsi sempre di più al mondo degli anime ma d’altra parte gli scenari e i fondali presentano oltre una ripetitività stilistica, una scarsa quantità di poligoni nella loro costruzione e questo rende il resto del gioco su una fascia stilistica da old gen; i pregi di cui vi parlavo prima, per assurdo, vanno a far si che questa scelta stilistica dei background sia ancora più visibile rispetto i suoi titoli precedenti.

Per quanto riguarda il comparto audio nulla di dire, le musiche sono come al solito azzeccate ma sentendole ho percepito qualcosa di assente rispetto gli titoli: in essi c’erano infatti musiche sempre rappresentative che calzavano a pennello ai personaggi o ai contesti nei quali si trovavano, da un titolo così profondo invece, mi sarei aspettato delle soundtrack più “epiche”. Spezzo però una lancia in favore alla casa di produzione che ha reinserito il CD delle soundtrack direttamente nell’edizione standard del gioco, proprio come successe in Disgaea 2.

Disgaea 5: Alliance of Vengeance
8.4
Voto 8.4
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Cresciuto a suon di Game Boy e Sega Master System; Marva non avrebbe potuto far altro che crescere come un NINTENDARO DOC! Ora è qui, insieme a suoi colleghi di GL per darvi il meglio della qualità dal punto di vista grafico e non solo ;)